Di stranezze TikTok ne ha sfornate tante, ma l’ultima scoperta della giornalista Taylor Lorenz, ex firma del Washington Post, probabilmente le batte tutte, o quasi.
Sulla piattaforma cinese esiste un’insolita e inquietante rete di influencer che spingono due prodotti molto diversi tra loro: 1) la propaganda nordcoreana; 2) una marca di integratori. Chi si nasconde dietro questa operazione? Per il momento è ancora un mistero.
A fine settembre, una donna con lo pseudonimo “Mothers in Healing” ha pubblicato un post su TikTok con una foto sorridente di sé stessa insieme al marito e al bambino. La didascalia recitava: “Durante un viaggio in Corea del Nord sono stata imprigionata mentre ero incinta. Ma, a causa dello standard di vita nordcoreano, abbiamo deciso di non tornare negli Stati Uniti”.
Le slide successive illustravano i benefici di vivere nello stato autoritario: l’appartamento con tre camere da letto pagato dal governo a Pyongyang, il cibo delizioso e l’assistenza sanitaria e per l’infanzia gratuite.
L’ultima slide mostrava un primo piano di una bottiglia di Nicotinamide Riboside liposomiale (NAD+), prodotto da una società chiamata Reus Research. La slide affermava che la Corea del Nord utilizza questo integratore speciale per sostenere la salute materna, e rimandava a una pagina TikTok Shop dove poteva essere acquistato
comincia così l’ultima puntata di User Mag, la nuova newsletter di Lorenz.
Mothers in Healing è solo uno dei tanti account che, nelle ultime settimane, hanno improvvisamente infestato TikTok. Gli account che promuovono simultaneamente il regime autoritario e questa specifica marca di integratori sono dozzine.
A quanto pare, associare il proprio brand ad una dittatura sanguinaria è una tattica di marketing brillante, considerando che sta funzionando alla grande. Analizzando i dati dello shop di Reus Research interno a TikTok, Lorenz ha scoperto che l’azienda è già riuscita a vendere oltre 100.000 prodotti, tutti venduti a prezzi che oscillano tra 40 e 90 dollari.
Secondo la giornalista, è molto improbabile che dietro questa operazione ci sia effettivamente la Corea del Nord – che pure, come noto, è sempre a caccia di stratagemmi insoliti (e spesso criminali) per accumulare valute forti come il dollaro. Anzi, paradossalmente si potrebbe dire che questo schema sia la quintessenza del capitalismo.
Sempre da User Mag:
Non è chiaro chi sia dietro queste pagine, ma gli esperti di marketing digitali sostengono che i video sono probabilmente un classico esempio di engagement bait: gli utenti creano video assurdi ed estremi per generare visualizzazioni, che inevitabilmente portano alla vendita dei prodotti che promuovono sul TikTok Shop.
“Le persone fanno di tutto per fermare lo scrolling degli altri utenti, e in questo caso, hanno realizzato che fare i video più ridicoli possibili porta le persone a fermarsi, guardare e, quindi, comprare,” ha detto ad esempio Greg Baroth, un consulente di marketing digitale che vive a Los Angeles.
Almeno un account in precedenza pubblicava contenuti simili riguardo persone che si trasferivano in Norvegia e Giappone e finivano per scoprire questi integratori “anti-invecchiamento”, prima di passare alla Corea del Nord, che sembra funzionare molto meglio con l’algoritmo di TikTok.