The Boston Molassacre

Una morte così violenta… e così dolce.

Siamo all’inizio del XIX secolo, a Boston, capitale del Massachussetts, uno dei centri industriali più importanti del New England e degli states fin dalla loro fondazione (vedi “Boston tea Party”). Qui uno dei prodotti più importanti è da sempre la melassa, che trova applicazione nei più svariati campi:
– all’epoca la melassa era il dolcificante più utilizzato negli Stati Uniti,
– tramite fermentazione si otteneva alcol etilico fondamentale per la preparazione di svariate bevande alcoliche, in primis il rum, che dal ‘600 era ciò che mandava avanti il Commercio Triangolare prima inglese e poi statunitense.
– era utilizzata nella produzione di munizioni militari, e per questo motivo la produzione venne ulteriormente incentivata durante la Prima Guerra Mondiale.

Qui un piccolo approfondimento sulla melassa:
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La melassa è uno dei prodotti di scarto della lavorazione della canna da zucchero.
Per estrarre lo zucchero si priva la canna delle foglie e la si taglia in pezzi che vengono poi schiacciati e pressati per farne uscire il succo, questo viene poi portato a ebollizione affinché lo zucchero si cristallizzi e si separi dal resto del composto.
Ciò che non cristallizza è appunto la melassa, un liquido nero e molto denso.
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Ora che conosciamo l’importanza della melassa nell’economia americana possiamo capire perché a Keany Square, al numero civico 529 della Commercial Street, la Purity Distilling Company fece costruire nel 1915 un gigantesco serbatoio di melassa, dell’altezza di 15 metri e dal diametro di 27, con una capacità massima di 9 milioni di litri di melassa.
La società che lo costruì evidentemente non vinse mai il premio costruttori dell’anno, infatti il serbatoio soffriva di palesi errori di progettazione e costruzione, tanto che ogni volta che veniva riempito si sentivano inquietanti rumori metallici dovuti agli sforzi che la struttura tentava disperatamente di sopportare.
Il 15 Gennaio 1919, a causa del clima insolitamente mite e dello sbalzo termico dei giorni precedenti, il liquido si espanse fino a far cedere il serbatoio.
La pressione interna fece esplodere il serbatoio provocando un onda anomala di 8 metri di altezza, che si mosse a una velocità di 56 km/h, esercitando una pressione di 200 kilopascal. Questa melliflua onda percorse l’intera Commercial Street travolgendo tutto ciò che incontrava e riversando i resti di interi edifici nelle rive del fiume Charles. Tra i vari edifici vittime della melassa vi fu anche la vicina stazione della ferrovia sopraelevata di Atlantic Avenue, cosa che causò il deragliamento di un treno.

Il bilanco della catastrofe fu di 21 morti (inizialmente stimati in 11) e più di 150 feriti (inizialmente stimati in 50). Per ripulire la zona coinvolta nel disastro furono necessari 6 mesi di lavoro ininterrotto e circa un milione di dollari che la Purity Distilling Company dovette pagare.
In seguito ad un azione collettiva dei cittadini la United States Industrial Alcohol Company (USIA), proprietaria della distilleria dal 1917, fu costretta a pagare 600.000 dollari.

Ora nella zona del disastro è stato costruito un campo da baseball comunale e si dice che tuttora nei giorni più caldi si possa sentire l’odore della melassa.

Le guide turistiche della città di Boston spesso nei tour della città vecchia ricordano l’evento con il neologismo The Boston Molassacre.

Via: Wikipedia e La Tela Nera.

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