Innumerevoli film, serie tv, fumetti e videogames sono incentrati sugli zombie, temibili creature non morte affamate di carne umana. Ma, se per qualche motivo succedesse nella realtà, voi sareste pronti ad affrontarli?

L’obiettivo di questo articolo è fornire una guida alla sopravvivenza. Ce ne sono già tante, dite? Non posso darvi torto… alcune sono molto simpatiche, come le regole del film Zombieland, mentre altre sono piuttosto serie, come il Manuale per sopravvivere agli zombie di Max Brooks.

La domanda sorge spontanea: perchè la mia dovrebbe essere diversa? È molto semplice: io ho letto, visto e analizzato molti manuali in previsione della fine del mondo (sembro un pazzo rileggendo questa frase…) e credo di potervi offrire una guida di gran lunga superiore alle precedenti perché basata non sulla fantascienza, ma sulla realtà. Sta a voi giudicare il risultato.

A chi rimarrà in vita, intendo dire…

Introduzione

Partiamo con una premessa: lo zombie dei film non può esistere nella vita reale. Mi riferisco a quelli mezzi divorati e senza arti che, nonostante questo, riescono ancora a correre e ad assalire le persone come se avessero appena terminato gli esercizi di stretching (quindi con qualche piccola difficoltà).

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Lo zombie hollywoodiano è fantascienza

Il motivo è intuibile: il corpo umano, tra le tante cose, è fatto di muscoli ed ossa e senza i muscoli non ci si può muovere. Quindi basta con queste creature senza polpacci, sventrate e con un buco grande come un cestino da picnic sulla schiena che, nonostante questo, corrono la maratona per divorare le persone! Stessa cosa per il sangue ed il cuore. Se non circola non si può circolare… (pessima battuta) Insomma, lo zombie hollywoodiano è fantascienza, Punto.

Però… c’è un però… se lo zombie fosse un umano violento, incapace di ragionare e (precisiamolo) con una elevata capacità di coagulazione del sangue la cosa sarebbe diversa. Soprattutto, sarebbe possibile.

Cause

Le alternative sono poche. Un’apocalisse zombie può essere generata da un parassita, da un virus o da un batterio.

Dal momento che il contagio dev’essere rapido e facile, il candidato principale è il virus ma questo non esclude il batterio. Poniamo comunque che ad infettare l’organismo sia un virus, altamente contagioso, pericoloso ed inarrestabile.

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La prima area che attacca è il cervello dove, con un meccanismo a noi sconosciuto (forse è un retrovirus, per chi sa cosa sia), modifica le sue attività e causa i seguenti effetti:

  • Rallenta il battito cardiaco e, con esso, il consumo di energia dell’intero organismo
  • Degenera la parte razionale del cervello, annullando la personalità e le capacità intellettive
  • Stimola l’area violenta, rendendo irritabile e feroce la vittima
  • Rende il corpo insensibile agli ormoni che controllano il senso di sazietà
  • Aumenta la capacità del sangue di coagulare che, scorrendo anche più lentamente, impedisce alla vittima di morire per emorragia in seguito a ferite gravi
  • Induce la trascrizione di enzimi capaci di digerire il sangue

Ecco dunque un malato pronto a correre dietro ai medici per farsi un bel pasto a base di carne fresca.

Anzi, ad essere precisi non lo farà di corsa perchè, come ho detto, il suo metabolismo funziona lentamente… però, con tutta calma, raggiungerà qualche ignara vittima e se la divorerà pezzo dopo pezzo.

Per quanto riguarda l’origine di questo virus fate voi: esperimento in un laboratorio militare, mutazione di un precedente virus, antico focolaio in una grotta ai confini del mondo…

Primo Giorno

La caratteristica in assoluto più importante per sopravvivere al primo giorno è la prontezza o, in parole povere, la capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti.

28 giorni dopo
Udirete alla televisione o alla radio notizie riguardo ad una nuova forma di malattia molto contagiosa.

Probabilmente l’apocalisse zombie non comincerà durante la lezione di storia a scuola o mentre sarete in ufficio a girarvi i pollici. Non sentirete grida per strada e non vedrete gente insanguinata correre per i corridoi.

