Subcultura Cyber

Avete presente il film Party Monster (tratto dal libro: Disco Bagno di Sangue, a sua volta tratto dalla storia dei Club Kid di New York della fine degli anni 80) ?

Bè il cyber, volgarmente parlando, è una fusione tra i club kids, la scena raver inglese, moltissimo cyberpunk e, se propio non ne possiamo farne a meno, un pò goth.
Per spiegarmi meglio:
Il cyber è una scena nata in inghilterra all’inizio degli anni 90 sulla onda dei Club Kids newyorkesi, anche se una sua primissima forma primordiale ed estrema si può già trovare nella prima metà degli anni 80 con la Mutoid Waste Company che organizzavano i primi rave in inghilterra (di loro se ne era già parlato qua).
La scena Cyber si distingue dai Club Kids per una sorta “Cultura Alta” , basata sulla letteratura cyberpunk e sul transumanesimo, mentre dalla scena raver si distingue principalmente per il fatto che prediligono i “club” (leggasi discoteche o locali in genere) rispetto ai rave, da queste premesse si può notare che la parte musicale è prettamente elettronica, in particolar modo i cyber apprezzano di più il macro genere della Hard Dance ma anche EBM e Synthpop anche se questi due macro generi sono più affini alla scena Cybergoth che è un mix tra Goth e Cyber molto di moda in Italia ed in Germania.
Dai Club Kids prendono anche lo stile assurdo ed estremo nel abbigliamento, unito allo stile raver “fluo e comodo”, per dare un idea una marca cyber famosa è la Cyberdog di londra, della quale il negozio è quasi più una meta turistica che un negozio.
Ci sarebbe anche da fare molte distinzioni perchè da nazione a nazione la scena si è evoluta nel tempo in modo quasi completamente diverso, per esempio in Inghilterra è rimasta per lo più affine alla sua origine, mentre in Germania si è legata alla scena goth, l’italia invece non ha sviluppato una scena sua ma va mode: 5 anni fa era più di moda lo stile inglese, ora va di moda quello tedesco ma tra un pò andrà di moda quello giapponese, che è forse quello più “estremo” di tutti, con personaggi molti più simili ai Club Kids.
Gli unici cyber “famosi” sono tutti giapponesi come dj Sisen , Yoji (conosciuto anche come Ozaka-oz e Yoji Biomehanika) e dj Guld.

Generi Musicali Cyber:

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I generi musicali prettamente cyber come ho detto fanno parte del macro genere della Hard Dance, ma cos’è la hard dance?
La Hard Dance è solitamente divisa in generi con un BPM variabile tra i 140 ed i 160 BPM, nei casi della Hard House e della Hard Trance questa “velocità” li distingue dai generi originali da cui prendono il nome mentre nei casi della Hard Style e della Freeform questa “velocità” è nativa:

Esempio Hard House

Esempio Hard Trance

Esempio Hard Style

Esempio Freeform

Anche la trance normale e le sue derivazioni psichedeliche come la Psy Trance e la Dark Trance sono molto apprezzate:

Esempio Trance

Esempio Psy Trance

Esempio Dark Trance

Oltre a questi sono riconducibili alla scena cyber anche macro generi come EBM (acronimo di Electro Body Music) e Synthpop , anche se in realtà sono più affini al cybergoth:

Esempio Harsh EBM

Esempio Future Pop

di questo genere se ne era già parlato qua e qua

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Abbigliamento Cyber:

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L’abbigliamento dei cyber è quello che li contraddistingue dai normali frequentatori dei club e li distingue anche fra di loro poichè ci sono molti stili, tutti comunque riconducibili a tre Nazioni :

Inglese:
Lo stile cyber per eccellenza, dove è nato e dove resiste ancora nel suo concetto originario, l’abbigliamento è praticamente da raver, con pantaloni larghi e colorati e maglie attillate di colori fluo (verde, giallo, rosa,blu, bianco , ma anche nere con stampe Uv reactive) per gli uomini; minigonne, top e fluffies (una specie di scaldamuscoli in finto pelo) delle stesse colorazioni per le donne.
Entrambi i sessi usano indossare scarpe chiamte Platform, come le vecchie Buffalo, le New Rock o le Demonia.
Gli accessori sono bracciali e guanti colorati, goggle da sciatore e collane fluo, bracciali borchiati fatti di gomma, l’uso dei così detti Cyberlox (specie di parrucche fatte con tubi, tubicini, lacci e foam) in questo caso è limitato e non tutti ne fanno uso.

