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Amedeo Guillet: il supersoldato italiano!

Dopo l’articolo sulla Morte Bianca e sugli altri quattro supersoldati stranieri non poteva mancarne uno su questo grande italiano. È impossibile descrivere brevemente tutte le imprese di Amedeo Guillet, detto Comandante Diavolo. Eccone una breve riassunto.

Era uno degli atleti che avrebbe dovuto partecipare alle olimpiadi di Berlino con la squadra italiana di equitazione. Nel 1935 partì invece come comandante di squadrone per la guerra di Abissinia.
Tra il 1935 e il 1936 ricevette la prima ferita (prima di una lunga serie) e la prima onoreficenza.

Nel 1937 combattè volontariamente nella guerra civile spagnola.

Nel 1939 venne mandato in Eritrea come comandante della prima unità multinazionale. Durante un combattimento contro i ribelli nella regione di Dougur Dubà, il suo cavallo venne colpito ed ucciso. Immediatamente, Guillet ordinò al suo attendente di dargliene un altro. Quando anche il secondo quadrupede fu colpito, si mise ai comandi di una mitragliatrice e sparò agli ultimi ribelli rimasti sul campo di battaglia. Per questa azione, gli venne conferita la Medaglia d’argento al Valor Militare.

Da quel momento in poi i suoi soldati lo soprannominarono Comandante Diavolo.

All’inizio del 1941 Guillet e i suoi uomini attaccarono, armati di sole spade, pistole e bombe a mano, le truppe appiedate e le colonne blindate inglesi. Diventa così famoso come il comandante che ha guidato una carica di cavalleria contro i carri armati, e ha vinto.

Il 3 aprile 1941, Guillet prese la sua decisione: se Roma avesse ordinato la resa, lui avrebbe continuato in proprio la guerra contro gli inglesi in Africa Orientale. Si spogliò della divisa e con un centinaio di nativi organizzò la resistenza contro gli inglesi
Per quasi otto mesi egli assaltò e depredò depositi, convogli ferroviari ed avamposti, fece saltare ponti e gallerie rendendo insicura ogni via di comunicazione.

La sua leggenda crebbe a dismisura e gli inglesi scatenarono un’imponente “caccia all’uomo”, mettendogli alle costole le migliori risorse di intelligence disponibili. Fu fissata una taglia di oltre mille sterline d’oro.
Lui si traveste, entra nel quartier generale inglese, dice di sapere dove si trova Guillet, e intasca la sua stessa taglia.

Non fu mai catturato, anzi, riuscì a sfuggire agli inglesi svariate volte.
In seguito dovette rocambolescamente fuggire e dopo altre avventure divenne palafreniere presso la guardia del sovrano Yemenita.

Dal 25 Settembre 1945 divenne agente segreto italiano, e riuscì a recuperare la corona imperiale del Negus d’Etiopia.

Dal 1950 in poi iniziò la carriera diplomatica che lo portò in Giordania, in Marocco e in india.

Di lui Montanelli raccontava

Ora vive in Irlanda, perché lì può continuare ad allevare cavalli e (a quasi novant’anni) montarli. Quando cade e si rompe qualche altro osso (non ne ha più uno sano), mi telefona.

Amedeo Guillet è morto a Roma il 16 giugno 2010, alla veneranda età di 101 anni.

Consiglio a tutti di guardarsi lo speciale trasmesso dalla Rai il 28 Febbraio 2008 per maggiori informazioni.

Questo post è stato scritto interamente via :bazinga: da NomeRichiesto e solo leggermente modificato da me.

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