Tutto questo accade solamente nei film e, questo è vero, nel focolaio iniziale. Ma se siete così sfigati da trovarvi nel luogo del primo contagio… beh… serve a poco una guida. Spiacente di conferirvi il premio “Top degli sfigati sventurati”.

Dicevo, il primo giorno dell’infezione udirete alla televisione o alla radio notizie riguardo ad una nuova forma di malattia molto contagiosa dai sintomi paragonabili, per certi versi, a quelli della rabbia.

I più svegli (e paranoici) faranno una corsetta fino al supermercato per comprare beni di prima necessità, soprattutto cibo in scatola e vivande a lunga conservazione.

Voi dovrete essere tra quelli, se volete sopravvivere.

Vi ricordo che anche l’acqua fa parte della “lista della spesa del perfetto sopravvissuto” poiché le falde acquifere potrebbero essere contaminate, presto o tardi.

Dopotutto quello che chiameremo Virus Z potrebbe diffondersi anche attraverso l’H2O; chi glielo impedisce?

A proposito della lista, ecco alcune cose che vanno assolutamente comprate:

  • Acqua in bottiglia
  • Cibo in scatola (tonno, sgombro, fagioli,  pesche sciroppate…)
  • Batterie
  • Candele e accendini
  • Integratori vitaminici
  • Antibiotici ad ampio spettro
  • Medicamenti d’emergenza
  • Semi di patate, carote, cipolle, porri, cavoli, broccoli (in realtà più ne avrete meglio è!)

I medicinali e le bende vi serviranno in caso di ferite accidentali.Non è il caso di lasciare che facciano infezione in un mondo senza ospedali, giusto?

I semi da acquistare dovranno produrre soprattutto piante in grado di sopravvivere a temperature rigide, ma come ho precisato sarebbe meglio averne di ogni sorta.

Gli integratori torneranno utili quando avrete a disposizione poca frutta e verdura.

Infine per quanto riguarda batterie, candele ed accendini è facile intuire che l’energia durerà per poco senza la presenza di lavoratori alle centrali elettriche.

Oltre a tutte queste cose, acquistabili nei supermercati, ne serviranno altre che preciserò più avanti.

 

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Fatto questa spesa sarà il momento di cercare un posto sicuro. Le alternative sono due, in base alla gravità della situazione:

  1. Se si scatenerà il panico tra le masse e l’infezione dilagherà tanto velocemente da raggiungere subito la vostra città, non potrete fare altro che chiudervi in casa, possibilmente ai piani alti, cercando di rimanere isolati dall’ambiente esterno e di non uscire per nessun motivo. Alcune regole ovvie ma importanti sono il non fare rumore, limitare l’illuminazione (chiudendo i balconi) e il non perdere la calma.
  2. Dedicarsi subito alla fuga, come descritto più avanti.

Rimaniamo nel caso numero 1, dal momento che si allaccia al 2.

Prima Settimana

Da qui in poi per comodità cambio tempo verbale. Fingiamo che al di fuori dalla vostra stanza sia già in atto l’apocalisse zombie e che voi abbiate già seguito i passi precedenti.

Ogni porta è chiusa, siete soli o in compagnia di qualche amico/parente (fortunati), l’energia elettrica per adesso c’è ma non sapete per quanto ancora e, soprattutto, fuori sentite urla e grida.

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È importantissimo riuscire ad ignorare l’ambiente esterno. Tutte quelle persone sono condannate e non potete fare nulla per aiutarle.

È il momento giusto per mettere in atto la…

Regola n°1: Ognuno pensi a sé.
Le leggi dell’uomo e la morale vengono meno quando la civiltà finisce.

Purtroppo le leggi dell’uomo e la morale vengono meno quando la civiltà finisce. Non esiste più la società, rimanete solo voi e chi fa parte del vostro gruppetto di superstiti (ad essere precisi potrete chiamarvi tali dopo la fine della prima settimana).

Da oggi in poi vale il detto “Homo Homini Lupus”, tradotto semplicemente in “ogni uomo è un lupo per gli altri uomini”.

