Murray, Star Wars, He-Man: gli Special di Natale WTF

murraychrist

Vuoi sapere se vale la pena, in questi ultimi giorni che ci separano dal Santo Natale, dare un’occhiata a Netflix con il suo A Very Murray Christmas o ributtarti a pesce su SOS Fantasmi?

 

https://www.youtube.com/watch?v=XJP3db3R014

 

La recensione di A Very Murray Christmas (da qui in poi AVMC), invero, è il suo stesso titolo: è un Natale “molto Murray“.

Bill Murray è Bill Murray… ultimo periodo: quindi indolente, sornione, autocompiaciuto e fintamente sulle sue, un po’ snob e arty.

Se poi ci mettiamo la regia di Nostra Signora degli indie-chic Sofia Coppola, che con una mano dirige e l’altra regge il tablet su cui ripassa i suoi film precedenti, la formula si fa micidiale.

 

Nella foto: Il momento più alto dello show.

Nella foto: Il momento più originale e imprevedibile dello show.

 

Non-umorismo rarefatto, esistenzialismo da centro commerciale con i saldi, risatine a denti stretti da “come siamo intelligenti” e christmas songs più note agli americani che a noi.

Quella roba che quando la devi difendere dici “Eh, ma è per intenditori”.

Non per intenditori di canto, dato che le stecche micidiali di tutti – che paiono intonare le canzoncine con la stessa verve di quando si va a far visita con la febbre ai parenti di secondo grado – vengono giustificate con ettolitri di alcol.

Si salvano giusto le voci più “voci” del cast (e vorrei vedere) la peperina Jenny Lewis, la languida Maya Rudolph e il simpaticone David Johansen, che nei panni del barista pazzo fa scintille, soprattutto quando accenna O TANNENBAUM.

 

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“Vamos di pilota automatico, bambola.”

 

I Phoenix non li cito neppure, tanto dove va la Coppola si porta il gruppo del marito a far teppezzeria.

 

 

La parte più “christmas-y” di AVMC è quella finale, dove finalmente si approda nei territori bolsi, trash e universalpopolari.

Arriva a salvare la situazione il buon vecchio George Clooney che fa lo scemo (cosa, va detta, che gli riesce sempre benissimo) e tra abeti, ballerine scosciate e coriste gospel troviamo una meravigliosa Miley Cyrus che gorgheggia con tono angelicamente blasfemo una “Silent Night, Holy Night” prima dell’immancabile Let It Snow.

Nella mediocrità canora generale (esclusi i sopra citati casi) il miracolo di Natale di AVMC è quello di riabilitare Miley e farla sembrare la Maria Maddalena del Bel Canto.

 

https://www.youtube.com/watch?v=Io-fgDPm5go

 

E questo nonostante il suo impegno nel portare nel peggior modo possibile un vestitino non proprio da educanda.

Notabile il suo pudico tentativo ti abbassare la micro-gonna quando viene sollevata, e le abbiamo già visto anche le tonsille.
Ah Miley, Miley casta diva….

Tirando le somme: piaccia o non piaccia, AVMC o Lost in Christmation è quanto di più onesto e aderente alla “poetica” della cordata tecnico-artistica che l’ha realizzato.

Sta a te capire se può essere nelle tue corde o meno.

Comunque dura meno di un’ora…

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“Venimmo, vedemmo e machicazzomelohafattofare”

 

Ma la storia degli special di Natale, vera fissazione internazionale, ci ha regalato delle perle di orrore, WTF e assurdità assortite: per i cacciatori del bizzarro, ho fatto un tuffo nel dark web natalizio per scovare esempi più o meno noti di follie televisive nerd: sei pronto?

 

 

 

Star Wars Holiday Special

Come non iniziare da LUI, lo Star Wars che vi farà rivalutare qualsiasi altra cosa non vi vada a genio come tutti i prequel, Il Risveglio della Forza, gli Ewok e una notte d’amore con Jabba?

