Sentiamo sempre più spesso parlare di OpenAI, laboratorio di ricerca sull’intelligenza artificiale riconosciuto dalla società no-profit OpenAI Inc. Ma se molti sono convinti che si tratti di un’azienda senza alcuno scopo di lucro ecco che in realtà così non sembrerebbe essere. Ad intervenire sulla questione è stato esattamente lo scienziato cognitivo oltre che ricercatore di intelligenza artificiale Gary Marcus che di recente ha rivelato quanto scoperto affermando che proprio OpenAI “diventerà l’azienda più orwelliana di tutti i tempi”.
Il ricercatore, stando a quanto citato da Business Insider, nel corso di un seminario che si è tenuto al Center for Human-Centered Artificial Intelligence di Stanford si sarebbe espresso affermando che OpenAI potrebbe essere spinta a diventare un’azienda di sorveglianza. Ed il tutto per un semplicissimo motivo ovvero quello di trovare un modo per “fare soldi”.
OpenAI azienda a scopo di lucro
L’idea che OpenAI possa intraprendere la strada della sorveglianza non è da considerare inconcepibile. E questo perché proprio la sorveglianza per molte aziende tecnologiche rappresenta un flusso importante di entrate. Vi sono piattaforme che ad esempio vendono a terzi i dati degli utenti. E tali terze parti, che possono essere proprio delle aziende di sorveglianza, agiscono vendendo alle agenzie governative i loro servizi. Per Marcus non ci sono dubbi:
OpenAI ha venduto il sogno di un’IA universale per tutti gli scopi, e nel 2023 praticamente ogni grande azienda ha condotto studi pilota su questa premessa. Ma nel 2024, molti resoconti dal campo riguardano la delusione: la tecnologia non è ancora abbastanza affidabile per la produzione, perché è afflitta da problemi come allucinazioni ed errori stupidi. Negli ultimi mesi, la maschera è davvero caduta, e dubito seriamente che [Altman] tornerà mai alla missione.
Per il ricercatore di AI quindi il fatto che sia stata effettuata agli investitori la promessa di trasformarsi in un’azienda a scopo di lucro “significa sostanzialmente che la nave è salpata”.