Certo, il lock-down ha fatto bene all’industria dei videogiochi e le principali major si sono portate a casa ricavi senza precedenti. Ma non fraintendete: i veri paperoni sono gli sviluppatori di titoli mobile.

Le azioni delle più importanti aziende del settore, quelle con i brand più riconoscibili e che puntano soprattutto su console e PC, hanno visto in media un aumento di valore del 25% da marzo ad oggi. Nintendo, Activision Blizzard e Take Two sono andate tutte alla grande.

Ma nella bufera del covid-19, i veri vincitori sono gli sviluppatori di giochi mobile. Per loro il lock-down ha portato a due fortunate coincidenze: un impressionante incremento di utenti e ore di gioco, e un crollo del costo delle inserzioni pubblicitarie da mobile.

Abbiamo avuto un duplice effetto: l’aumento del traffico organico, ma anche gli effetti di un marketing più efficiente… è stato pazzesco

ha spiegato ad ArsTechnica Alexi Bonte, che è il COO di Stillftont, azienda specializzata in titoli free-to-play. Da marzo le azioni della sua azienda hanno più che raddoppiato il loro valore.

I ricavi dell’industria del mobile gaming stanno annichilendo quelli dell’industria dei giochi mainstream per console e PC — che pure se la sta passando più che bene.

Nel 2020 il mercato dei giochi per smartphone potrebbe arrivare a superare i 100 miliardi di dollari. A dirlo sono le proiezioni di App Annie e IDC.

Giusto per capirci, parliamo di tre volte e passa la somma dei ricavi della vendita di giochi su Nintendo Switch, Xbox One e Playstation 4.

C’è anche un altro dato interessante, spiega ArsTechnica: dal lockdown, su console e PC, hanno beneficiato una rosa di titoli piuttosto ristretta (pensate agli enormi successi di Modern Warfare Warzone, il battle royale di CoD, e Animal Crossing: New Horizons); su mobile l’impennata è stata non solo più grande, ma anche più generosamente ridistribuita tra case di sviluppo di dimensioni diverse.