Non dormi di notte? Forse sei un gufo

By the time DSPS sufferers receive an accurate diagnosis, they often have been misdiagnosed or labelled as lazy and incompetent workers or students for years. Misdiagnosis of circadian rhythm sleep disorders as psychiatric conditions causes considerable distress to patients and their families, and leads to some patients being inappropriately prescribed psychoactive drugs. For many patients, diagnosis of DSPS is itself a life-changing breakthrough.

Dagan Y, Abadi J – ”Sleep-wake schedule disorder disability: a lifelong untreatable pathology of the circadian time structure” – Chronobiol. Int. 18 (6): 1019–27.

Il buongiorno si vede dal mattino


Si sa, non tutti sono svegli ed attivi nelle prime ore della giornata. Ma per alcuni (si stima tra il 5% ed il 30% della popolazione) alzarsi ad un orario “socialmente accettabile” è una vera tragedia. In tempi relativamente recenti (i primi studi risalgono al 1981), si è iniziato a studiare approfonditamente il pattern comportamentale dei soggetti che solitamente fanno vita notturna e faticano a svegliarsi al mattino: tali studi hanno portato ad individuare la Sindrome della fase del sonno posticipata, o più brevemente DSPS (Delayed sleep phase syndrome). I soggetti che presentano tale sindrome sono simpaticamente definiti, dagli addetti ai lavori, Gufi (!).

Essere un gufo

E’ meglio chiarire fin da subito che la DSPS non è una malattia, anche se spesso viene confusa con la comune insonnia: i gufi hanno un ciclo circadiano normale, con un inversione del ritmo nictemerale: in pratica, l'”orologio biologico” dei gufi è in spostato in avanti di 4 – 6 ore: dormono normalmente per circa 8 ore consecutive e non faticano a prendere sonno, ma esso sopraggiunge con qualche ora di ritardo rispetto alla maggioranza della popolazione.

Potresti essere un gufo se:

– Normalmente, non prendi mai sonno prima delle 2 – 4 del mattino, anche se sei molto stanco o non dormi da tanto.

– Se obbligato a svegliarti al mattino, ti senti stanco e assonnato fino a sera: il mattino è il momento della giornata in cui riposi meglio.

– Il tuo ciclo circadiano (il tuo metabolismo: fame, sonno, temperatura corporea, cicli di produzione ormonale) asseconda l’inversione nictemerale.

– Questi sintomi sono cronicizzati da almeno sei mesi, ed hai iniziato ad accusarli durante l’infanzia o l’adolescenza.

– Questi sintomi non sono legati ad eventi esterni, come ad esempio l’aver svolto a lungo un lavoro notturno.

Problematiche e possibili cure

I problemi maggiori legati alla DSPS sono secondari, ossia non legati alla sindrome – che di per sè, ripeto, non è da considerarsi una malattia – ma alle sue conseguenze fortemente incidenti sulla vita quotidiana: essendo spesso obbligati a svegliarsi ad orari “normali”, i gufi accusano nella maggior parte dei casi i sintomi di una cronica privazione di sonno (insonnia secondaria). Ricordiamo che, per quanto stanchi o assonati, i gufi non riescono a prendere sonno prima delle 2 del mattino, e questo li porta a dormire un numero di ore eccessivamente ridotto ogni notte.
Altre problematiche secondarie legate al DSPS sono quelle di ordine psicologico, specialmente quando la diagnosi non è correttamente effettuata: i gufi vengono spesso accusati, a torto, di essere indisciplinati o pigri. Inoltre, sempre a causa di errate diagnosi, la DSPS viene a volte curata con farmaci quali barbiturici o ipnoinducenti, che peggiorano la situazione.

Il miglior consiglio che gli esperti danno ai gufi è quello di cercare di assecondare i propri ritmi vitali, cercando un lavoro che si possa svolgere ad orari non convenzionali e invitando amici e parenti ad essere comprensivi. Tuttavia esistono delle terapie mirate, che possono risolvere temporaneamente il problema:

– Cronoterapia: ritardare il sonno (ed il risveglio) di un’ora ogni giorno, fino alla completa inversione del ritmo nictemerale.

– Fototerapia: esposizione mattutina alla luce forte, in studio con apposite lampade o anche semplicemente al sole, per “svegliare” il metabolismo.

– Cura ormonale: assunzione di melatonina per “forzare” il metabolismo ad invertire il ritmo nictemerale.

– Altre cure in fase di sperimentazione prevedono la somministrazione di cannabis e vitamina b12.

ATTENZIONE: questo articolo è a solo scopo divulgativo.

Per maggiori approfondimenti, cliccate qui, quo, e wiki (!)

La DSPS è una sindrome ancora poco conosciuta in Italia, pertanto la documentazione è quasi tutta in inglese.

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