Il Drago Invisibile: un remake in sordina

Il drago invisibile

Nel 1977 usciva il film musical a tecnica mista Elliott – Il Drago Invisibile (Pete’s Dragon), diretto da Don Chaffey e prodotto dalla Disney. A quasi quarant’anni di distanza, Disney riporta al cinema la storia di Elliott e Pete in un’avventura dal gusto tutto nuovo diretta da David Lowery con Bryce Dallas Howard, Wes Bentley, Karl Urban e Robert Redford.

Il Drago Invisibile è una storia di amicizia, fedeltà e anche accettazione del diverso.

Il Drago Invisibile è una storia di amicizia, fedeltà e anche accettazione del diverso. Una storia, purtroppo, totalmente dedicata a un pubblico molto giovane che non lascia spazio verso un’interazione con uno spettatore più maturo.

Remake dell’omonimo film del 1977, entrambi basati su un breve racconto di S. S. Field e Seton I. Miller, Il Drago Invisibile è la storia di Pete, bambino orfano e solo al mondo, e il giocherellone drago invisibile Elliott.

Rispetto alla pellicola del 1977, David Lowery cambia le carte in tavola della trama.

Sebbene la storia si basi comunque sull’interazione tra Pete ed Elliott, il resto dei personaggi e della storia è differente. Elemento non per forza negativo, anzi. Nonostante sia comunque ambientato negli anni ’70, il modo in cui la storia è stata cambiata le fa assumere il tipico aspetto del “senza tempo”.

 

Il Drago Invisibile

 

Come può un bambino così piccolo sopravvivere per così tanto tempo da solo?

Rimasto orfano di genitori in seguito a un terribile incidente stradale, Pete, un bambino di quattro anni, si ritrova a vivere i successivi sei anni della sua esistenze nel cuore di una foresta. Ma come può un bambino così piccolo sopravvivere per così tanto tempo da solo?

È esattamente ciò che si trova a chiedere Grace (Bryce Dallas Howard), guardia forestale in perenne lotta con il fratello del compagno Jack (Wes Bentley), Gavin (Karl Urban), deciso più che mai ad abbattere gran parte della foresta, quando incontra per caso il piccolo Pete.

Pete, però, nella foresta ha un amico speciale. Una creatura leggendaria e alata, perennemente presente nelle favole del padre di Grace, Mr. Meacham (Robert Redford).

Elliott, un pelosissimo drago verde capace di rendersi perfettamente invisibile, non è un drago come tutti gli altri. Elliott, infatti, è un vero giocherellone che ha trovato in Pete quell’amico che ha sempre desiderato.

Ma l’uomo non sempre può capire la spensieratezza dei bambini e del loro mondo incantato. Proprio per questo motivo la serenità di Pete ed Elliott verrà messa in serio pericolo.

Interamente girato nella meravigliosa Nuova Zelanda, Il Drago Invisibile è un live-action con contaminazioni di CGI per Elliott, sostituendo l’animazione semplice disegnata nel 1977.

 

Il Drago Invisibile

 

Un film Disney che arriva un po’ all’improvviso, senza dare un vero e proprio preavviso. Il primo trailer è stato infatti rilasciato in Italia il 30 Maggio 2016, lasciando tutti stupidi, anche considerando live-action Il Libro della Giungla appena uscito nelle sale.

Il Drago Invisibile però, a differenza de Il Libro della Giungla, non riesce a conquistare una fetta di pubblico di età maggiore dei dieci anni.

Classica storia Disney accettabile fino a una quindicina d’anni fa, ma che adesso sembra più strizzare l’occhio a una cinematografia dimenticata da tempo e, per lo più, destinata ad arrivare direttamente in home video o televisione.

Apertura piuttosto classica, drammatica, che vuole portare lo spettatore sull’orlo del pianto dopo pochissimi secondi dall’inizio del film.

Apertura piuttosto classica, drammatica, che vuole portare lo spettatore sull’orlo del pianto dopo pochissimi secondi dall’inizio del film. Si tenta di giocare moltissimo con i sentimenti dello spettatore, creando empatia con i personaggi, ma difficilmente si riesce ad arrivare a questo traguardo.