Il significato è chiaro, per sopravvivere si è costretti a tutto e, se non lo farete voi, state pur certi che lo faranno gli altri.

Voi nerd, essendo preparati da tempo alla fine del mondo e i più addestrati in un contesto apocalittico, siete ora a capo del vostro gruppo di sopravvissuti e dunque, come leader, avete il dovere di proteggerli dagli altri e da sé stessi. Quindi, come ribadito su Zombieland, nessuno faccia l’eroe, cosa che metterebbe tutti nei guai.

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Detto ciò, e deciso di ignorare le richieste d’aiuto di chi sta al di fuori del vostro attuale rifugio, è il momento di razionare il cibo.

Sicuramente dovrete rimanere al chiuso per almeno qualche settimana, sino a quando non si saranno calmate le acque. Ciò significa che non potrete abbuffarvi a volontà. Senza parlare del fatto che una volta usciti potreste non trovare altro cibo per molto tempo.

Cercate di suddividere equamente le scorte, disponendo giornalmente di proteine, carboidrati e grassi in modo da raggiungere il metabolismo basale (mediamente 1500 kcal), sufficiente sino a quando rimarrete in condizioni di riposo. Quando viaggerete serviranno molte più energie.

Parlate a bassa voce, tenete basso il volume della televisione per rimanere aggiornati sull’avanzamento dell’epidemia ed ingannate il tempo con libri o quanto vi capita. Magari fatevi l’ultima partita alla Play Station della vostra vita…

La pressione psicologica può portare a fare delle idiozie.

Tenete a mente che condividere un ambiente ristretto, al chiuso, senza possibilità di respirare aria fresca e condividendolo con altre persone (in caso siate in gruppo) non è facile e la pressione psicologica può portare a fare delle idiozie.

Quando salterà fuori il primo nabbo di turno, e vi assicuro che accadrà, deciso ad uscire e scappare da qualche parte prima che voi l’abbiate deciso dovrete fare una scelta: farlo ragionare e tenerlo con voi o lasciarlo uscire a morire per conto suo.

Spetta a voi, suoi amici o parenti, oppure perfetti sconosciuti se vi è capitato in casa durante il primo giorno, decidere cosa fare.

È come una bomba ad orologeria ed il timer è già avviato

Sapete già chi è, lo vedete in questo momento con lo sguardo disperato, confuso, tutto sudato ed evidentemente nervoso.

È come una bomba ad orologeria ed il timer è già avviato. Riflettere ora su come agire, finché la situazione vi permette di prendervi del tempo.

Una cosa che può aiutarvi a scegliere è questa: come mai in ogni film, serie tv o libro sugli zombie la situazione, raggiunta una discreta stabilità, precipita sempre? Facile: c’è l’idiota della situazione che fa qualcosa di incredibilmente stupido. Bene, l’idiota in questione è il nabbo di turno.

Comunque sia tenete duro, presto respirerete aria fresca! Sempre che vogliate ritenerla tale anche se appestata dall’odore di cadaveri in decomposizione…

Trasloco

È trascorso molto tempo e da giorni vi state chiedendo quando potrete uscire. Vi assillano anche i membri del gruppo. Tutti, tranne il nabbo. Lui non dirà più nulla, giusto?

Tornando al discorso, il momento di uscire coincide con la fine delle comunicazioni. Quando i canali smettono di trasmettere i programmi d’emergenza (purchè non siano registrati) o comunque l’elettricità è venuta a mancare da un pò e da giorni non udite più le grida fuori dal vostro rifugio di fortuna significa che l’infezione ha raggiunto livelli di contagio tali da aver sterminato la maggior parte della popolazione del vostro paese (e probabilmente di buona parte del mondo).

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Ecco, questo silenzio è il segnale. Ora siete liberi di uscire di casa ed intraprendere il viaggio verso un luogo sicuro in cui vivere.

La prima domanda è quasi scontata: dov’è questo posto?

Sta a voi individuarlo, ma generalmente è la montagna. Alcuni direbbero un’isola ma questa comporta molte più difficoltà e pericoli sia per quanto riguarda il viaggio che per la sopravvivenza sul posto.

Dunque vada per la montagna.