Giapponese:
Tra i tre è quello che più si avvicina ai Club Kid, è estremo ed assolutamente androgino, nel senso che non è quasi possibile capire se hai davanti un uomo od una donna perchè sembrano tutti donne, è l’eccesso in tutto sia nei colori sia negli accessori, come scelta di accessori e vestiti è uguale a quello inglese con la differenza che tutto è portato all’eccesso.
Ultimamente è molto apprezzato in italia come lo è del resto tutto quello che arriva dal sol levante… sono abbastanza sicuro che se dal giappone importassero chili di merda di vacca da mettersi in testa per sembrare più “cool” qualche bimbominkia occidentale ne comprerebbe 12 pacchi e ci infilerebbe la testa immediatamente, ma sono pensieri miei e non vi tedio con queste considerazioni.

Tedesco:
Quello tedesco è comunemente chiamato Cybergoth, si distingue dagli altri per l’idea di “postapocalittico” che vuole dare chi segue questa corrente, con accessori come maschere antigas, goggle da saldatore, borchie in metallo e catene , il colore base è il nero, le donne usano portare corpetti e pizzi che sono tratti tipici dei goth.
Oltre a queste differenze stilistiche il cybergoth è differente anche nella musica, apprezzando anche generi prettamente goth come la Dark Wave, oppure generi metal tipicamente “crucchi” come il tanz metal (conosciuto anche come industrial metal).

un appunto finale sull’Italia:
In Italia non si è formata una scena cyber autonoma perchè la stessa corrente che ha creato la scena cyber nel resto del mondo, in italia ha creato un’altra subcultura ancora : gli Warrior

Molto simili ai cyber in quasi tutto, ma con molto più “cyberpunk” nell’immagine che danno di sè …la differenza sostanziale tra gli warrior ed i cyber è nella musica : loro ascoltano prevalentemente Hardcore techno ed invece di ballarla la pogano.
Esistono ancora ESCLUSIVAMENTE nel nord italia , in particolare nel nord est, dove c’è anche l’unica discoteca(il Number One di brescia) disposta ad avere centinaia di persone che pogano (in maniera anche piuttosto violenta) invece di ballare, tipico degli warrior è concludere le serate con la così detta “Piramide” , personalmente li trovo simili a dei lemmings in crisi di identità.

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Cultura ed ideologia:
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Cultura
I basamenti della cultura popolare cyber sono: libri, manga e film. I libri sono perlopiù del genere cyberpunk (con in testa Gibson, Sterling, Stephenson), che interroga l’evoluzione dei costumi sociali nel futuro prossimo, influenzati dal crescente ruolo della tecnologia. I manga, fra cui spicca la saga di Ghost in the Shell, seguono le stesse linee della letteratura cyberpunk, ma vi aggiungono un aspetto estetico che ha influenzato molto la subcultura. La filmografia è costituita sia da adattamenti cinematografici di opere cyberpunk o manga, sia da alcuni titoli più tipicamente fantascientifici. Opere fondamentali come Tetsuo vengono considerate invece più affini alla antecente cultura Industrial; mentre come punto di giuntura fra il cyberpunk proprio e la fantascienza classica troviamo gli scritti di Philip K. Dick (fra cui “Il cacciatore di androidi”). Allo stesso modo, film come Blade Runner, girato da Ridley Scott, sono propriamente cyberpunk, ma è stato sottolineato come la cultura cyber attuale si sia spinta oltre quest’ultimo – verso orizzonti meno distopici e dove l’elemento organico (biopunk) cresce rispetto a quello robotico.

