Nell’era della sovra-informazione digitale, anche il cinema ha colto la palla al balzo, saturando l’etere di mini-teaser, trailer, foto promozionali, anticipazioni, making of, behind the scene e informazioni circa i film di prossima uscita.

L’utente che segue le novità cinematografiche viene costantemente bombardato da una pioggia di notizie create dal marketing per aumentare l’hype attorno ad una pellicola e ispirare maggiormente il consumatore, perennemente stuzzicato, ad andare al cinema.

Questo costante inseguimento a chi fa trapelare più dettagli è davvero così voluto dal pubblico?

La realtà della promozione cinematografica ha messo in scena una battaglia a chi fa più rumore ormai da qualche anno. Pensiamo solo all’universo delle pellicole dedicate ai supereroi: appena qualcuno nel set starnutisce, viene pubblicata una notizia.

Non solo, grazie ai social abbiamo un filo diretto con gli stessi attori che, senza l’aiuto di chissà qualche enorme organizzazione alle spalle, viene invitato dalla produzione, o perfino di sua spontanea volontà, a rilasciare piccoli video, fotografie e informazioni sui personaggi che andranno ad interpretare.

Il discorso potrebbe incentrarsi sul fattore quantità, ovvero la giusta via di mezzo tra uragano di informazioni e set blindato.

Come sempre, il discorso potrebbe incentrarsi sul fattore quantità, ovvero la giusta via di mezzo tra uragano di informazioni e set blindato. Distribuire quindi trailer e anticipazioni secondo uno schema che riesca a non infastidire nessuno. Ma chi potrebbe regolamentare questa quantità quando in effetti ci sono di mezzo milioni di dollari e una concorrenza spietata?

 

 

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Questo moto perpetuo verso il desiderio di porre l’attenzione dello spettatore su di sè, annotando per giunta piccoli e grandi dettagli, può far, paradossalmente, sgonfiare lo stesso hype?

Come sempre il cinema e il suo impatto hanno un fattore necessariamente soggettivo, anche per quanto riguarda il modo in cui una pellicola viene presentata al suo target. E proprio per questo motivo, se effettivamente il trend sembra virare nella direzione del “ne voglio di più e lo voglio adesso“, sembra chiaro che alla maggior parte dei fruitori finali non dà per nulla fastidio il bombardamento pre-proiezione. Hollywood segue sempre la direzione dei soldi.

Ma allora cos’è che ci disturba maggiormente? Chi ama il cinema spesso non vuole rinunciare al fattore sorpresa: ritrovarsi attaccato alla poltrona con gli occhi fuori dalle orbite a bocca aperta perchè non sapeva, ad esempio, il background di un certo protagonista, o non aveva idea dell’impatto di alcune ambientazioni, o perfino aveva deciso di non sapere quale attore avrebbe interpretato quel particolare ruolo chiave. Uno spettatore che vuole mantenere l’effetto stupore fino ai titoli di testa.

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Se siete questo genere di spettatori, vi sarete spesso trovati a dribblare notizie sparse per il web.

Se siete di questo genere, vi sarete spesso trovati a dribblare notizie sparse per il web come fossero pallottole di Matrix, tra sudori freddi e scene isteriche verso l’amico che invece vorrebbe discutere con voi di tutti i dettagli rivelati.

La faccenda stessa dello spoiler divide il mondo dei cinefili in due parti ben distinte: c’è chi non vuole saperne nulla, ma proprio NULLA, e chi invece non trova per nulla fastidioso venire a conoscenza di alcuni dettagli su trama e personaggi anche prima della visione del film.

 

 

Trailer e materiale leak

Proprio i trailer sono spesso criticati per rivelare troppo della trama e, ancor peggio, arrivare in quantità industriali con primo trailer ufficiale, secondo trailer ufficiale, millesimo trailer ufficiale internazionale e via dicendo.

Se li mettessimo tutti assieme, almeno metà del film sarebbe tranquillamente raccontato. I trailer possono rivelarsi un’arma a doppio taglio per le agenzie di marketing e promozione cinematografica: il tono, il montaggio e la scelta dei dialoghi svelati possono in effetti non coincidere con la sensazione finale della pellicola.

Sembra una stupidaggine, ma è successo spesso. Per noi italiani, il tema è ancora più delicato perchè a volte i dialoghi dei trailer vengono completamente cambiati oppure le voci degli attori sono sostituite dal doppiaggio originale italiano.

Ne viene fuori un polpettone che troppo spesso non coincide con la resa finale della pellicola al cinema. Se poi questo meccanismo viene reiterato all’infinito, la situazione può sfuggire completamente di mano.

 

 

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Vi siete mai chiesti quanto impatto abbia un trailer su di voi?

Un trailer è come la copertina di un libro: rivela molto poco del film e ti dà la primissima impressione sul suo contenuto. Il marketing ha un valore immenso nella proposta ludico-creativa di un prodotto.

E se poi questo libro, di tanto in tanto, venisse letto a capitoli davanti al pubblico?

E se poi questo libro, di tanto in tanto, venisse letto a capitoli davanti al pubblico? Se venissimo bombardati da anticipazioni della trama con una serie infinite di letture dei punti chiave, quanto sarebbe ancora interessante leggerlo? Ancora una volta il pubblico si spacca in due: chi ne vuole ancora e ancora e chi chiude gli occhi e si tappa le orecchie.

 

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Per farcire ulteriormente il pacchetto di anteprime, arrivano spesso un sacco di foto e video leak, materiale rubato dal set o dal dietro le quinte, che molto spesso è confezionato ad hoc per essere venduto come trafugato ma che in realtà non lo è per niente.

Se poi foto e video sono davvero stati rubati, ecco l’ulteriore conferma di quanto il pubblico brami per avere più informazioni possibili sulla pellicola che non vedono l’ora di vedere.

 

 

 

Pro o contro?

Che voi siate a favore o contro la pioggia di anticipazioni, c’è comunque da accettare il fatto che la sovra-informazione è un fattore che ha sicuramente inglobato, già da tempo, il mondo del cinema e ne ha in qualche modo distorto la presentazione stessa.

Ma la domanda che vi facciamo è: questa diffusa tendenza porta con sé fastidio o vive nella funzione per cui è stata creata? Ma soprattutto, dipende da film a film o la vostra sensazione di fastidio o hype resta immutata a prescindere dal tipo di informazioni che ricevete?

Fateci sapere cosa ne pensate nei commenti!