Un gruppo di astronauti è approdato sulla stazione spaziale cinese Tiangong. A riportare la notizia è stato Space.com che ha parlato di un gruppo di moscerini della frutta, composto da 15 adulti e 40 pupe che avrebbero partecipato alla missione di rifornimento Tianzhou 8 che si è collegata lo scorso 15 novembre all’avamposto orbitale. Dopo questa scoperta davvero molto interessante, le mosche saranno utilizzate per studiare gli effetti biologici della vita oltre l’attrazione gravitazionale della Terra e oltre il campo magnetico terrestre.
“Questo esperimento spaziale sui moscerini della frutta submagnetici mira principalmente a studiare i meccanismi molecolari dei moscerini della frutta in ambienti di microgravità e submagnetici, nonché le loro caratteristiche di movimento e se ci sono cambiamenti nei loro ritmi biologici”. Sono state queste le parole dichiarate dal ricercatore dello Shanghai Institute of Technical Physics, alla China Central Television Zheng Weibo.
Stazionale spaziale cinese Tiangong: moscerini della frutta inviati nello spazio
Secondo quanto riferito dall’esperto, questi campi magnetici avrebbero un impatto abbastanza significativo sugli esseri viventi. Inoltre, il campo magnetico avrebbe anche un altro scopo, ovvero quello di proteggerci dai pericolosi raggi cosmici e da ogni altro tipo di forme di radiazione che purtroppo viaggiano nello spazio. Ma non finisce qui, visto che il campo magnetico ha anche un altro scopo, ovvero quello di proteggerci dalle esplosioni pericolose del nostro Sole. È stato però appurato che nello spazio profondo non esiste alcun campo magnetico che possa proteggere gli esploratori umani e questo potrebbe essere un serio problema.
I ricercatori, hanno così progettato un ambiente submagnetco che si troverebbe proprio all’interno della stazione spaziale, mantenendo anche un ambiente con il campo magnetico terrestre per avere un confronto. Ad ogni modo, perché sono stati scelti proprio i moscerini della frutta? Perché sembra che abbiano molto in comune con l’uomo a livello genetico e questo è stato scoperto grazie allo studio del loro genoma.
La scelta è ricaduta sui moscerini perché sono piccoli e questo li rende molto comodi da poter inviare nello spazio e poi per il loro ciclo di vita molto breve. “Stiamo anche progettando di inviare topi alla stazione spaziale in futuro per condurre studi approfonditi sul loro sistema nervoso, sulle ossa, sui muscoli, sull’immunità e su altri aspetti chiave“. Queste le parole dichiarate da Zhang lo scorso mese di ottobre.