Sono veramente incredibili e sorprendenti i risultati ottenuti grazie al chip cerebrale di Neualink di Elon Musk. Il destinatario di tale chip è un uomo di nome Alex che a causa di una lesione al midollo spinale ha perso il controllo degli arti. L’uomo lo scorso mese è stato sottoposto ad un delicato intervento per la ricezione del chip sopracitato che gli ha già permesso di ottenere importanti risultati.

Infatti, stando a quanto emerso dalle prime indiscrezioni, l’uomo sembrerebbe aver addirittura utilizzato l’impianto per poter giocare a Counter-Strike 2, noto gioco per PC. Neuralink è intervenuta sulla questione affermando che questa nuova e avanzata tecnologia può essere considerata di grande aiuto per tutte quelle persone affette da disabilità fisiche. Persone che grazie a tale tecnologia riescono a diventare un poco più autonome in quanto in grado di utilizzare i propri pensieri per poter azionare dei dispositivi che sono controllati dal PC.

I grandi risultati ottenuti grazie al chip cerebrale

Come già affermato in precedenza, grazie a questo chip cerebrale Alex riesce a giocare senza particolari difficoltà a Counter-Strike 2. Prima dell’impianto del chip l’uomo era solito utilizzare il controller QuadStick azionato dalla bocca tramite il quale poteva o mirare con l’arma oppure muovere l’arma. Mai entrambi i comandi insieme. Con il chip cerebrale di Neuralink ora può fare entrambe le cose contemporaneamente. Durante il gioco, adesso, può muoversi e allo stesso tempo mirare. E questo significa che il chip cerebrale è riuscito a migliorare la sua esperienza di gioco.

Secondo impianto cerebrale di Neuralink di Elon Musk: sarà migliore del primo? Secondo impianto cerebrale di Neuralink di Elon Musk: sarà migliore del primo?

Ma i grandi risultati ottenuti non sono limitati al gioco. Alex infatti utilizzando tale impianto è anche riuscito a sviluppare dei progetti 3D in software CAD. Nonostante gli eccellenti risultati fino ad ora ottenuti ecco che Neuralink ha comunque l’obiettivo di fare il possibile per migliorare la tecnologia ed offrire quindi grandi opportunità a pazienti affetti da disabilità fisiche come ad esempio la tetraplegia.