Il luogo deve essere isolato, in un’area fredda e necessariamente vicino ad una sorgente d’acqua. Le bottiglie non possono durare in eterno e l’acqua piovana può non essere sufficiente.

L’ideale è una baita, un rifugio sperduto ma autosufficiente. Nei dintorni troverete sicuramente legna e acqua. Inoltre la neve si può bere, una volta sciolta.I vantaggi maggiori del riparo in montagna sono: il freddo, che può rendere la vita difficile al virus Z, il paesaggio, difficile da attraversare per gli zombie, la posizione strategica, ovvero l’opportunità di vedere da lontano le orride creature, ma soprattutto l’isolamento generale: niente persone, niente rumori… niente zombie. Sono attratti da ciò che si muove e dal chiasso, quindi in montagna non avrete problemi.

Tenete a mente però che questo rifugio corrisponde solo a metà della vostra nuova casa in quanto vi rimarrete per metà anno: i mesi estivi.

L’altra metà dell’anno potrete scendere più in basso ed usare un’altra abitazione. Il motivo è il freddo: passare l’inverno in un rifugio, sommersi dalla neve alta, può essere molto pericoloso.

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Le difficoltà nel procurarsi il cibo sono elevate. Dunque è il caso di rimanervi solo nei mesi più caldi, mentre nei più freddi, quando la neve giunge ad altitudini più basse, è il caso di usare un secondo rifugio.

Queste due località vi permetteranno anche di coltivare piante e ortaggi. Ad esempio nel rifugio invernale, quello più a valle, d’estate cresceranno frutta e verdura che, con molta cautela, potrete recuperare a fine stagione o durante alcune rapidi incursioni.

Quello estivo invece, più in alto, d’estate vi permetterà comunque di crescere tuberi e ortaggi capaci di sopravvivere a temperature piuttosto basse. Ecco spiegato il motivo per la quale vi siete procurati tali sementi.

Voglio precisare che il rifugio invernale non deve essere una casa al mare o al lago, tutto il contrario. Anch’essa in montagna ma ad altitudini più basse, in modo da rimanere protetti dalla neve in inverno senza venire sopraffatti da essa.

Ah, un’altra cosa: non preoccupatevi se non conoscete nessuna baita; la troverete esplorando e, se siete furbi, con l’aiuto di qualche mappa.

Bene! La meta è decisa ed è giunto il momento di prepararsi per il prossimo passo.

La Partenza

Non si può viaggiare senza un mezzo, questo è ovvio; ma non tutti i mezzi sono uguali.

Il mezzo per eccellenza da apocalisse zombie è l’hammer. Grosso, alto, spazioso e possente; l’ideale per investire i disgustosi morti viventi. Consuma due litri a metro, ok, ma per la prima parte del viaggio (quella più “affollata”) andrà benissimo.

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Se non conoscete nessun vicino con l’hammer o non ne vedete nei dintorni adattatevi; ogni jeep o fuoristrada può fare al caso vostro. Purchè sia grosso, questo è certo. Questa è proprio una di quelle situazioni in cui le dimensioni contano…

Ah, a dire la verità anche un camion non sarebbe male; però state attenti perchè è molto più difficile da manovrare ed un veicolo di tali dimensioni rischia di diventare un peso in certe aree.

fase più critica e allo stesso tempo importante

Trovato un mezzo adatto, potete dedicarvi alla fase più critica e allo stesso tempo importante dell’intero viaggio: la raccolta.

L’obbiettivo è, appunto, raccogliere tutto ciò di cui avrete bisogno per sopravvivere lontani da ciò che resta della società, in particolare:

  • Tende da campeggio e sacchi a pelo
  • Alcuni coltelli da caccia
  • Molto, moltissimo cordame
  • Torce
  • Accette
  • Attrezzi da lavoro
  • Nuove scorte di cibo ed acqua
  • Vestiti pesanti
  • Coperte
  • Corazze sportive (caschi, parastinchi, guanti…)
  • Fornelli da campeggio
  • Vanghe
  • Ami ed esche
  • Saponi, dentifrici e spazzolini
  • Libri (erbe commestibili, caccia, pesca…)

E molti altri oggetti che potrebbero esservi utili per diventare autonomi.