Ok, è come sparare sulla Croce Rossa e ormai fa tenerezza, ma come sopportare le quasi due ore di visione (cerca la versione con le pubblicità comprese perché è CLAMOROSA) senza danni cerebrali?

 

 

Toni infantili, umorismo discutibilissimo e fiacco, sketch imbarazzanti e canzoncine inutili sui temi di John Williams, il cast originale sprecato per battute dementi.

 

 

Unica nota di colore, l’introduzione del pianeta Kashyyk, la patria di Chewbacca. Anche se poi vediamo la sua famiglia, composta dal padre Attichitcuk, dalla moglie Mallatobuck (Malla), e dal figlio Lumpawarrump (Lumpy) e vorremmo cavarci gli occhi.

 

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Nella foto: La Simpatia (o Mariangela Fantozzi di Kashyyk)

 

Unico punto a favore (si fa per dire) dell’esistenza di questa gemma weirdo che dovrebbe essere vista una volta nella vita per capire cosa poteva succedere tra gli anni ’70 e ’80 nel mondo dello spettacolo: il cortometraggio animato dove per la prima volta in assoluto compare Boba Fett.

Se vuoi vedere il mitico cacciatore di taglie cavalcare un brontosauro spaziale e utilizzare il jetpack per qualcosa di diverso dal finire nelle fauci del Sarlacc, sei nel posto giusto.

Animazione e disegni discutibilissimi, però interessanti: molto “psichedelici”, tipo la roba di Heavy Metal. Cultone!

 

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BobaFettstones, gli Antenati con radio e tv!

 

Nel 1978 George Lucas viveva il pieno successo del fenomeno mondiale che Star Wars era diventato.

Senza pensarci troppo, disse sì alla proposta della CBS di creare uno special tv per il periodo festivo e dopo aver buttato giù un plot di massima, si defilò per dedicarsi a L’Impero Colpisce Ancora. Il resto è storia…

WTF epocale per l’imbarazzo causato ad un mito in piena formazione.

Lucas comprò diritti e copie fisiche e distrusse tutto (povero illuso, i registratori VHS non lasciarono scampo).

Poi, dopo essersi pentito di aver concluso bene la prima trilogia, decise di mettersi d’impegno per fare peggio dell’Holiday special in tutto il resto della carriera.

 

 

Christmas At Pee-Wee’s Playhouse

La storia di Pee-Wee Herman è nota: alter ego del comico Paul Reubens, mito USA dei programmi per bambini, cancellato per oltre un decennio dalla memoria mondiale per essere stato beccato a farsi le pippe – nel 1991 – in un cinema porno.

 

Prima del fattaccio, programmi di immenso successo in tv, giocattoli, attrazioni Disney, un film con Tim Burton nel 1985.

Nel 1988 in pieno spirito natalizio revival trash dei grandi speciali a tema degli anni ’60, Pee-Wee si lancia in un’avventura ultra-campy dove compaiono a vario titolo e in vari gradi di imbarazzo star come Grace Jones che emerge da uno scatolone e canta, Cher più sobria del solito, Little Richard che prende lezioni di pattinaggio, e poi Magic Johnson (lacrimuccia), Woopi Goldberg, Oprah!

 

 

Una roba per bambini, imbarazzante come solo uno special di Natale sa essere… ma pur sempre per bambini (chissà se lo vedesse uno di oggi?)

 

 

 

Alf’s Special Christmas

Natale speciale un cavolo: è una delle robe più deprimenti che abbia mai visto.

Mai arrivato in Italia, è composto se non erro da due episodi della serie tv cuciti insieme per ottenere un film tv da mandare in onda per le feste.

Peccato che la storia sia di una tristezza unica e non riesca a strappare una risata che sia una.
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Nella foto: L’Allegria natalizia.

 

E a me Alf sta pure simpatico.

