Metal Gear Solid: Master Collection Vol. 1, la recensione: il ritorno dei serpenti

A oltre otto anni dall’uscita dell’ultimo capitolo canonico della serie, la saga che ha consacrato Hideo Kojima tra i game designer più noti del mondo dei videogiochi torna con una riedizione che ne celebra i 35 anni riportando su console di nuova generazione i primi cinque capitoli canonici e numerosi extra.

Metal Gear Solid: Master Collection Vol.1 raccoglie così i primi tre capitoli principali della saga, ma anche i primi due Metal Gear nella versione originale per MSX, oltre ai bonus delle versioni Integral, Substance e Subsistence, persino nelle loro varianti regionali.

Un pacchetto che punta tutto sulla fedeltà e sulla nostalgia, concedendo ai fan di vecchia data di rigiocare agilmente gli inizi della saga e a chi se li è (colpevolmente) persi di recuperarli in un unico bundle, che sia su PS4/PS5, Xbox Series S|X o Nintendo Switch. Un’operazione conveniente anche in vista del futuro remake di Metal Gear Solid 3, seppur gestita con una certa pigrizia da parte di Konami.

Un pacchetto già pronto

Metal Gear Solid: Master Collection Vol.1 è in uscita il 24 ottobre 2023 al prezzo di €59,99. Al suo interno è possibile trovare una trasposizione 1:1 di Metal Gear, Metal Gear 2: Solid Snake e Metal Gear Solid nelle loro versioni originali (i primi per MSX, l’ultimo per PSX), insieme alle remaster di Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty e Metal Gear Solid 3: Snake Eater, entrambe provenienti dalla HD Collection pubblicata nel 2011.

Da questo punto di vista, nessuno dei titoli al suo interno ha subito alcun restauro o miglioramento particolare, con i primi tre che mantengono persino le proporzioni 4:3 e tutti i loro (pochi) pixel; i secondi invece sono stati convenientemente recuperati dopo la loro rimozione di qualche anno fa a causa di licenze scadute e riproposti tali e quali, tanto che alcuni caricamenti riportano ancora il logo “HD Collection”.

Da questo punto di vista, l’unico lavoro aggiuntivo che rende questa Master Collection più fresca è l’aggiunta dei menù di “pre-avvio” dai quali è possibile consultare i Master book, gli Screenplay book o scaricare contenuti speciali, come le versioni regionali (nordamericana e giapponese), i capitoli VR/Special Missions o i video delle Digital Graphic Novel di MGS1 e MGS2.

I Master book sono la vera chicca imperdibile per i grandi fan, o quantomeno per quelli disposti a leggere dozzine di pagine esclusivamente in inglese o giapponese ricche di spiegazioni, extra, segreti ed easter eggs; decisamente non per tutti, soprattutto a causa della barriera linguistica, ma un must per gli appassionati. Gli Screenplay book sono invece le sceneggiature del gioco, veri e propri copioni con battute e descrizioni delle scene, in pratica i filmati tipici della saga ma….senza filmati.

Il primo Metal Gear Solid

Senza nulla togliere agli altri capitoli, il primo Metal Gear Solid per PSX ha rappresentato il vero punto di svolta della saga, diventando una killer app della prima console targata Sony e conquistando milioni di fan per i decenni a seguire. Pur restando terribilmente pixelloso, la prima avventura in 3D di Snake fu allora e rimane tutt’oggi un capolavoro di game design, con alcune scene e in generale una scrittura che oggi troverebbero censura o ghigliottina.

Merito di tanto successo in territorio italiano ai tempi dell’uscita fu soprattutto della localizzazione integrale, comprensiva di un doppiaggio terribile e al tempo stesso stupendo che diventò iconico per chi ci giocò all’epoca: indimenticabili i secchi e profondi “morto” di Solid Snake nelle chiamate codec con il Colonello Campbell, così come i numerosi proverbi della stridula Mei Ling. Con grande merito, la versione inclusa nella Master Collection Vol.1 ripropone anche quel doppiaggio italiano, permettendo ai fan di rivivere quelle emozioni contrastanti verso un prodotto di dubbia qualità ma che viene ricordato con affetto e ammirazione.

Altro elemento degno di nota è quello di esser riusciti, seppur con pochi sforzi, a mantenere intatti alcuni episodi di quella meta referenzialità che aveva sorpreso chiunque all’epoca, come un’informazione nascosta nel “retro del CD” o il dover cambiare ingresso del controller in una certa situazione (impossibile di default sulle console moderne).
Infine, i più accaniti potranno ritrovare ore e ore di intrattenimento grazie alle Special/VR Missions, con centinaia di sfide diverse nei panni di Snake e del Cyborg ninja.

