The Flash e i suoi viaggi nel tempo

Il viaggio temporale è un tema che stuzzica la fantasia dell’uomo da almeno 125 anni. H.G. Wells scrisse il suo romanzo rivoluzionario La macchina del tempo nel 1895, e su questo argomento fisici e filosofi si sono espressi per quasi un secolo. Ritorno al Futuro ha fornito un immaginario importante negli anni ottanta, per poi arrivare a pellicole più “scientifiche” come Interstellar e ora con The Flash torniamo a rivivere il tema dei viaggi nel tempo.

Il tempo è estremamente fragile come struttura, qualsiasi deviazione, per quanto piccola può provocare un cataclisma

Chi non ha mai sognato almeno una volta nella propria vita il classico viaggio nel tempo, con lo scopo di per poter risolvere degli eventi nefasti della propria esistenza?

È quello che si interroga Barry Allen all’interno del film The Flash, in uscita in tutti i cinema dal 15 giugno. Il tema della famiglia e delle famose “sliding-doors” sono il cuore pulsante della scrittura di questo capitolo del velocista di casa DC. Ed è dall’idea di poter aggiustare il proprio passato che Barry decide di districarsi nel delicato mondo delle timeline. È proprio a causa di un evento come la morte della madre che Barry si trasforma in un vero e proprio Mary McFly (esempio non casuale) ma che a differenza del protagonista di Ritorno al Futuro, che si ritrova inizialmente ad essere un viaggiatore del tempo inaspettato, qui è tutto ben studiato: Allen vuole evitare la morte della madre, che fu uccisa a causa di un intervento dell’Anti-Flash che condizionò il percorso dello stesso Barry.

Anche la stessa esistenza dell’Anti-Flash ed il suo comparire nella vita di Barry (considerando che dietro la sua identità si nasconde una persona proveniente dal futuro) è una conseguenza dei viaggi nel tempo e di quanto possano cambiare interi universi narrativi, e vite. Una situazione che è stata più volte messa in scena da pellicole nel corso di decenni o raccontata nelle pagine dei libri. A dare il via alla ricerca scientifica sul viaggio nel tempo fu, verso la fine del XIX secolo, la nozione per cui il tempo potrebbe essere visto come una dimensione, esattamente come accade per lo spazio. Dato che in quest’ultimo ci possiamo muovere facilmente, quindi perché non potremmo farlo nel tempo?

The Flash

Uno dei primi artefici che iniziò ad interrogarsi sul viaggio nel tempo è stato proprio un autore. Wells era uno scrittore, non un fisico, ma la fisica l’avrebbe presto raggiunto nei suoi innumerevoli racconti, uno fra tutti La Macchina del Tempo.

Ma subito dopo la fantascienza di Wells arrivò come un tornado uno dei geni più rilevanti del novecento che fornì la base sulla quale ancora oggi molti viaggi nel tempo sono ipotizzati. Nel 1905 Albert Einstein pubblicò la prima parte della sua teoria sulla relatività, nota come la relatività ristretta (o speciale), che ipotizza che spazio e tempo siano malleabili e che la misurazione di entrambe le dimensioni dipenda dalla velocità relativa della persona che esegue la misurazione.

Qualche anno dopo, il matematico tedesco Hermann Minkowski dimostrò che, secondo la teoria di Einstein, spazio e tempo possono essere concepiti come due aspetti di un’unica entità quadridimensionale nota come spaziotempo. Poi, nel 1915, Einstein elaborò la seconda parte della sua teoria: la relatività generale.

Questa presenta la gravità in una nuova luce: invece di pensarla come una forza la descrive come una curvatura dello spaziotempo. Ma la relatività ristretta è sufficiente per iniziare i preparativi per il viaggio nel tempo. La teoria “sostiene che il tempo sia molto più simile allo spazio di quanto si creda”, afferma Clifford Johnson, fisico presso la University of Southern California. “Quindi, forse tutto ciò che possiamo fare con lo spazio possiamo farlo con il tempo“.

