Noi, Transumanisti

LEGANERD 037732

Si, lo so, questo potrebbe essere sicuramente un post da tag Flame (ma ci può essere un ritorno migliore?). Ma dopo alcuni commenti su facciadilibro non ho potuto resistere.

Ebbene si, sono una transumanista. E questo, direte voi, checcazzoz vorrà dire? Ma, da Nerd, potete veramente non saperlo già? Vabbè, vi erudisco io (o meglio, vista la mia prigrizia, Wikipedia e il sito dell'AIT, Associazione Italiana Transumanisti).


Noi transumanisti ci siamo dati un obiettivo chiaro e ambizioso: creare nel nostro paese le condizioni per una rivoluzione morale e intellettuale di orientamento prometeico. Vorremmo vedere l’Italia e l’Europa protagoniste di una nuova fase di sviluppo tecnologico, scientifico, industriale, culturale, ma anche biologico – allungamento della vita, rallentamento del processo di invecchiamento, salute dei cittadini, potenziamento fisico e psichico di disabili e normodotati, anche oltre i limiti della nostra attuale struttura biologica.
Essendo per noi un valore fondamentale l’autodeterminazione degli individui e dei popoli non intendiamo imporre i nostri valori, ma semplicemente proporli. Per lo stesso motivo non tolleriamo che ci venga imposta con la forza o la minaccia una diversa visione del mondo e della vita.
L’idea cardine del transumanesimo può essere riassunta in una formula: è possibile ed auspicabile passare da una fase di evoluzione cieca ad una fase di evoluzione autodiretta consapevole. Siamo pronti a fare ciò che oggi la scienza rende possibile: prendere in mano il nostro destino di specie. Siamo pronti ad accettare la sfida che proviene dai risultati delle biotecnologie, delle scienze cognitive, della robotica, della nanotecnologia e dell’intelligenza artificiale, portando questa sfida su un piano politico e filosofico, per dare al nostro percorso un senso e una direzione.
È un’idea con una solida tradizione nella storia del pensiero europeo in pensatori come Francesco Bacone, Tommaso Campanella, Jean Condorcet, Friedrich Nietzsche, Filippo Tommaso Marinetti, Leon Trotsky, Julian Huxley, Jacques Monod e Jean-François Lyotard, per citare solo i nomi più noti. Noi, ora, stiamo semplicemente riannodando i fili del discorso, al fine di elaborare una filosofia unitaria e coerente.
Il nostro progetto non può essere confuso con l’eugenetica negativa e autoritaria predicata nel XIX secolo: la sterilizzazione dei portatori di malattie ereditarie è una risposta primitiva e brutale ad un problema che le nuove tecnologie permettono di superare lasciando intatta la libertà di procreazione degli individui e il diritto alla felicità del nascituro.
I fautori dell’evoluzione autodiretta, più che sfidare la natura, intendono dispiegarne le possibilità. Per chi ragiona in termini evoluzionistici, invece che fissisti, il transumanesimo non è (né può essere) contro-natura: delinea piuttosto una nuova continuità tra cultura e natura. Per questo siamo considerati un pericoloso nemico dai nemici dell’evoluzione e della conoscenza. L’accusa di hybris (tracotanza, infrazione del limite, superamento delle Colonne d’Ercole), che ci viene talora rivolta, è espressione di visioni del mondo pre-darwiniane: il transumano non può andare contro-natura perché nulla di ciò che la tecnoscienza può fare si colloca fuori delle leggi della fisica e della biologia. E perché non si è mai data una natura umana che non fosse già il prodotto di un’auto-domesticazione, di una coniugazione dell’umano con l’animale e con lo strumento tecnico, e quindi non fosse in definitiva già un’evoluzione auto-diretta, seppure ancora non consapevole.

Piccola curiosità, la trasversalità del movimento:

Nel movimento transumanista, ci sono tre ambiti principali in cui si notano differenze ideologiche, tanto a livello planetario quanto a livello italiano: l’ambito politico, l’ambito religioso e l’ambito scientifico. Tracceremo le linee generali di queste divisioni interne, indicando poi in che modo intendiamo superarle nella nostra organizzazione.
Per quanto riguarda la politica, un recente sondaggio della WTA mostra che in termini qualitativi esistono transumanisti di pressoché ogni colore, dall’estrema sinistra all’estrema destra, e tutto ciò che si trova tra i due poli. In termini quantitativi, invece, si nota una netta prevalenza della sinistra (47% il dato aggregato), con una preponderanza di membri che si definiscono socialisti o progressisti e piccole frange più estreme di anarchici (2%) e comunisti (1%). È nutrito anche il gruppo dei liberali di destra (20% il dato aggregato), con frange liberiste radicali (randiani, minarchisti, anarco-capitalisti) intorno al 4%. Non mancano infine iscritti aderenti a forze di orientamento conservatore, confessionale o nazionalistico. Per dare qualche dato, i democristiani si attestano sullo 0,5%, esattamente come chi si definisce di estrema destra. Il 14% dice però di aderire già ad una ideologia di sintesi, o upwing (non a destra né a sinistra, ma ‘verso l’alto’), mentre l’11% si dice disinteressato alla politica come oggi intesa. Da notare che la stragrande maggioranza dei transumanisti ritiene che il sistema democratico sia il migliore possibile, mentre – dato altrettanto interessante – i critici della democrazia si trovano più o meno in tutti gli orientamenti.
Per quanto riguarda la religione, i transumanisti sono per il 64% atei e agnostici, mentre il 31% dei membri aderisce a qualche forma di spiritualità o culto. Di questi, il 9% sono cristiani (cattolici, protestanti e mormoni), il 4% buddisti, il 2% pagani, l’1% ebrei osservanti e l’1% musulmani – per citare le religioni più note. Ci sono anche membri che, anche in questa categoria, si dicono transumanisti (1%), definendo così il transumanesimo stesso come una religione.(…)

Trasversalità che si può notare anche nei riferimenti culturali citati sopra.

Ci accusano di molte cose:

1) Il pregiudizio dell’élitarismo plutocratico
2) Il pregiudizio del cultismo pseudoreligioso
3) Il pregiudizio della ciarlataneria

I nostri obiettivi in Italia

Chiariamo allora gli obiettivi del movimento transumanista italiano, per sgombrare il campo da questi pregiudizi. Nel far ciò rendiamo anche palesi le linee di pensiero dominanti nel movimento internazionale. I nostri tre obiettivi fondamentali sono:
1. lotta per il possesso delle conoscenze e delle tecnologie;
2. lotta per la laicità delle istituzioni e della cultura;
3. lotta per l’affermazione di una concezione scientifica del mondo.

Tutto ciò è tratto da: ‘* Versione sintetica del Manifesto (integrale) approvato e sottoscritto dal Consiglio Nazionale dell’AIT in data 11 febbraio 2008.

Le due definizioni ufficiali secondo il WTA:


1. The intellectual and cultural movement that affirms the possibility and desirability of fundamentally improving the human condition through applied reason, especially by developing and making widely available technologies to eliminate aging and to greatly enhance human intellectual, physical, and psychological capacities.
2. The study of the ramifications, promises, and potential dangers of technologies that will enable us to overcome fundamental human limitations, and the related study of the ethical matters involved in developing and using such technologies.

Link a Humanity+
Link a Wikipedia, dove potrete trovare approfondimenti, letture consigliate e approfondimenti anche sulle varie correnti interne.

(Si, siamo come gli Amish, ma al contrario)

(Non so se metterci il tag religione, perchè si, alcuni la vedono così, ma genericamente indendendo, non lo è)

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