Una trama, tra l’altro, piuttosto scontata  e banale. Ricca dei vari cliché Disney che però, rispetto al lavoro svolto in questo ultimo anno, rasentano lo stantio e non riescono a essere convertiti con il nuovo linguaggio di cinematografia per ragazzi.

I momenti di maggiore empatia si possono riscontrare più che altro nelle scene dedicate a Pete ed Elliott, soprattutto perché il drago peloso assomiglia molto di più a un ingombrante animale domestico.

 

Il Drago Invisibile

 

Il primo tempo del film, nonostante il suo lato molto più infantile, e la “terribile” somiglianza di Pete con Mowgli o Tarzan, riesce a scorrere piuttosto in fretta. Sebbene non sia un film maturo, non ci si annoia mai, riuscendo a essere leggermente complici della vita di Pete ed Elliot.

Il reale problema arriva nel secondo tempo del film, quando ci spostiamo verso un’ottica molto simile a King Kong.

Il reale problema arriva nel secondo tempo del film, quando ci spostiamo verso un’ottica molto simile a King Kong: il mostro pericoloso estrapolato dal suo ambiente naturale per essere portato in città e far guadagnare i suoi nuovi padroni.

 

Si perde totalmente il fattore magia dedicato ai più piccoli ma non si riesce nemmeno a catturare l’attenzione dello spettatore più grande.

Una caccia al mostro, costellata di climax piuttosto scontati, che riesce addirittura ad annoiare, perdendo gran parte del lavoro fatto fino a quel momento.

Sicuramente nota più dolente di questo film, considerando che non ci sono mai dei veri e proprio momenti in cui lo spettatore è dentro alla storia, eccenzion fatta per il sogno di ogni bambino cresciuto di aver davvero un drago come amico.

Tematica fondamentale del film, assieme all’amicizia e ai legami affettivi, è il saper guardare oltre ciò che può sembrare razionale e logico. Andare oltre e riuscire a captare quelle piccole meraviglie che possono nascondersi all’interno dell’immaginazione, arrivando addirittura a credere nell’impossibile.

 

Il Drago Invisibile

Se passi la vita solo a vedere ciò che hai davanti al naso, allora ti stai perdendo tutto.

 

I personaggi di Robert Redford e Bryce Dallas Howard, padre e figlia nel film, rappresentano esattamente questi due poli opposti, ricordando un po’ quelle storie come The Big Fish in cui sono sempre i padri a trainare i figli verso un mondo non fatto unicamente di logica, bianco e nero, ma composto da moltissime sfumature.

Peccato solo che l’operazione nel complesso, per quanto interessante, risulti un po’ piatta.

La struttura della pellicola è talmente tanto semplice, elementare, studiata appositamente per un pubblico davvero giovane, che uno spettatore cresciuto con una certa Disney e abituato alla Disney di adesso, non può sentirsi realmente appagato e coinvolto.

Un errore di calcolo dovuto, per lo più, alla qualità di produzione d’animazione abituati a vedere adesso, soprattutto nel giro degli ultimi anni.

 

Il Drago Invisibile

 

Eccezion fatta per il giovanissimo Oakes Fegley, interprete di Pete, nessun membro del cast spicca in particolar modo. I tempi d’oro di Redford sono decisamente finiti e nessuna nota di merito per la Howard che, sebbene finalmente non scappi più dai dinosauri con tanto di tacco dodici, la sua interpretazione fin troppo emotiva del personaggio di Grace risulta essere forzata.

Gli effetti speciali, curati dalla Weta Digital, non sono neanche così sorprendenti, mentre il 3D è un accessorio del tutto inutile.

Il Drago Invisibile, sebbene si muova sui giusti binari della tenerezza e del ricordo d’infanzia, e nonostante l’essenza irresistibile di Elliott, non riesce comunque a lasciare il segno, rimanendo una storia Disney in sordina che passerà in secondo piano rispetto a tutte le uscite di quest’anno.

 

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Il Drago Invisibile sarà in tutte le sale cinematografiche dal 10 Agosto.

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