Ideologia
A fianco di questa cultura, possiamo individuare un livello più alto, anche se meno seguito. Esso è dato dalla riflessione seria e costante sulla sopracitata simbiosi umani vs tecnologia. I cyber che si interessano a questo aspetto della loro scena hanno spesso posizioni progressiste, anche se non necessariamente ottimistiche. In sintesi, si ritiene che il Futuro sia sempre e comunque preferibile al presente, e si ha una concezione liquida e instabile della società, vista come in costante evoluzione – una posizione sostanzialmente avversa a quella dei conservatori e neo-luddisti. Per i cyber il ruolo della tecnologia nella nostra vita è destinato a crescere esponenzialmente, e ciò porterà più benefici che danni. Alcuni arrivano a sposare tesi transumaniste, accettando la manipolazione razionale del DNA umano, al fine di migliorare la specie e affrancarla dalla sua insita debolezza. Il modello di riferimento è dunque il postumano, visto come nuovo umano padrone delle tecnologie, inserito in una società dove a governare sono l’informatica e la biochimica. Ciononostante, l’immaginario cyber è contraddistinto da icone distopiche, eroi solitari che cercano di sopravvivere in un pianeta inquinato e piombato nel caos. Questo doppio approccio al futuro non deve stupire, ma far riflettere su un certo fatalismo insito nell’ideologia “alta” della subcultura.


Essendo colui che ha scritto il quote soprastante, preso da wikipedia, un mio carissimo amico e trovandolo praticamente perfetto aggiungo solo che, come succede in tutte le subculture, non tutti quelli che seguono la scena cyber accettano o conoscono queste cose, spesso lo si fa solo per sembrare più appariscenti oppure perchè piacciono i vestiti e si ignora tutto quello che c’è dietro spesso ANCHE la musica.

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Come diventare cyber:
Solitamente non si diventa cyber, ma ci si scopre tale, è un pò diverso dall’essere metallaro o punk, poichè questo stile non ha l’approccio “ribelle” che attira tanto i ragazzini, solitamente si parte con il conoscere la musica, per poi trovare locali che la passano, provare gusto nel vestiario e così via, ovviamente con internet tutto è diventato più facile per certi versi, per altri internet è la morte delle subculture creando mega pastrocchi di massa poichè il ragazzino di oggi sente una canzone su youtube, gli piace ed il giorno dopo crede di sapere vita morte e miracoli della scena per annoiarsene presto…è comunque chiaro che molti appartenenti a questa scena hanno un background musicale completamente diverso, c’è chi viene dal mondo metal, chi viene dal mondo gabber, chi dal mondo hip hop, etc. ed ognuno porta con se alcuni particolari presi dai suoi gusti, il tagli di capelli per esempio oppure certi capi di vestiario rispetto ad altri.

fonti:
esperienza personale facendo parte di questa subcultura,

wintermute.it , community cyber oramai praticamente morta di cui facevo parte dello staff,

wikipedia,
sullo wiki inglese invece hanno fuso tutto con il Cybergoth probabilmente perchè nella maggior parte dei casi è più seguito: USA e Canada, Germania, Italia, Spagna, Francia, centro e sud America, in queste nazioni la scena cybergoth è dominante rispetto alla scena cyber vera e propria, mentre in Finlandia, Giappone, Australia, Inghilterra e Paesi Bassi è il contrario.

le foto le ho prese su google, tranne una che è mia perchè non ne trovavo altre di adatte :rofl:

infine mi presento, sono uno delle 50 matricole promosse ieri dal capo, sono un misero perito tecnico informatico che lavora come sviluppatore software, un cyber ed un nerd atipico in quanto a me la vita sociale non dispiace :P

:bazinga: banzingato da me stesso da un idea di Giumini via facebook

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