Sfruttare il potere curativo dei batteri per poter realizzare un idrogel innovativo in grado di aprire nuove strade nel campo della terapia cellulare e in quella dell’ingegneria tissutale. Questo è stato esattamente quando fatto dai ricercatori nel corso di un recente studio pubblicato su Bioactive Materials.

Per essere più precisi, possiamo affermare che tale studio descrive con esattezza un nuovo biopolimero in grado di curare i tessuti. Questo è a sua volta ricavato proprio dai batteri. PAMA, ovvero il metacrilato di pantoano, è il nome del nuovo idrogel di cui sopra parlato che nei ratti è riuscito a mostrare ottimi risultati nel trattamento di particolari lesioni muscolari.

Lo studio ha dimostrato che proprio l’applicazione di tale idrogel potrebbe rivelarsi di grande aiuto in quanto sembrerebbe aver mostrato proprio un aumento importante nella formazione di tessuto muscolare. E allo stesso tempo sembrerebbe aver anche mostrato una riduzione di quello che invece viene definito tessuto fibroso. Secondo i ricercatori quindi tale idrogel rappresenterebbe un grande passo avanti per la medicina rigenerativa.

Il lavoro svolto dai ricercatori

Per poter effettuare tale scoperta il team di ricercatori dell’Università Tecnica della Danimarca non ha fatto altro che sfruttare quella che è la capacità rigenerativa dell’organismo. Il tutto però utilizzando anche la capacità di bioproduzione dei batteri.

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I ricercatori hanno poi proseguito sintetizzando, dai batteri, un nuovo biopolimero dotato di proprietà di guarigione dei tessuti. Questo a sua volta è stato poi usato per produrre un idrogel dotato di importante capacità di rigenerazione muscolare. Tale idrogel è stato poi iniettato nei ratti dove era presente un difetto muscolare, ed ecco che quanto emerso ha stupito tutti. Infatti il biogel non solo ha favorito la guarigione della zona interessata dal difetto muscolare, ma non ha provocato nemmeno complicazioni e infezioni. Ovviamente, servono ancora nuovi studi per poterne testare la reale efficacia.

Il professore Alireza Dolatshahi-Pirouz si è espresso affermando che quanto scoperto potrebbe rivelarsi di grande aiuto per offrire nuove terapie per curare lesioni muscoloscheletriche negli anziani o atleti. Ma non solo, anche per curare in generale le ferite di coloro che a seguito di incidenti si trovano a dover fare i conti con delle lesioni muscolari traumatiche.