La seconda stagione di GOT è stata acclamata in molti modi: fan boy Martins-iani l’hanno acclamata tra isterie religiose e celebrazioni a non finire; d’altra parte molti lettori dei libri (fissati nella convinzione che ogni minimo dettaglio debba essere riprodotto in maniera maniacale anche sulla pellicola) si sono ritenuti delusi dopo l’agognata attesa.
Tuttavia, bene o male, tutti, [i]ma proprio tutti[/i] (anche la critica) si sono trovati d’accordo su due punti:
1. Per il budget a disposizione, che seppur essendo uno dei più alti mai avuti per una serie televisiva di appena 10 ore, non ha niente a che fare con i grandi film del genere, ha rappresentato al meglio la cosidetta [b]The Black Water Battle[/b], rappresentata nella 9° puntata della stagione.
2. The Rains of Castamere, anch’essa trasmessa per la prima volta nella 9° puntata, è stata apprezzata da moltissimi. Sebbene molte parti di questa serie fossero molto attese, questa (a parer mio) ha subito un fascino particolare. Forse perchè è l’unica canzone narrata nei libri di A Song of Ice and Fire che ha lasciato il segno nelle varie vicende che si susseguono nei (per ora) 5 libri.
[b]Piccolo[/b], innocuo, e leggermente malizioso [b]spoiler[/b]: la risentiremo nella 3° serie, ci potete contare, e quando riaccadrà spero che vi ritorni in mente questo articolo :D :rofl:
Vi lascio con il testo di questa splendida realizzazione di “Le Piogge di Castamere”:
[i]And who are you, the proud lord said,
that I must bow so low?
Only a cat of a different coat,
that’s all the truth I know.
In a coat of gold or a coat of red,
a lion still has claws,
And mine are long and sharp, my lord,
as long and sharp as yours.
And so he spoke, and so he spoke,
that lord of Castamere,
But now the rains weep o’er his hall,
with no one there to hear.
Yes now the rains weep o’er his hall,
and not a soul to hear.[/i]