Parliamo di Manga
In questo articolo ho intenzione di soffermarmi principalmente sui manga, per poi dare un’anticipazione sui due articoli successivi, ma adesso ciancio alle bande e iniziamo a parlare dei vari generi del manga (Lo so che ne parla già quella sapiente enciclopedia a cui tutti ricorrete per colmare le lacune, ma vorrei dare un parere personale su ogni genere o quasi, quindi non stupitevi se l’articolo dovesse risultare molto informale.)
I generi che più seguo e mi stanno a cuore sono sicuramente lo Shonen e il Seinen, per citare alcuni esempi della prima categoria, potremmo di certo nominare i classici Naruto, Dragon ball e One Piece (Forse il più riuscito), giusto per non divagare nei vari Cavalieri dello zodiaco, Toriko, Bleach e altri che nemmeno mi vengono in mente al momento. Sugli Shonen le cose da dire sono parecchie, ma per non affaticare i vostri stanchi occhietti, vedrò di sintetizzare abbastanza.
Manga Shonen
Un’altra caratteristica da non sottovalutare di uno Shonen, sono di sicuro i personaggi secondari, i coprotagonisti e tutti i personaggi di margine, infatti, sempre più spesso nelle saghe manga, i personaggi che fino a poco prima si pensava fossero secondari, assumono dei ruoli sempre più da protagonisti nella storia (Basti pensare alla ciurma di Rufy in One Piece, perfino Usop diventa importante).
Si arriva al succo dello Shonen, difatti i profani di manga a questo punto (mi auguro) si stiano chiedendo “Ma questi Shonen, di che quarzo parlano?” Beh, caro amico mio, fondamentalmente di un quarzo! Difatti la trama Shonen è più o meno paragonabile ai fili degli auricolari per iPod e mp4: Sempre più ingarbugliata e sempre più difficile da sbrogliare, ma non essendo una trama particolarmente accattivante e spesso prevedibile (In questo caso prendo Naruto come esempio, non One Piece, chiedetevi il perché!) non viene nemmeno la voglia di sbrogliarla e si resta lì, concentrandosi più sulle mazzate che i protagonisti danno ai cattivoni di turno, riuscendo fondamentalmente a spuntarla con la classica botta di culo dovuta a una forza mistica quale il karma oserei dire.
(Da qui derivano i classici “Ma un figaccione come Ade, come ha fatto a farsi fare le chiappe da quella montagna di steroidi di Hercules? Forse sto divagando…)
Sta di fatto che per leggere qualcosa di tranquillo senza scervellarsi troppo sulla trama, vi consiglio un bello Shonen!
Manga Seinen
Tra i Seinen davvero faighi possiamo sicuramente trovare i capolavori di Naoki Urasawa quali “Monster” e “Pluto”. Proprio quest’ultimo è fatto in collaborazione con nientepopodimeno che Osamu Tezuka, il creatore di Astroboy per intenderci (Se non lo conoscete andate a darvi fuoco) Ecco, sui due Seinen citati sopra, vorrei soffermarmi sulla trama, in quanto è proprio la cosa fondamentale in un manga appartenente alla categoria:
Trama di Monster: Un medico chirurgo rifiuta di operare un importante funzionario del governo per occuparsi di un bambino in condizioni ben più gravi. Ovviamente si affronta il problema delle caste, in quanto il medico viene minacciato di licenziamento nel caso in cui avesse deciso di operare il bambino al posto del funzionario, in quanto quest’ultimo è decisamente più importante nella scala gerarchica.
In ogni caso, il funzionario muore, ma non è tutto! Il bambino, diventa un serial killer e il dottore, attanagliato dal rimorso, comincia a cercarlo per tutta la Germania (spesso le opere di Urasawa sono ambientate in europa) per ucciderlo e, in qualche modo, rimediare.
La trama di Pluto è molto più fantascientifica, ma non da meno: Un efferato assassino si sta macchiando dell’olio dei sette robot più forti e avanzati del mondo intero (Questi sono realizzati in modo da riprodurre appieno la natura umana, infatti sono capaci di bere, mangiare e pensare). Questo è il filo conduttore della trama di Pluto, non voglio rivelarvi più di tanto perché sin dai primi volumi si scoprono cose che non spoilererei per nulla al mondo. Vi dico solo che dell’indagine si occuperà un ispettore tedesco dell’europol (evidentemente Urasawa ce l’ha con i crucchi). Per chi si aspettava di vedere Death Note fra i Seinen, vada a darsi fuoco! (NdItomi: LOLLAI!)
Manga Shojo
L’unico Shojo che ho apprezzato davvero è “Happy!” , indovinate di chi? Esatto! Naoki Urasawa, infatti questo manga non tratta delle smielate storie d’amore che nascono fra bimbetti emo giapponesi (O meglio non si basa prettamente su questo), ma parla di una ragazza costretta dagli eventi a badare ai suoi fratelli minori e a fargli da mamma, fino a quando il fratello maggiore non torna all’ovile con le pive nel sacco, portandosi dietro un miliardo di Yen di debiti, che toccherà poi alla protagonista ripagare ai due mafiosi della Yakuza che la inseguono ovunque (La ragazza finirà anche per pensare di prostituirsi, senza però far perdere mai la tinta humor all’opera, per questo è veramente figo)
Allo Shojo si legano vari sottogeneri, tra qui quelli che trattano di ragazze con poteri magici, adulti in relazioni amorose e menate smielate varie (Noi vogliamo le legnate!)
Manga Hentai
[more]Piccola appendice, i Seinen che ho menzionato sopra sono consigliatissimi, siete autorizzati a picchiarmi se non dovessero soddisfarvi!
Lo Shojo è consigliato a chi ama le storie drammatiche con un po’ di humor nero e situazioni bizzarre (E il tennis)
L’hentai #Machecazqovelodicoafare?[/more]
Commentate con i vostri consigli sui manga e le vostre considerazioni!
Questo articolo è parte di una serie:
– Prima Parte: Parliamo di Manga!
– Seconda Parte: Dal Belgio con amore