Per raccogliere tutto questo dovrete necessariamente affrontare gli zombie. Eh si, questo è il momento di tirare fuori le pa… ehm… il coraggio ed usarlo per bene. Ma soprattutto dovrete usare bene le vostre armi.

Un momento: quali armi?

Eccoci ad un’altra importantissima regola:

Regola n°5: Ogni oggetto vale come arma,

È ovvio che va letta con un minimo di buon senso. Ad esempio è difficile usare una chiavetta USB come oggetto contundente.

Ciò di cui avete bisogno è un’arma affilata, o comunque appuntita, capace di infilzare gli zombie. Va bene tutto, anche coltelli e martelli se usati bene, ma sarebbero meglio oggetti da usare a distanza di sicurezza per rischiare il meno possibile di essere morsi.

Ricordate bene: morsi = morti. A meno che non siate disposti ad amputarvi all’istante un’arto, si intende…

Dopo numerose ricerche sono giunto a scoprire l’arma perfetta da apocalisse zombie, ma purtroppo non tutti ne hanno una in casa. Volete sapere qual’è? Ebbene, ve lo dirò, cosicchè possiate procurarvene una oggi stesso: il tomahawk.

Tactical Tomahawk

Tactical Tomahawk

Un lato affilato, un altro appuntito ed un manico lungo; si può usare direttamente o indirettamente in base alle proprie capacità. Il tomahawk è perfetto.

Prima di uscire di casa vi serve un’ultima cosa: una corazza. La potete realizzare rapidamente con giornali, riviste e molto scotch. Altre alternative sono i cuscini, fate voi; l’importante è proteggere gambe e braccia dai morsi.

Più tardi vi procurerete qualcosa di meglio, come anfibi e schinieri, ma per ora ogni cosa che potete mettere tra la vostra carne e le zanne di quelle bestie fa al caso vostro.

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Ora siete fisicamente pronti per affrontare la raccolta; ma psicologicamente?

Facciamo il punto della situazione: questa malattia altamente contagiosa, il virus Z, ha infettato buona parte della popolazione, l’ha resa folle, violenta, affamata di carne e ha spinto i malati ad assalire i sani per divorarli senza pietà.

La domanda è questa: dinanzi ad uno zombie vi sembra il caso di provare compassione per lui? Siete disposti ad abbassare le armi, anche solo per un momento, e fargli la solita, stupida domanda che fanno ogni volta nei film: “Non mi riconosci? Sono io! Non voglio farti del male. Riesci a sentirmi?”. Io sono certo di no.

Siete nerd, sapete bene con chi avete a che fare e la vostra mano non esiterà quando darete il colpo di grazia ad un morto vivente, consci del fatto che…

Regola n°2: Non sono più umani.

Tutto questo è per ispirarvi quando dovrete fare un simile discorso al vostro gruppo di normali brave persone. Hanno speso la loro vita tra bar e feste mentre voi vi preparavate all’apocalisse zombie ed ora ne pagano le conseguenze. Faranno il loro dovere, quando sarà il momento.

Detto questo girate la chiave e dirigetevi verso la città.

La Raccolta

Dovete girare molti posti entro il tramonto ed il primo tra tutti deve essere un’armeria. No, non avete letto male, un’armeria. Che c’è, credevate che in Italia non ce ne fossero? Beh, avevate torto.

Probabilmente ormai è tardi per cercare su Google.

Probabilmente ormai è tardi per cercare su Google (in effetti è il caso di cercarne una all’inizio dell’apocalisse zombie e non durante) quindi un’alternativa può essere una centrale di polizia, o dei carabinieri, o dei vigili o comunque di uno a caso tra gli innumerevoli corpi di difesa ai quali è affidata un’arma d’ordinanza. Vale anche per l’esercito, ovviamente.

Dunque raggiungete una di queste centrali evitando di rimanere bloccati in qualche vicolo cieco o strada intasata da auto abbandonate e, per l’amor di dio, non suonate quello stramaledetto clacson!

È sempre in vigore la regola n°2, quindi non fatevi riguardi per gli zombie che incontrerete lungo la strada.