L’inizio della saga

Contrariamente a quanto potrebbero pensare alcuni, i primi due Metal Gear per MSX non solo sono canonici e rappresentano l’inizio della saga di Solid Snake, ma alla luce di MGSV: The Phantom Pain riguadagnano ulteriore valore anche in merito alla trama generale. Entrambi i titoli presentavano già alcuni caratteri tipici, come appunto la meta referenzialità e una massiccia dose di colpi di scena, ma duole ammettere che il tempo non è stato clemente con il loro gameplay e oggi risulta davvero difficile giocarci senza alcun supporto che possa rendere l’esperienza più fluida.

Si tratta di un’occasione persa perchè la trama avrebbe comunque qualcosa da dire, ma in questo contesto solo i più caparbi e accaniti troveranno la forza di superare la macchinosità dei comandi e di un gameplay invecchiato male, mentre per gli altri i Master book basteranno a spiegarne i momenti salienti.

Un discorso simile, seppur più contenuto, si può dire del gameplay degli altri titoli della collection se il metro di paragone per l’utente è quello di MGSV: The Phantom Pain. Chi infatti vuole recuperare la saga dopo aver iniziato dall’ultimo capitolo firmato Kojima dovrà fare i conti con un sistema di controlli e movimenti rivoluzionario per l’epoca ma sfidante per i canoni di oggi; fa tutto parte dell’esperienza, ovviamente, ma in casi estremi si può ricorrere alle Digital Graphic Novel, in grado di veicolare in forma di fumetto animato le storie di Metal Gear Solid e Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty.

Concludono i contenuti bonus una Digital Soundtrack di 20 tracce e Snake’s Revenge, sequel non canonico di Metal Gear uscito solo nel mercato occidentale e non realizzato da Kojima: presenta anch’esso un gameplay quasi ingiocabile e si tratta di una storia apocrifa, ma rimane apprezzabile lo sforzo di averlo comunque voluto inserire in questa raccolta.

In attesa dei prossimi volumi

Non è ancora chiaro se per concludere la raccolta basteranno uno o due ulteriori volumi, ma sappiamo che all’appello mancano ancora Portable Ops, Peace Walker, Guns of the Patriots, Ground Zeroes e The Phantom Pain, per non parlare degli Ac!d e di tanti altri spin-off non canonici e che potrebbero essere inclusi alla stregua di Snake’s Revenge.

Metal Gear Solid Master Collection sembra voler diventare una vera enciclopedia del mondo di Metal Gear ed espandere quel lavoro iniziato con la HD Collection: il concept è ovviamente valido e utile, soprattutto dopo la scomparsa di tutti i capitoli dai vari store qualche anno fa, ma l’idea di dover spendere 60, 120 o persino 180 euro per una raccolta di titoli retrogame senza alcuna miglioria, modifica o aggiunta non è proprio allettante.

I 1080p fanno ben poco e un pacchetto composto da titoli già riediti o poco più non giustifica un prezzo tale, soprattutto alla luce del suo essere a volumi, mentre sarebbe stato diverso se tutti i capitoli fossero stati inclusi insieme.

Il valore dei giochi è indiscutibile, si tratta certamente di capolavori da giocare e rigiocare, ma l’operazione di Konami rischia di rivelarsi un po’ troppo dispendiosa rispetto allo sforzo e ai contenuti che propone, denotando persino una certa pigrizia che profuma di sfruttamento commerciale di una licenza dalle uova d’oro. Se però non avete mai giocato ai primi tre Metal Gear Solid allora non avete scuse, la Master Collection Vol.1 è un must have.

75
Metal Gear Solid: Master Collection Vol. 1
Recensione di Filippo Consalvo

Metal Gear Solid: Master Collection Vol. 1 raccoglie alcuni titoli imperdibili nella storia del videogioco, includendo alcuni loro contenuti extra difficilmente reperibili prima, ma purtroppo solo in inglese. A differenza di MGS2 e MGS3, recuperati in versione remastered dalla HD Collection, gli altri capitoli inclusi nel Vol.1 vengono riproposti senza particolari migliorie e purtroppo subiscono il confronto con i tempi. La qualità intrinseca dei giochi rimane elevata, ma la collection risulta un po' pigra e troppo diluita, con il rischio che si estenda oltre un futuro Vol.2 senza particolari motivi. Un'operazione commerciale troppo evidente, perdonata solo grazie all'enorme valore dei giochi che rende nuovamente disponibili.

ME GUSTA
  • I primi tre Metal Gear Solid sono dei capolavori, finalmente riuniti
  • I Master book sono un must per i fan della serie
  • Il primo Metal Gear Solid conserva il doppiaggio italiano
FAIL
  • Molti contenuti sono solo in inglese
  • I titoli sono riproposti senza alcuna miglioria o aggiunta
  • Prezzo di lancio un po' alto per una raccolta di retrogame
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