Più o meno quasi tutto, in quanto la relatività ristretta non ci indica un modo per tornare indietro nel tempo, ma uno per andare avanti ad una velocità che potremmo controllare. Grazie alla relatività ristretta, infatti, è possibile, in un ipotetico viaggio nel futuro, che due gemelli abbiano età diverse: il famoso paradosso dei gemelli.

Nella relatività ristretta è assolutamente dimostrabile che l’astronauta che fa un viaggio a una velocità vicina a quella della luce, sarà molto più giovane del proprio gemello quando torna a casa.

Grazie alla relatività ristretta, infatti, è possibile che due gemelli abbiano età diverse: il famoso paradosso dei gemelli.

Con la relatività generale, le cose si fanno interessanti perché in questa teoria un oggetto massiccio curva o distorce lo spazio e il tempo. Una conseguenza è che, così come viaggiare ad alta velocità influenza la velocità in cui il tempo passa, semplicemente trovarsi vicino a un oggetto molto pesante – come un buco nero – influenza il modo in cui ognuno sperimenta il tempo, questo è un concetto fondamentale della trama del film Interstellar, in cui il personaggio interpretato da Matthew McConaughey trascorre del tempo nelle vicinanze di un grande buco nero e quando torna a casa, scopre che sua figlia è diventata più grande di lui.

In The Flash ciò che realizza Barry Allen è “semplicemente” sfruttare la sua velocità, che gli permette di andare oltre la luce, per piegare a suo piacimento lo spaziotempo andando ad interferire proprio sulla timeline. Il concetto di reversibilità e causa-effetto all’interno di azioni modificate nel passato è un concetto molto chiaro al pubblico pop, una teoria che ci viene fornita dal film per eccellenza sui viaggi nel tempo come Ritorno al Futuro: cambiare una minima situazione nel passato e il futuro non sarà mai uguale. Nonostante di base sempre tutto “realizzabile” le leggi della fisica, in qualche modo, impediscono di viaggiare indietro nel tempo.

Questa era la visione del fisico Stephen Hawking, che chiamava tale regola la “congettura di protezione cronologica” (anche se non specificò mai la teoria fisica a sostegno di tale regola). Ma ci sono anche altre soluzioni più intriganti: forse il viaggio indietro nel tempo è possibile, ma non è possibile cambiare il passato anche provandoci. Effingham nel libro “Time Travel: Probability and Impossibility” cita le seguenti parole:

Potresti uccidere la persona sbagliata, oppure cambiare idea. Oppure potresti sparare alla persona che credi essere tuo nonno, ma scopri che tua nonna aveva una relazione con il fornaio e in realtà il tuo vero nonno è lui, solo che non lo sapevi.

A supporto delle teorie di Effingham comunque ci sono moltissimi dubbi quindi alla fine dei giochi la scienza sui viaggi nel tempo è abbastanza unanime sul fatto che il futuro è possibile visitarlo, ma il problema è il passato e l’interferire con quest’ultimo è altrettanto utopistico.

Una delusione? Considerando che tutti i grandi film che trattano questo argomento, da Ritorno al Futuro all’ultimo The Flash partono con l’idea di un viaggio nel passato scoprendo poi che le ripercussioni sono disastrose quindi concludendo quasi sempre con l’assioma “non dovevamo farlo” l’impossibilità di realizzare (ad oggi) un viaggio nel passato ci toglie ogni possibile dubbio.

Il potere di Barry Allen è solo la velocità?

Ma la capacità di Barry non è soltanto nella sua velocità è anche nello sfruttare al meglio le possibilità dei suoi poteri. Una fra tutti il “fasare”.

Una fra tutti il “fasare”.