Tra battute della famiglia Tanner che inducono in depressione, uno spirito Natalizio mai dipinto con gioia (il falso entusiasmo del capofamiglia Willie, cristiddio!), ricordi lacrimosi di lavori persi e gente sul lastrico, persone che vogliono suicidarsi e bambine malate terminali, questo special natalizio di ALF è qualcosa che vi farà vedere Requiem For a Dream come una simpatica commedia pazzerella e ricca di humor.

 

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Nella foto: Bambini malati.

 

 

 

Christmas Comes to Pac-Land

Pac-Man è uno dei miei videogiochi preferiti di sempre.

Pac-Land è stata una versione videoludica geniale-strampalata del personaggio (qualcuno alla Namco nel 1984 era andato in vancanza in Svizzera, probably).

 

Next: Natale ai Caraibi, regia di Neri Parenti

Next: Natale a Pac-Land, regia di Neri Parenti

Ho sempre sognato un cartoon con Pac-Man quando ero bambino.

Poi ho visto Christmas Comes to Pac-Land… dove le renne di Babbo Natale si impasticcano con i pasticconi superpower del nostro giallo amico e filano via che è ‘na bellezza, altro che Red Bull.

 

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“OMG, they killed Santa!” “YOU BASTARDS!”

 

Special realizzato dagli storici Hanna&Barbera, che aggiungono questa tacca assurda al loro carnet.

Mettono in scena i fantasmi cattivi (ma in realtà, solo scemi) che fanno schiantare Babbo Natale e quasi lo uccidono, in attesa che Pac-spacciatore arrivi a salvare la situazione.

 

 

 

He-Man and She-Ra: A Christmas Special

Proseguiamo con l’animazione, che come noti regala perle meravigliose: questa foto ti basta?

 

Nella foto: HOHOHO-MAN

Nella foto: HOHOHO-MAN

 

Ecco, He-Man lascia per un attimo le sue mutande di pelo per vestire il costume di Babbo Natale… ad Eternia, dove evidentemente Coca-Cola ha una succursale che ha imposto la canonica immagine del panzone prodigo di regali.

Cinepanettone ad Eternia

Scherzi a parte, lo special natalizio del nerboruto eroe col caschetto d’oro stile Caterina Caselli spiega esattamente come lo Spirito del Natale arrivi ed Eternia e – tra la sorpresa generale – riesca a trasformare Skeletor in un rincoglionito (perché si sa, a Natale…) e a farlo collaborare CON I BUONI.

 

Nella foto: Maledetti cuccioli.

Nella foto: Maledetti cuccioli.

 

WTF? Ma questo è niente in confronto al fatto che Man-At-Arms (aka Duncan per noi italioti) ha costruito un razzo-spia per controllare le mosse dei cattivi, ma finisce che Orko ci vola fin sulla Terra e il razzo-spia deve essere rintracciato con un raggio trova-tutto.

Pretesto per ficcare due mocciosi terrestri e cattolicissimi nella trama, dove Babbo Natale va a braccetto con il Bambin Gesù.

E questo è niente in confronto al fatto che Man-At-Arms ha costruito un teletrasporto su Eternia che funziona con qualcosa che NON ESISTE su Eternia.

Qualcosa che She-Ra deve trovare tornando nella sua patria Etheria, volando sul suo unicorno-MiniPony e affrontando un simil-drago e qualche robot malwagyo.

 

Nella foto: "Vooola, mio mini-unicorn-rainbowdash"

Nella foto: “Vooola, mio mini-unicorn-rainbowdash”

 

Così via fino alla sconfitta dei cattivi (quelli veri, non SkeleRINTRON), la risatona finale e la morale come tutti gli episodi regolari di He-Man.

Dopo 45 minuti di sofferenza sopra le righe che ci insegna che lo Spirito del Natale è dentro di te, che tu lo voglia o meno… e qualunque sia il tuo credo.

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