Negli ultimi anni, la tecnologia ispirata ai videogiochi ha trovato applicazioni sempre più diffuse in ambito militare, con i gamepad di console simili a quelli di Xbox, PlayStation e Nintendo che stanno diventando strumenti essenziali per l’operatività sul campo. Tra i casi più recenti c’è il sistema Recovery of Airbase Denied by Ordnance (RADBO), sviluppato dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti.
Questo sistema utilizza un laser da tre kilowatt montato su un veicolo di 18 tonnellate per neutralizzare mine e altri ordigni inesplosi. A sorprendere, tuttavia, è l’interfaccia di controllo del sistema, il Freedom of Movement Control Unit (FMCU), che richiama chiaramente i controller da console.
Il FMCU integra pulsanti personalizzati per funzioni specifiche, ma i due joystick, il pad direzionale e le impugnature laterali sono progettati per offrire un’esperienza familiare e intuitiva agli operatori, proprio come accade con un comune gamepad. Questo approccio non è nuovo; già nei primi anni 2000, la Marina statunitense aveva adottato un controller per Xbox 360 per gestire il periscopio fotonico del sottomarino USS Colorado. Più recentemente, i soldati ucraini sono stati visti utilizzare la console portatile Steam Deck di Valve per pilotare droni e torrette automatiche nel conflitto con la Russia. Il sommergibile Titan, tristemente famoso per il suo incidente, era controllato con un gamepad Logitech, dimostrando quanto questi dispositivi siano diventati universali.
Le ragioni dietro a questa scelta sono evidenti: i produttori di console hanno speso decenni perfezionando la progettazione ergonomica dei controller, che ora risultano ideali per applicazioni militari e di altro genere. La familiarità dei giovani con questi dispositivi rende più semplice e naturale il loro utilizzo in situazioni di stress, consentendo un controllo immediato e intuitivo. Secondo un opuscolo di Ultra Electronics Measurement Systems Inc., azienda coinvolta nella produzione del FMCU, i gamepad adattati sono ora utilizzati per comandare torrette, munizioni guidate, telecamere, robot e altri sistemi d’arma. Ogni variante del FMCU presenta configurazioni dei pulsanti specifiche, con schermi integrati, pulsanti retroilluminati, grilletti e manopole per adattarsi a diverse esigenze operative.
Questa tecnologia ha trovato spazio anche in altre forze armate: per esempio, il sistema di controllo del fuoco del carro armato britannico Challenger 2 utilizza un’interfaccia basata su impugnature che richiama quella di un controller da console.