 

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Inizia la fase critica: entrare in un edificio.

Giunti sul posto inizia la fase critica: entrare in un edificio. Dovrete farlo un bel pò di volte, quindi abituatevi a farlo in fretta ed in modo razionale.

Gli zombie sono attratti dal rumore, questo lo sanno tutti; però talvolta questi famosi “tutti” si dimenticano di sfruttare a proprio vantaggio questo fatto.

Dunque prima di entrare in qualche posto bussate e rimanete in attesa di eventuali ospiti. Se non ce ne sono, entrate (ma con cautela), mentre in caso contrario è giunto il momento di fare il vostro dovere.

Ci sono poche regole da tenere a mente, oltre all’ovvio “non farsi mordere”:

  • Colpire alla testa o al cuore
  • Non farsi accerchiare
  • Sfruttare l’ambiente
  • Non sottovalutare uno zombie

Vi stupisce che abbia elencato anche il cuore? Ve l’avevo detto fin da subito che non siamo in un film di fantascienza: se bloccate il cuore, il sangue non circola e se il sangue non circola il corpo non funziona. Semplice. Comunque un colpo alla testa è sicuramente più facile, quindi non complicatevi la vita.

Eliminato i primi zombie perlustrate l’edificio lasciandovi sempre vie di fuga. Lo so, è una regola di Zombieland, ma guarda caso è anche una regola di vita:

Regola n°4: Prepararsi una via di fuga.

Non si sa mai quanti zombie potrebbero sbucare all’improvviso ed è meglio non farsi cogliere impreparati. Come ho già detto, in un combattimento con gli zombie non bisogna farsi accerchiare.

Una volta trovato le armi dai cadaveri di qualche zombie o, meglio, nell’armeria (dopo aver forzato la porta in quel caso) evitate di usarle se non è estremamente necessario. Sempre per via del rumore, naturalmente. Sottolineate questa raccomandazione a tutto il gruppo, compresi quelli che se la sono fatta sotto durante il primo scontro. Per non parlare del fatto che non tutti hanno giocato a CoD, come voi…

Se qualcuno è rimasto ferito e si è esposto al contagio portatelo con voi, per oggi, ma tenetelo d’occhio e non appena comincerà a trasformarsi agite in fretta. Non c’è posto per la pietà in questo nuovo mondo.

Tornando alla raccolta, ora che avete le armi potete cercare il resto delle cose che vi mancano passando per farmacie, supermercati (probabilmente già saccheggiati), negozi per sportivi e via dicendo. Ogni volta che trovate un edificio valutate i pro ed i contro dell’entrare al suo interno. Una delle regole di sopravvivenza dice infatti…

Regola n°3: Non correre rischi inutili.
È dura, ma dovete accettare la realtà dei fatti.

Evitate di perlustrare le gelaterie ed i negozi di trucchi insomma. E, mi rattrista molto dirlo, anche le fumetterie. Lo so, è dura, ma dovete accettare la realtà dei fatti.

Cercate di fare tutto entro il tramonto perchè di notte non solo è più difficile vedere gli zombi ma, contemporaneamente, vi rendete più visibili ai loro occhi. Dopotutto non sono ciechi e la luce delle vostre torce è un invito a cena.

Finito il giro è il momento di accamparsi per la notte. Se potete tornare al vostro precedente rifugio fatelo, ma in caso contrario assicuratevi che il luogo sia difendibile e munito di vie di fuga. Organizzate dei turni di guardia e limitate, come sempre, il rumore e le luci.

Il Viaggio

Il grosso è fatto. Siete sopravvissuti allo scoppio dell’epidemia e, cosa non meno importante, alla prima esplorazione. Avete affrontato i primi zombie e ne siete usciti vincitori.

Ora è il momento di abbandonare le città e dedicarsi alla solitaria vita di montagna.

Montate dunque sul vostro mezzo e dirigetevi verso i monti evitando le vie principali, sommerse dalle auto di coloro che prima di voi, nel pieno dell’apocalisse, hanno tentato la fuga.

I loro corpi non sono troppo distanti dalla strada quindi passate per le strade secondarie.