Anche questo elemento ha delle basi scientifiche molto solide poi riadattate in un modo molto intelligente all’interno della pellicola diretta da Andy Muschietti. Piccola premessa, la materia qui è il fondamento della teoria con la quale Barry riesce ad attraversare i muri con facilità e semplicità. Ma perché tutto ciò? Dunque ricordiamo che tutta la materia può esistere in tre stati: solido, liquido e gassoso, con buona pace di Aristotele e dei suoi quattro straordinari elementi. Per “transizioni di fase”, o nel caso della pellicola The Flash “fasare”, intendiamo proprio il passaggio di una sostanza da uno stato all’altro, ad esempio da liquido a gas (vaporizzazione), o da gas a liquido (condensazione). La caratteristica distintiva di una transizione di fase è il brusco cambiamento di una o più proprietà fisiche, in particolare la capacità termica, alla minima variazione di variabili termodinamiche come la temperatura. Alcuni esempi di transizioni di fase sono:

  • Le transizioni tra le fasi solida, liquida, e aeriforme (fusione, solidificazione, sublimazione, brinamento, vaporizzazione, condensazione)
  • La transizione tra le fasi ferromagnetica e paramagnetica dei materiali magnetici al punto di Curie.
  • Le transizioni ordine-disordine come nell’alfa-alluminuro di titanio
  • La superconduttività in certi metalli sotto una temperatura critica.
  • La condensazione quantistica dei liquidi bosonici come la condensazione di Bose-Einstein e la transizione del superfluido in elio liquido.

Dall’esperienza quotidiana siamo abituati a ritenere che la materia si presenti con un aspetto quasi immutabile e il “fasare” è sempre una capacità curiosa per moltissimi ecco perchè in The Flash si è quasi più abituati a percepire la sua velocità e corse, ben oltre la luce, che alla sua nuova propensione all’attraversare pareti e muri.

Tuttavia pensiamo alle rocce o agli oggetti metallici come solidi, all’acqua o al mercurio come liquidi, all’aria come un gas, sicuramente tutti abbiamo esperienza diretta del fatto che l’acqua si presenta, oltre che come liquido, anche come ghiaccio (solido) o come vapore acqueo. Anche il ferro, usualmente solido, in una colata di fonderia dove si trova a temperature elevatissime, fonde e diventa liquido. Probabilmente si tratta di un esempio talmente semplice e banale che non lo si accosta al potere mostrato all’interno della pellicola di Muschietti.

The Flash

Ma nelle scene nelle quali Barry Allen, si “decompone” per riapparire in perfetto stato dall’altro lato di un muro è quello che accade in moltissime azioni della transizione di fase. Quando tutta l’acqua per esempio è passata alla fase liquida, la temperatura ricomincia a crescere linearmente con il tempo fino ad arrivare a 100 °C. A questo punto inizia il processo di ebollizione, cioè il passaggio dalla fase liquida a quella aeriforme, con la formazione di bolle di vapore acqueo che risalgono alla superficie del liquido, esplodendo al contatto con l’aria.

Durante l’ebollizione, la temperatura rimane costante mentre il calore fornito serve a permettere il passaggio di stato. Se infatti si spegne il fornello, l’ebollizione cessa. Il processo continua fino a quando tutta l’acqua non è passata allo stato di vapore. Un esempio molto ordinario per comprendere quello che Muschietti ha cercato di far intendere con la scomposizione della materia organica del corpo di Barry: una semplice transizione che scomponeva il corpo del velocista DC per poi ricomporlo in un altro luogo. Insomma il film sta dividendo la critica, con un elenco infinito di problematiche, dallo stesso Ezra Miller, fino al passaggio di testimone della sceneggiatura e in ultimo gli effetti visivi “forse” volutamente non compiuti (anche se è difficile crederci) tuttavia per il comparto scientifico il lavoro che è stato realizzato è più che buono ricordando anche l’ottimo esempio con il quale il BatKeaton spiega a Barry la teoria delle timeline usando solo degli spaghetti.

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