Quando Parasite di Bong Joon-ho vinse l’Oscar come miglior film nel 2019, il successo rappresentò una svolta storica per il cinema coreano, attirando l’attenzione globale verso le produzioni di questa industria.
Tuttavia, secondo il regista Jang Joon-hwan, il rinnovato interesse per il cinema coreano non si è tradotto in una crescita significativa per l’industria locale, che sta invece affrontando un periodo di difficoltà. Jang, noto per la sua commedia sci-fi di culto Save the Green Planet, ha sottolineato come l’arrivo di Netflix e delle altre piattaforme di streaming abbia alterato profondamente il mercato, portando i film coreani a essere distribuiti sempre più rapidamente online e riducendo le vendite al botteghino.
Netflix ha messo in crisi le sale coreane?
Jang ha espresso la sua preoccupazione per la tendenza dei coreani a preferire la visione domestica su piattaforme digitali rispetto al cinema, poiché i costi del biglietto sono percepiti come eccessivi rispetto alla comodità dello streaming. “Spero che un giorno i film coreani possano raggiungere un pubblico più vasto e che tutti possiamo apprezzarli insieme,” ha dichiarato Jang. “Ma per un regista coreano, è un momento molto difficile e pieno di sfide, soprattutto dopo l’avvento di Netflix e delle altre piattaforme di streaming. Nel periodo post-pandemico, l’affluenza nelle sale è crollata e con essa gli investimenti. Oggi si producono meno film coreani.”
Jang ha riconosciuto, tuttavia, che piattaforme come Netflix hanno avuto un ruolo importante nell’introdurre il pubblico internazionale ai contenuti coreani, come dimostrato dal successo globale di serie come Squid Game. Questo successo su scala mondiale ha ampliato la popolarità del K-drama e del cinema coreano, portando però a un ripensamento del modello di distribuzione tradizionale. Questo processo ha avuto vincitori e vinti: a rimetterci sono soprattutto gli esercenti delle sale cinematografiche.