Datato Novembre 2006

“Correva l’anno 1992, ero alle medie allora, ogni mattina alle 7:30 Michele P. veniva a casa mia.

Una mezz’oretta dopo, mio nonno ci avrebbe accompagnato a scuola.

Fin quando non scendevamo da casa però, inondavamo il nostro organismo di endorfina tramite goduriose partite a MicroMachines, sul mio Amiga 1200;

da piccolo bimbo cinefilo quale ero, mi cadde la mascella quando vidi Another World sulla stessa piattaforma: tempi cinematografici, colonna sonora ridotta all’osso per accrescere l’atmosfera, la grafica spartana ma incredibilmente realistica del protagonista mi commuoveva dalla gioia… (continua in spoiler)

[spoiler]Tempo prima avevo già assaporato il piacere del videogioco con un Commodore 64 ed un Atari 2600, in tempi diversi con Jungle Hunt, Joust, Dragon Ninja e Microprose Soccer.

Ormai gli attacchi per quei joystick non esistono più in nessuna macchina, le strisce colorate che guardavo alla tv, in attesa che un gioco appena comprato in negozio o dal giornalaio (…) terminasse il suo caricamento non le vedo più.

Ma non tutto è perduto: brividi mi salirono lungo la schiena quando per la prima volta in vita mia, creai una lan con il cavo seriale, poco meno di 10 anni dopo: aiutai un altro amico, R. S. a portare il suo PC da me, uno portava il tower, l’altro il monitor;

sotto consiglio di quest’ultimo installammo Duke Nuke’m (si scrive così?) sui nostri due pc.

Dopo un intervallo temporale che non accennava a finire riuscimmo a formalizzare la rete:

magia, il gioco riconosceva l’altro pc..

Le poche giornate trascorse a rincorrerci in quelle mappe, l’accensione del proiettore dalla cabina mentre l’avversario era in sala tra i sedili aveva un sapore di autentico, una goduria senza pari.

Anni dopo, insieme alla mia dolce ed insostituibile Mela, ho esplorato le meraviglie del gioco online massivo, con Gunbound prima e con Silkroad poi;

in questo sono stato fortunato, in quanto un numero fin troppo alto di ragazze non considerano il videogioco un hobby (se non passione!) da valutare, se non quando debbano scegliere un regalo per il compleanno del cuginetto.

Oltretutto, ho avuto la possibilità di giocare online assieme a molti amici della vita reale, ognuno da casa sua e con TeamSpeak in esecuzione ed anche per questo mi ritengo fortunato.

”sabato vieni anche tu al locale tal dei tali? Berremo birra e balleremo sui tavoli!”

“domenica vieni a vedere la partita Prozzozzese – Fanculopoli? La vediamo su Sky da Sempronio!”

“il venerdi sera andiamo in discoteca, volete unirvi a noi??

Se ogni venerdì, sabato e domenica avete queste intenzioni… mmhhh no!!

A sere alterne decisamente si!

E’ il popolo della notte che parla, il popolo che prende Lucignolo (Italia 1) come una trasmissione seria e valida, che guarda Maria de Filippi quando potrebbe leggere un buon libro, che ascolta le canzoni di Apicella (non Carlo! =D) e prende per oro colato le parole del Cavaliere.

Tutto questo per dire che il videogioco è anche cultura, è apertura al cinema, all’arte, è interazione regolata ma strutturata tra gli esseri umani, chi lo nega non sa o non vuole saperne: tristemente è scomparso il bimbo/a che è in lui e che non si stanca mai di giocare, nemmeno se sommerso dalle mille responsabilità che ad un certo punto della vita ti assalgono.

Che Dio benedica il videogioco. Che Dio benedica le Software Houses. E che benedica anche chi lotta alla pirateria con prezzi competitivi!”

In calce appare un commento di tale Peppe A.:

”Che Dio benedica il videogioco. Che Dio benedica le Software Houses. E che benedica anche la rete ed E***e…”

Chiosa attuale:

non dimenticherò mai il Commodore 64 con cui io e Tullio passavamo interi pomeriggi ad attraversare cittadine piene di orde di nemici in Final Fight o bestemmiare di fronte alle nefandezze della conversione di Street Fighter 2 per C64…

No, non lo dimentichero’, quei giorni ce li ho qui, nel petto.

Ma tristemente

è scomparso il bimbo.

Che nel frattempo ha rivisto alcune sue posizioni.[/spoiler]

Breve autobioracconto del mio amico Maxxolone che ho pubblicato con il suo permesso e con alcuni edit doverosi. Grazie Maxxolo’.

[CoolStoryBro] è la rubrica di Lega Nerd dedicata alla letteratura amatoriale

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