David Bowie e il Cinema. L’Attore Caduto dalle Stelle

david-bowie

Quando si spegne una stella importante, incredibile e multiforme come quella di David Bowie, ti chiedi sempre quale sia il modo migliore di onorarla.

Per un artista del suo calibro, certamente, un’immersione nella splendida musica che ha creato – e che spesso è legata alla nostra vita – è obbligatoria.

Ma David Bowie ha spaziato in molti settori dell’arte, non ultimo il cinema.

Vedersi un bel film fa sempre bene allo spirito, alla mente e al morale. Se quindi hai in agenda di ubriacarti sulle note di Heroes, puoi anche aggiungere alla lista della serata la visione di una delle pellicole che hanno visto il camaleonte del rock diventare attore.

 

Rialto Pictures/StudioCanal.

Rialto Pictures/StudioCanal

 

Opere che spesso hanno il pregio di conservare una forza dirompente e, se proprio non sono invecchiate bene, sono entrate nell’immaginario collettivo. Ecco i migliori episodi del Bowie “cinematografico”, non sono tutti ma sono i principali e quelli destinati alla memoria imperitura.

Buona visione.

 

 

 

L’Uomo che Cadde Sulla Terra (The Man Who Fell on Earth)

Il primo ruolo da protagonista assoluto, il più iconico.

Bowie viene diretto dal regista inglese Nicolas Roeg e si cala, dopo Ziggy per la musica, nei panni dell’alieno che finisce sulla Terra anche se di alieno, almeno all’inizio, ha poco o nulla.

 

https://www.youtube.com/watch?v=lfccDapMA14

 

URANIA357Un film affascinante, avvolgente, gelico e caldo allo stesso tempo, venato di malinconia e ricco di sentimenti – umani e non.

Un Bowie meraviglioso, pallido, magrissimo, ci regala il lento dispiegarsi del piano dell’algido extraterrestre Thomas Jerome Newton e al contempo la sua “scoperta” della condizione umana.

A volta felice, a volte triste, spesso misera. Proprio come la sua.

PS. Non fatelo salire in ascensore. Ma se volete, gradirà moltissimo un bicchier d’acqua.

Tratto dal romanzo di fantascienza del 1963 di Walter Tevis, dallo stesso titolo. Lo trovi nella collana Urania.

 

Bowie fa Bowie. È Bowie. Bowiesomeness over 9000

 

 

 

 

 

Miriam si sveglia a Mezzanotte
(The Hunger)

Primo film di Tony Scott, e pellicola in cui Bowie interpreta un vampiro con un problemino di invecchiamento semi-istantaneo.

THE HUNGER

Terzo (in)comodo, peraltro, nella seduzione che si compie tra la sua vampirella-mistress, Catherine Deneuve, e la dottoressa Susan Sarandon.

Opera-simobolo degli anni ’80 per appeal, atmosfera, realizzazione, mood.

Fotografia impeccabile, colonna sonora da festona nottambula berlinese, Bela Lugosi’s Dead dei Bauhaus inclusa, ovviamente.

Impressionante la sequenza in cui il Nostro passa da circa trent’anni a quasi cento in pochissimo tempo. Per il resto, godibilissimo stile crepuscolare con qualche momento weird al limite dell’imbarazzo.

 

 

Bowie undead & decadente, in tutti i sensi. Alta Bowiesomeness.

 

 

 

Furyo (Merry Christmas, Mr. Lawrence)

Capolavoro indiscutibile del regista giapponese Nagisa Oshima, questa coproduzione anglo-nipponica schiera, accanto a Bowie ispiratissimo, un’altra star della musica: il maestro Ryuichi Sakamoto, compositore di innumerevoli, stupende colonne sonore (questa compresa, divenuta celeberrima).

 

https://www.youtube.com/watch?v=QqPO9DvI9uw

 

I due danno vita ad un incredibile e stupefacente incontro-scontro omoerotico all’interno di un campo di prigionia giapponese, con Bowie intento a sfidare l’autorità e la morale in maniera sfacciata ed elegantemente sadomasochistica.

Accanto a loro Tom Conti, ovvero il Mr. Lawrence del titolo, e il mirabolante Takeshi Kitano che tra un urlo e una violenza a caso, ci regala anche la scena straculto del film (“Sono Babbo Natale!”), a lungo etichettata nella mia cerchia di amici cinefolli “tra le più belle del mondo”. Vedere per credere.

 

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Tabù, omosessualità, onore, mentalità ottusa, scontro fra culture, antimilitarismo come se piovesse: un concentrato esplosivo per una pellicola di rara delicatezza e brutalità.

https://www.youtube.com/watch?v=AALrrgEOlvU

Bowie ai massimi. Bowiesomeness over the top.

 

 

 

Labirynth

Cosa dire su questo film che ha segnato l’infanzia di quasi tutti noi?

Ovvio: prendete figli, nipoti o bambini e caso e fate in modo che per loro accada lo stesso.

 

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Jareth, il Re dei Goblin interpretato David Bowie è lo sfolgorante personaggio-icona del film diretto da Jim Henson, il papà dei Muppet, e scritto da Terry Jones, una delle menti dei Monty Python.

Pupazzoni, canzoni, balletti, scenografie di gloriosa cartapesta, indovinelli, castelli multidimensionali con Escher come architetto a gogo, Jennifer Connelly giovanissima. Non basta?

Bowie e la sua calzamaglia turbarono il sonno di molte ragazzine, dato il notevole pacco ben evidenziato.