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Fermatevi il meno possibile, alternatevi alla guida e, clichè dei film, non allontanatevi troppo quando dovete fare i vostri bisogni.

È un classico il nabbo di turno che va a pisciare innaffiare il prato e non torna più. Se così dovesse accadere non cercatelo; ormai per lui è finita. Diciamolo: quante possibilità ci sono che si sia solo appisolato dietro un albero?

Non credete alle parole che vi diranno e non aggiungete troppa gente al gruppo perchè più siete più è difficile mantenere il controllo della situazione. Certo, l’unione fa la forza, questo è vero; ma è anche vero che in situazioni drammatiche alcuni individui si mettono in testa strane ideeViaggiate di giorno, cercate ripari sicuri la notte. Ma tenete bene a mente la regola n°1 e ciò che vi ho detto sui lupi: gli altri sopravvissuti sono pericolosi tanto quanto gli zombie. Anzi, a dirla tutta di più. Il semplice fatto che siano ancora vivi dimostra la loro intelligenza e la capacità di adattamento, così come la crudeltà. Come voi, anche loro sono disposti a fare qualsiasi cosa per sopravvivere dunque non stupitevi se incontrerete dei malintenzionati.

Rimanete dunque in pochi, almeno per il momento, e proseguite il vostro viaggio.

Se il cibo comincia a scarseggiare saccheggiate qualche abitazione isolata, evitando i centri abitati e i paesi. Dovreste visitarli sono in casi d’emergenza (carenza di farmaci, bisogno di determinati oggetti introvabili altrove…) perchè più case ci sono maggiore è il numero degli zombie. È matematica.

La benzina non durerà molto e difficilmente ne troverete altra nei distributori; prelevatela da altre auto, se ne siete in grado.

Potreste anche essere costretti ad abbandonare il vostro mezzo. In quel caso cercatene subito un altro in buone condizioni. La cosa peggiore da fare è aggirarsi a piedi, dunque evitatelo il più possibile.

Durante tutto il viaggio tenete sempre a mente la successiva regola:

Regola n°6: Mai abbassare la guardia.
Se il vostro istinto vi suggerisce di andarvene o di non passare in certi posti, fidatevi.

Le insidie sono molte, la sfiga è infinita. Non date mai nulla per scontato e diventate paranoici piuttosto che cadere dritti in una trappola di qualche altro gruppo o in un covo di zombie. Esaminate ogni angolo e, se il vostro istinto vi suggerisce di andarvene o di non passare in certi posti, fidatevi. Potreste andare lontano solo seguendo l’istinto, mentre non facendolo il vostro viaggio, al contrario, finirebbe in fretta.

Comunque il viaggio non dovrebbe durare molto. Raggiunta la montagna non vi resta che esplorare il posto, se necessario dividendovi in gruppetti (ma mai da soli, se possibile).

Potrebbero volerci molti giorni prima di individuare un rifugio. Dopotutto non siete alla ricerca di una baracca per cacciatori ma di una baita abbastanza comoda e spaziosa da poterci vivere. Una volta trovata siete a buon punto, ma non certo alla fine.

Il Rifugio

Accomodatevi al suo interno ma fate in modo di renderlo sicuro, più che confortevole. Sistemate armi ad ogni angolo e finestra in previsione di un possibile attacco e mantenete i turni di guardia. Con il tempo diventeranno sempre più noiosi ma sono indubbiamente essenziali.

Dovrete abituarvi a portare sempre con voi un coltello da caccia e un fischietto, utili per segnalare al gruppo pericoli imminenti.

Dopo i primi giorni nel nuovo rifugio, in cui lo avete reso difendibile, è il caso di dividere i compiti (sempre se siete in gruppo, ovviamente).

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Coltivate le piante con molta cura perchè la vostra vita dipenderà in buona parte da esse.

Qualcun altro deve dedicarsi alla raccolta. Nei boschi attorno a voi troverete fonti di cibo da usare con cautela; non mangiate qualcosa se non siete assolutamente certi che non sia velenoso. Sarebbe patetico sopravvivere ad una apocalisse zombie e morire per avvelenamento da funghi…È necessario che qualcuno si dedichi alla coltivazione. Avete portato con voi dei semi ed è importante non sprecarli.

