Non ho fatto in tempo questa mattina a parlare di futuro e wearables ed ecco che Google tira fuori l’attesa versione di Android a supporto di tutti i dispositivi “da indossare” che arriveranno durante l’anno.
Per iniziare il supporto maggiore è ovviamente pensato per gli smartwatch in arrivo: Google vuole, e deve, mettere il suo timbro su questo mercato.
Fino ad ora i vari produttori avevano rilasciato prodotti su cui giravano sistemi operativi proprietari su cui Google aveva ben poco controllo: Ora arriva una versione di Android pensata ed ottimizzata per questi device e, soprattutto, già integrata con i servizi di Google.
Motorola e LG hanno già annunciato i propri smartphone con sopra Android Wear, in particolare quello di Motorola, il Moto 360, finalmente tondo, me gusta muchissimo:
Sono state annunciate svariate feature principali che caratterizzeranno questi smartwatch: dal fitness tracking (inevitabile) con Google Maps (per dirne una) super integrato e che servirà anche ad usi più generici e utili a tutti…
Poi chiaramente Google Now sarà il punto focale della questione: si attiverà semplicemente dicendo “Ok Google”, come siamo stati abituati nei recenti smartphone e Google Glass, e consentirà di fare operazioni altrimenti molto complesse su uno schermo così piccolo.
Chiaramente ogni volta che vedo queste fantastiche presentazioni mi chiedo quante di queste funzionalità saranno attive in Italia, e quanto bene funzionerà (se funzionerà) il riconoscimento vocale in italiano.
Attualmente Google non ha neanche ancora abilitato sui Nexus 5 il riconoscimento di “Ok Google” se hai l’italiano come lingua di sistema…
Detto questo, il futuro è comunque roseo. Questa prima generazione di Android Wear sarà buggata, funzionerà solo in inglese e a San Francisco, ma è un inizio.
Asus, HTC, LG, Motorola e Samsung hanno già annunciato di avere in uscita uno smartwatch con sopra Android Wear. Quest’anno.
Il Moto 360 è atteso per questa estate. Ci siamo cazzo.
A giugno quasi sicuramente scopriremo anche cosa vuol fare Apple in questo campo, salvo ulteriori indecisioni di Cim Took.
Che sia l’anno degli smartwatch è ormai assodato. Che questi aggeggi costino poco, siano belli e, soprattutto, realmente utili… è tutto da dimostrare e probabilmente serviranno un altro paio di anni almeno per far decollare (o morire) questo nuova categoria di prodotti.
Meanwhile… un Moto 360 per il mio polso, grazie.