Un po’ troppo sopra le righe, ma Bowiesomeness che vola come un barbagianni.

And now, Magic Dance!

 

https://www.youtube.com/watch?v=dDkp7GysvbY

 

 

 

Absolute Beginners

Film musicale del documentarista e videoclipparo Julien Temple, assolutamente dimenticabile, ma oggi recuperabile per la sua colonna sonora.

Peccato per l’ambientazione affascinante, la Londra del dopoguerra che passa dai “vecchi ritmi” al rock, ma non ha ancora conosciuto Beatles e Stones, che fa da sfondo alla vicenda romantica di due dei quali non ce ne frega nulla (lei, comunque, è l’adorabile Patsy Kensit).

 

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Vicenda che soffoca persino il garbato, ma un po’ pesante, tentativo di toccare temi razziali e creare un inno al “we are all the same”. Vabbè.

Bowie interpreta lo scafato del muzik business che cerca di dare man forte a quel tontolone del protagonista. Ci mette comunque tutto il suo mestiere.

Floppone meritato all’epoca, oggi status di semi-cult, però con moderazione.

 

 

Bowiesomeness under pressure.

 

Lo citiamo? Lo citiamo. The Linguini Incident di Richard Shepard è il classico incidente di percorso in quei periodi bui di transizione di un decennio impossibile per tutti come gli anni ’90.
Doveva essere una commedia brillante, invece è terrificante (ne ho un ricordo tremendo, forse peggio di quel che è realmente – comunque poca roba). Rosanna Arquette che vuol fare la Houdini donna dei poveri è troppo poco per dare nerbo alla trama.

 

 

 

 

L’Ultima Tentazione di Cristo (The Last Temptation of Christ)

Ok, non è un ruolo da protagonista, il film non è tagliato su misura su di lui, David bello non balla e non canta: ma signori, Bowie è alla corte di Scorsese nei panni di Ponzio Pilato.

E che Ponzio, amici! Che Pilato!

Freddo, lucido, politicamente calcolatore e sottilmente rassegnato. Il Nostro regala una prestazione notevole in un ruolo che pochi attori di professione avrebbero saputo rendere con la stessa efficacia e aderenza.

 

 

Bowiesomeness in toga. E tanto basta.

 

©Universal Pictures.

©Universal Pictures.

 

 

 

Basquiat

E qui siamo al David Warhol.

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Basterebbe questo, foss’anche un film di terz’ordine, per nobilitare la pellicola e renderne obbligatoria la visione.

Ma il film dell’artista e regista Julian Schnabel è anche decisamente carino e Bowie, che Andy l’ha conosciuto e c’ha fatto festa parecchie volte, interpreta l’icona della Pop Art con svagata levità.

 

 

Un saggio di recitazione da uno che ha vissuto l’epoca e l’arte sulla sua pelle.

 

Ahahahahah, poi volendo c’è da citare dal 1998 Il mio West accanto a Leonardo PieraccionAHAHAHAHAAHAHAH AH ah a h.

E adesso, vai di piccoli ruoli e cameo notabili:

 

 

 

The Prestige

FUCK YEAAAAAH Nikola Tesla.

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Si narra che all’inizio Bowie mandò a quel paese Christoper Nolan, il quale prese un volo diretto per andare da lui a pregarlo in ginocchio.

A quel punto, David lo teletrasportò sul set, creandone al tempo stesso un duplicato che va in giro spiegando il senso dei suoi film. Nolan non voleva un’attore. Voleva un’icona per il ruolo chiave del film.

E la ottenne.

 

 

 

Twin Peaks: Fuoco Cammina con Me (Fire Walks With Me)

Il famigerato movie-prequel della serie di culto di David Lynch ci fa pensare a quanto sarebbe stato bello un duraturo sodalizio tra questo musicista e quel regista.

 

TWIN PEAKS FIRE WALK WITH ME FR / US 1992 L-R MIGUEL FERRER KYLE MACLACHLAN DAVID LYNCH DAVID BOWIE. Credit: New Line Cinema/Everett Collection

TWIN PEAKS FIRE WALK WITH ME FR / US 1992 L-R MIGUEL FERRER KYLE MACLACHLAN DAVID LYNCH DAVID BOWIE. Credit: New Line Cinema/Everett Collection

 

Ma accontentiamoci di Jeffries, l’agente FBI “perduto da tempo” che ricompare giusto il tempo per farci un mindfuck con una telecamera di sicurezza, dire due puttanate senza senso e sparire di nuovo.

Poi Cooper deve correre a capire com’è scomparso Chris Isaak. Questi agenti-cantanti hanno il brutto vizio di dissolversi nell’aria…

Amore. Tanto Amore.

 

 

 

Zoolander

Serve qualcuno che giudichi lo stile di due prototipi di maschio alla moda che si sfidano in passerella?

Chi meglio di David Bowie? E infatti…

 

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Grandioso.

 

 

 

 

Barbagialla, il Terrore dei Sette Mari e Mezzo (Yellowbeard)

Lo strampalato film che schiera Graham Chapman dei Monty Python nei panni del celebre pirata, e anche i suoi illustri colleghi in mezzo al cast composito e folle (tra l’altro il povero Marty – Igor – Feldman schiattò durante la lavorazione) tira dentro Bowie che passava di lì per caso.

Sul serio: il set era proprio dove il Nostro stava in vacanza per qualche giorno.

Sicchè gli piazzarono una pinna da squalo sulla schiena e gli diedero 30 secondi da pirata.

 

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