Costruite un orto e coltivate le piante con molta cura perchè la vostra vita dipenderà in buona parte da esse. Il cibo in scatola non è illimitato e ogni volta che abbandonate il rifugio può essere l’ultima.

Anche l’igiene non è da sottovalutare. Lavatevi con cura ed abitualmente perchè avete solo la prevenzione dalla vostra; l’assistenza sanitaria non serve più a niente. Se qualcuno ne è in grado, dedicatevi anche alla caccia. La carne è essenziale per sopravvivere, ma anche in quel caso state bene attenti: nei film non lo mettono in evidenza ma anche gli animali potrebbero essere infetti. Non lasciatevi prendere dalla fretta e assicuratevi di non mangiare carne infetta. Per sicurezza cuocetela a lungo.

Dopo aver organizzato la vostra piccola società in questo modo restate nel vostro rifugio sino alla stagione estiva/invernale e poi procuratevene un altro in modo da alternarli come ho descritto all’inizio. Questo vi permetterà non solo di sopravvivere al meglio ma anche di variare un poco la vostra dieta.

Rimanete dunque in attesa di novità.

Ultime Nozioni

È trascorso qualche anno dall’apocalisse zombie. Ormai avete instaurato una routine e la vostra vita scorre (quasi) tranquilla. È giunto il momento di fare qualche passo in più.

La cosa più importante è la seguente: gli zombie si sono ridotti di numero.

Come faccio ad esserne certo? Seguite il mio ragionamento: non possono riprodursi (non fa parte della loro natura) e dunque il numero non può certo essere aumentato.

Alcuni sono morti negli scontri con altri sopravvissuti ed altri per motivi accidentali ma, soprattutto, la maggior parte è morta di fame. Non sono immortali e devono cibarsi per non soccombere.

Non hanno più uomini da mangiare (o quasi) e gli animali non sono facili da cacciare per un essere privo di capacità intellettive; se anche riuscissero a mangiarne alcuni, sarebbero pur sempre un numero insufficiente per rimanere in vita e, poichè non mangiano carote, presto moriranno tutti di fame.

A questo punto è necessario procurarsi una radio capace di trasmettere sia ad alte che basse frequenze. Usatela per informarvi e capire se qualche nucleo di civiltà esiste ancora e se qualche nazione è sopravvissuta alla distruzione o se, più probabilmente, si è formato qualche nuovo centro abitato.

In quel caso, contattate i sopravvissuti e unitevi a loro. Non potete vivere per sempre da soli tra i monti e probabilmente vi mancano molti comfort che solo una società può fornire.

Instaurate una dittatura o una oligarchia.

In caso contrario cominciate a muovervi. Espandete il vostro gruppo, aggiungete nuovi elementi preziosi (sempre stando attenti ai malintenzionati) e, quando sarete abbastanza, occupate un villaggio. Ripulitelo dagli zombie sopravvissuti e, per prima cosa, instaurate una dittatura o una oligarchia. (NdItomi: non fa una piega)

È una condizione necessaria e dunque dovete precisare fin da subito, quando aggiungete nuovi membri, che a comandare siete voi o qualcuno che ritenete in grado di farlo. Non potete permettervi il lusso di compiere idiozie proprio all’inizio di una nuova città e dunque evitatelo ad ogni costo.

Da qui in poi sta a voi decidere come procedere. L’ultimo consiglio è quello di seguire sempre la regola n°6, che potrebbe ancora salvarvi la vita, e ovviamente di non dimenticare cosa avete passato. Siete sopravvissuti ad un’apocalisse zombie, ma questo non significa che tutti i morti viventi siano scomparsi. Dunque lo ripeto: non abbassate mai la guardia. Mai.

Il rischio di una rivolta c’è, dunque non siate crudeli e offrite ai membri della vostra comunità ciò di cui hanno bisogno. Per il resto tentate di ricostruire un sistema eterogeneo, con dottori, artigiani e insegnanti. Dovete ricreare dalle ceneri una civiltà, tenetelo a mente, ed un eventuale fallimento lo pagherete caro.

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