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Little Bastard: la storia dell’auto maledetta di James Dean

Eccoci finalmente (certo finalmente…) al mio primo articolo e per questo “battesimo di fuoco” vi parlerò di una cosa che col mondo nerd non centra na’ fava… sì, lo so che questa è lega NERD e non uno dei tanti forum di auto&motori ai quali sono iscritto, ma reputo che questa storia sia davvero interessante e credo valga la pena conoscerla.

La morte di James Dean

James Dean (1931-1955), il super-famoso/super-figo/super-checatsosoio attore amerrigano penso non abbia bisogno di presentazioni. E allora che sto a scrivere direte voi…bene, dopo tutto questo preambolo finalmente arriviamo alla parte phiga dell’articolo, ovvero la storia dell’auto maledetta del buon James: la Porsche 550 spyder, battezzata dall’attore stesso Little Bastard ovvero “Piccola Bastarda” (per i finti nerd non anglofoni e che non hanno voglia di aprire google translate).

Era un’auto molto all’avanguardia per l’epoca, con un rapporto peso/potenza mica da ridere (sempre per l’epoca ovviamente), pensata per le gare stradali, che pensate un pò! erano già mainstream anni prima dei vari fausto&furio.

Fu acquistata da Dean nel 55 e non fece nemmeno in tempo a ritirarla dalla concessionaria che era già finita nel garage di George Barris (famoso per aver costruito praticamente TUTTE le auto dei film/telefilm che contano, come ad esempio il generale Lee, la batmobile, l’auto dei Flinstones ecc.) per farla modificare; perchè un’auto non può mai essere troppo veloce.

Le cose si misero quasi subito male. Barris in persona disse al suo aiutante, quando Dean ritirò l’auto e se ne andò, di avere un “brutto presentimento” che si realizzò solo nove giorni dopo, con la morte di Dean.

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Qui inizia quella che mi piace chiamare ”la lunga scia di merda della Little Bastard”.
La Warner Brothers, per la quale Dean aveva firmato un contratto per le riprese del film “Il gigante”, proibiva espressamente al nostro giovine ribelle di prender parte alle sopracitate corse, ma lui essendo appunto un giovine ribelle se ne sbattè altamente e non solo partì alla volta della California per gareggiare, ma addirittura si fece la strada guidando la Piccola Bastarda, dimentico forse di avere un mezzo d’appoggio con rimorchio.

Fu così che Dean morì, col petto squarciato dal piantone dello sterzo sulle Route 466 il 30 settembre del 55, consacrandolo definitivamente come simbolo della gioventù bruciata, e facendo iniziare la leggenda della sua assassina.

L’inizio dell’infame leggenda

Dopo la morte di Dean, Barris comprò quello che restava della piccola bastarda, ma mentre veniva caricata, senza nessun motivo, i sostegni si disintegrarono e la 550 Spyder rovinò su un meccanico, spezzandogli un’anca e una gamba (secondo certe versioni solo una gamba).

Diverse parti dell’auto furono vendute in giro, mentre telaio e carrozzeria prendevano polvere in un garage di Barris.
Il motore fu venduto ad un dottore (nome tedesco, mi pare si chiamasse Hitler o giù di li) che correva per diletto in piccole manifestazioni. Prontamente perse il controllo investendo e ammazzando sul colpo un giudice di gara.
Un altro facoltoso pilota dilettante, usò le sue gomme e finì fuori strada rompendosi una mano, mentre un altro, che montò i semiassi posteriori si schiantò (strano eh? lol) e rimase paralizzato dalla vita in giù.
Meanwhile,uno sbarbatello nemmeno adolescente si intrufola nel garage di Barris con l’intenzione di rubare qualche pezzo della Porsche, ma passando vicino all’auto si taglia con un pezzo di lamiera della Bastarda. La ferita risultò tanto grave che i dottori dovettero amputare il braccio.

Passarono un paio di mesi e Barris, restio per evidenti motivi a metter mano all’auto decise di darla in prestito ad un organizzazione perchè ne facesse una campagna di sensibilizzazione viaggiante contro l’alta velocità sulle strade.
I folli che bramavano la propria morte e/o ferite più o meno lievi visitatori pagando meno di un dollaro potevano sedersi al posto di guida e leggere la targa commemorativa “questo si poteva evitare” che gli organizzatori della campagna sensibilizzante applicarono sul parabrezza.

Tutto meraviglioso e politicamente corretto, almeno finchè la Piccola Bastarda non decise di avere nuovamente sete di sangue.

A Sacramento la porsche segnò un’altra tacca sul suo counter delle anche fracassate quando il suo telaio si staccò senza preavviso e senza motivo.
Mentre la fiera si spostava alla tappa successiva il camion che la trasportava fu tamponato. Come prevedibile i portelloni si aprirono e la Piccola Bastarda guadagnò la strada, centrando ed ammazzando sul colpo il guidatore di una terza auto.
Giunti finalmente in Oregon, il freno a mano del camion che la trasportava si ruppe, fermando la sua corsa solamente una volta giunto dentro un negozio (fortunatamente deserto).
La fine della fiera è a New Orleans dove, probabilmente per noia, la Porsche si fece in 11. LETTERALMENTE. I sostegni sui quali poggiava la pedana, controllati in maniera molto meticolosa dagli addetti, avevano dato forfait all’improvviso e, come sempre, senza motivo. Gli organizzatori della campagna ne ebbero abbastanza e decisero di rimandare i rottami a Barris. l’auto fu caricata su un treno, ma una volta che il treno giunse a destinazione l’auto era sparita nel nulla, e da allora non se ne seppe più nulla.

Barris mise una taglia milionaria sull’auto, ma la Piccola Bastarda scompare per sempre.
Più e più volte si è gridato al ritrovamento, ma poi si è sempre rivelato un fake.

Di fonti da citare non ne ho, la storia me la sono imparata un pò alla volta da quando ero un bimbino, tutte le mie fonti sono state o verbali o tramite giornali, quando si tratta di questo genere di cose, la voce dell’internet secondo me è troppo inaffidabile e la lista di incidenti non documentati è lunga quanto la fottuta muraglia cinese..potrei linkare wikipedia at minchiam ma penso sarebbe superfluo. (anche perchè l’unica volta che visitai la suddetta enciclopedia libera per questo argomento conteneva orrori di imprecisione inenarrabile).

Vi lascio per approfondimento il sito di Barris, interessante se non altro per vedere tutte le auto che ha fatto o comprarle se si dispone di abbastanza cash. Inoltre c’è un post interessante sulla Bastarda, con le cose che vi ho più o meno raccontato.

Concludo ringraziando gli editor (che da oggi mi odieranno) e tutti voi che avete avuto voglia e pazienza di leggere fin qui… io intanto mi preparo per seguire la bella discussione che può uscire da qui.
Voi credete nelle maledizioni?
A presto.

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