Negli ultimi sei mesi mi è capitato di trovare nelle pagine di economia di grandi quotidiani italiani articoli in merito all’investire in pietre preziose, articoli a dir poco faziosi e fastidiosi per chi come me conosce bene il settore ed il mercato.

[title]I diamanti (come l’oro) non sono investimenti[/title]

Una premessa: nella mia famiglia (gioiellieri da circa 180 anni) si è sempre evitata la parola investimento relazionata ad acquisti in materiali preziosi, un po’ perché troviamo che gli investimenti li si faccia in banca, in borsa (con rischi) o con acquisti su prodotti che diano rendite, tipo case e negozi. Le pietre preziose invece stanno li ferme, non rendono nulla se lasciate in un cassetto, ma si può sperare che non perdano valore (come invece succede al denaro) e questo è vero, negli ultimi trent’anni i diamanti hanno visto aumentare il loro valore in maniera esponenziale, ma il loro valore ha senso se abbiamo qualcuno a cui rivenderli, qualcuno interessato, e la cosa che con l’oro come abbiamo già visto [url=https://leganerd.com/2012/02/29/vendooro-e-divento-ricco/]qui[/url] è abbastanza facile, se fatta con coscienza, con i diamanti diventa più dura!

[title]I diamanti “blisterati”[/title]

Gli articoli di economia che trattano l’argomento vorrebbero darvi ad intendere che i diamanti da investimento non sono quelli che si comperano in gioielleria ma solo quelli che trovate in banca (e guarda caso ogni articolo di questo genere è accompagnato da un intervista ad un personaggio -sempre lo stesso- che si occupa di vendere le pietre [i]”blisterate”[/i] alle banche, come al solito niente nomi che si rischia la denuncia)! Ma cos’è una pietra blisterata? beh è una pietra che viene chiusa sigillata come un medicinale.

[image]https://leganerd.com/wp-content/uploads/LEGANERD_046618.jpg[/image]

Ecco quando la compro appare più o meno come qui sopra, qual’è il problema? è che la pietra ha una garanzia/certificato che vale finché non viene aperto il blister (a meno che non abbia un incisione al laser che la identifica).

[more]Negli anni 70 durante l’austerity che colpì buona parte del mondo occidentale successe la stessa cosa, le banche si misero a vendere pietre blisterate come investimento, dieci anni dopo chi le aveva comperate cercò di rivolgersi alle stesse banche affinché riacquistassero suddetti diamanti, molte si rifiutarono (non c’è nessuna legge che le obbliga) e i proprietari dei diamanti andarono dai gioiellieri per provare il canale più ovvio… peccato che il gioielliere della pietra in blister se ne fregasse perché preferiva (e preferisce) farle valutare dal suo gemmologo di fiducia e SORPRESA SORPRESONA per analizzarle vanno tolte dal blister, beh il mio negozio ne avrà analizzate un centinaio, NESSUNA rispettava le caratteristiche del certificato incluso nel blister, erano tutte meno pure o con tagli meno perfetti o con colori meno bianchi… ovvero valevano tutte molto meno di quanto non fossero state pagate![/more]

Se apro il blister e la pietra non è come descritta chi me l’ha venduta può sempre accusarmi d’averla sostituita, e rifiutarsi di far valere la garanzia, solo che per scoprire che la pietra è diversa l’unica via è aprire il blister, quindi che fare? Il mio consiglio è: se dovete/volete comperare merce preziosa per investimento fatelo con l’oro, o ancor meglio fatelo con le sterline. Se volete fare un bellissimo regalo fatelo coi diamanti, ma non fatevi fregare da questi farabutti che vogliono solo i vostri soldini per comprarsi l’ennesima barca a Miami!

[more]Oggi dopo un intera giornata di telefonate con Federpietre e l’Autorità garante per la Concorrenza e il Mercato ho potuto appurare che la Federpietre è da sei mesi che lotta contro questo genere di pubblicità occulte e che nessuno, ripeto NESSUNO ha fatto nulla in merito. L’imprenditore di cui non faccio il nome gira bello tranquillo e nessuno ha multato le testate che gli hanno fatto grossa pubblicità senza spiegare ai lettori che era prezzolata, in tre mesi una testata è riuscita a fare un epic fail con due articoli a firme diverse ma con passaggi pressoché identici e un intervista al suddetto imprenditore dove si spinge addirittura a dire che le pietre vendute dalle banche rispetto a quelle dei gioiellieri siano diverse perché di provenienza diversa; quelle delle banche [b]a detta sua[/b] sono MOLTO più belle. Ci terrei a precisare che esiste un listino (detto [b]RAPAPORT[/b]) che è uguale in tutto il mondo e le caratteristiche per valutare le pietre sono dettate da enti gemmologici super partes (non collegati ai vari DeBeers ecc ecc) che ne certificano la qualità, sia in banca che in gioielleria si possono comperare le stesse pietre con le stesse identiche caratteristiche, in gioielleria si può sperare che scontino qualche cosa in quanto il loro mestiere non è vender pietre ma gioielli, in banca il listino è fisso e inamovibile. Il Gioielliere (se di fiducia) spesso sarà ancora li tra svariati anni per aiutarci nell’eventuale vendita/permuta della pietra, l’impiegato di banca che ci ha “truffato” no.[/more]

Meditate gente meditate…