Una casa progettata per i Lan Party

LEGANERD 046023

Kenton Varda è un ingegnere che lavora presso la sede californiana di Google divenuto improvvisamente noto dopo aver postato su un blog in cui teneva traccia dei suoi progetti al di fuori del lavoro alcune foto e notizie sulla sua nuova casa.

La storia

Quando ancora era studente in Minnesota era solito ospitare a casa sua Lan Party con gli amici, un pretesto per stare con gli amici più che giocare ai videogiochi. Quando si è trasferito per lavorare alla Google si è trovato a spendere un sacco di soldi di affitto e poco per il resto: due anni dopo il padre architetto ha deciso di costruirsi una nuova casa e da qui ha iniziato a pensare di chiedergli di progettarne una per lui, come la voleva lui. E lui voleva ficcarci dentro più automazione possibile.
Ha iniziato a guardarsi in giro per trovare spazi possibili per costruire, o abbattendo una casa già esistente (ma a Palo Alto una casa la più scrausa possibile sarebbe costata 450 mila dollari) o trovando un terreno, cosa che è successa fortunatamente nel 2009.
A questo punto gli scatta un’altra idea in testa: e se avesse tenuto lui in casa i computer per ospitare gli amici? Perciò nel progetto fa predisporre una stanza con cavidotti nelle fondamenta che raggiungessero ciascuna postazione.
Dopo due anni di sacrifici economici la casa è pronta.

Qualche dettaglio tecnico

La casa ha due stanze, ciascuna con sei postazioni progettate ad hoc che contengono monitor e periferiche (i computer sono in un rack in una stanza separata, collegati con cavi USB e HDMI da 10.6 metri) e due TV da 59 e 55 pollici con diverse console attaccate, ma che vengono usate per mandare in streaming le partite.
Nella stanza dei computer, oltre ai due (Megaman e Roll) usati ogni giorno da Kenton e la ragazza (e collegati alle scrivanie con cavi USB e DVI), ci sono il server e le 12 macchine da gioco.
Il server, Protoman, occupa 2U nel rack ed ha
CPU: Intel Xeon E3-1230
Motherboard: Intel S1200BTL
RAM: 4GB (2x2GB DDR3-1333 ECC)
OS hard drive: 60GB SSD
Master image storage: 2x1TB HDD (RAID-1)
Snapshot storage: 240GB SATA-3 SSD

Le 12 macchine invece hanno

CPU: Intel Core i5-2500
GPU: MSI N560GTX (nVidia GeForce 560)
Motherboard: MSI P67A-C43 (Intel P67 chipset)
RAM: 8GB (2x4GB DDR3-1333)
Local storage: 60GB SSD

Il server monta Ubuntu Server, mentre i computer da gioco montano Windows 7 (prima usavano Ubuntu con WINE, il passaggio è dovuto ai bug che davano fastidio nei videogiochi) ma in realtà non hanno nè SO nè giochi nei loro dischi: fanno il boot da rete tramite PXE e possono funzionare, a discrezione di un file di configurazione del server) nella modalità Master, che permette lettura e scrittura da una “master image” del disco, o Replica, che carica in lettura la master image ma va a scrivere i blocchi modificati sul proprio SSD (così facendo si può buttare via le modifiche fatte in ogni momento). Le comunicazioni quindi non si affidano a file ma a singoli blocchi del disco.
I giochi sono gestiti tramite Steam, che mantiene una cache comune dei giochi, e gli ospiti accedono al proprio account (se non possiedono il gioco che c’è nella cache apparirà solo un bottone per comprarlo.

Per le modifiche progettuali destinate al LAN Party il costo è stato di 40 mila dollari (18 mila solo per i mobili delle postazioni.

Per gli altri particolari maggiormente tecnici, il terzo post è la fonte da guardare.

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