Questa che sto per raccontarvi è la storia di Luciano Lutring meglio conosciuto come il “solista del Mitra” ed è una storia davvero romanzesca.

Luciano Lutring è un mito della malavita milanese degli anni sessanta, una specie di eroe dei due mondi, capace di farcela sia nella metropoli del boom economico sia in Francia, a Marsiglia.

Attratto dal mondo della malavita, acquista da un conoscente la sua prima pistola, una Smith & Wesson della polizia canadese,senza pallottole, in quanto non erano più in commercio, e da quel momento in poi il giovane Lutring acquisterà il soprannome de l’Americano.

La sua storia da malavitoso proprio con quell’arma inizia casualmente come lo stesso ama ricordare: « Un giorno mia zia mi chiese di andare a pagare una bolletta alle poste. Io andai. Ma l’impiegato era lento e detti un pugno sul bancone. Nel movimento si vide la finta pistola che portavo sotto la cintura. L’impiegato credette che fosse una rapina e mi consegnò i soldi. Io pensai: “È così facile?”. E me ne andai col bottino. »

Da quel momento inizia la sua carriera di fuorilegge, fatta di remunerative rapine in molte banche e negozi. La sua fama nasce nella Milano degli anni sessanta.
Soprannominato Il Solista del Mitra per la sua usanza di nascondere il fucile mitragliatore nella custodia di un violino, anche se non ha mai sparato se non con la sparachiodi per infrangere le vetrine, conclude centinaia di rapine fra Italia e Francia, per un bottino totale da lui stimato attorno ai trenta miliardi di lire dell’epoca.

La figura di Lutring diviene leggendaria assieme al suo stile di vita di latitante: grandi alberghi, fuoriserie, belle donne. La sua attitudine da ladro gentiluomo, unita alle celebri frasi in dialetto milanese pronunciate sui luoghi dei misfatti, contribuisce a rendere Lutring un personaggio popolare.
In quegli anni, durante una breve vacanza al mare a Cesenatico sulla Riviera romagnola, per compiere furti a danno di turisti, rapina una giovane modella valtellinese, ma residente a Zurigo, Elsa Candida Pasini, dal nome d’arte Yvonne Candy. Luciano si innamora di lei e per poterla conoscere finge di averle ritrovato le valige. Ben presto i due si sposeranno e, successivamente, molti dei furti compiuti da Lutring vengono realizzati solo ed esclusivamente per amore di Yvonne, alla quale resterà legato a lungo.

Definito, sia in Italia che in Francia, nemico pubblico numero uno, riesce per anni ad eludere le polizie europee.
Il 1 settembre 1965 viene infine ferito ed arrestato a Parigi, sconta 12 anni di carcere (la condanna iniziale era a 22 anni) in Francia, durante i quali inizia a scrivere e dipingere.
Graziato dal presidente della repubblica francese Georges Pompidou, torna in patria dove, dopo un periodo di internamento presso il carcere di Brescia, viene nuovamente graziato nel 1977 dal presidente italiano Giovanni Leone.

Oggi Lutring è un uomo tranquillo, vive in campagna con le sue due figlie dipingendo. Ha pubblicato la sua autobiografia “Il solista del mitra” e due romanzi “La reincarnazione” e “Lo zingaro”, dal quale è stato tratto un film con Alain Delon.
Ha perso un figlio in un incidente alcuni anni fa.

Anche l'[url=http://www.vivacinema.it/img/fabio-volo.jpg]idolo del nostro Forum[/url] l’ha intervistato
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[url=http://it.wikipedia.org/wiki/Luciano_Lutring]Wiki[/url] | [url=http://www.ildue.it/Intestazione/CurriculumVitae/PaginaCV.asp?IDPrimoPiano=948]ildue.it[/url]

:bazinga: copiato e incollato. Per reclami, sniperate e fail, parlate con [url=https://leganerd.com/people/Herioz]Herioz[/url], i complimenti invece posso pure riferirli io.