A molti sarà sicuramente capitato nel corso della vita di aver sentito parlare di Alzheimer, espressione con la quale si fa riferimento ad un disturbo neurologico che purtroppo colpisce ogni giorno sempre più persone. La ricerca sulla malattia e sui possibili metodi da adottare per la guarigione dei pazienti avanza ogni giorno sempre di più. E proprio a tal proposito occorre menzionare quanto fatto dai ricercatori del MIT, ovvero del Massachusetts Institute of Technology.

Questi hanno lavorato attentamente per sviluppare un ambiente di apprendimento attivo e allo stesso tempo di tracciamento dei neuroni. Il tutto con l’unico obiettivo di poter comprendere la malattia in modo migliore e cercare un modo per offrire una nuova speranza ai pazienti. NeuroTrALE è il nuovo strumento software progettato dal MIT, e altro non è che una piattaforma di mappatura cerebrale che per poter lavorare si serve dell’aiuto dell’intelligenza artificiale.

Alcune informazioni sull’atlante cerebrale sviluppato dai ricercatori del MIT

Prima di parlare di quanto sviluppato dai ricercatori del MIT occorre chiarire a cosa si fa riferimento con l’espressione Atlante cerebrale in rete. Questa viene utilizzata per indicare una dettagliata mappa del cervello grazie alla quale gli studiosi possono collegare le informazioni strutturali a quella che è la funzione neurale.

Un nuovo test diagnostica l’Alzheimer con una precisione del 90% Un nuovo test diagnostica l’Alzheimer con una precisione del 90%

Per poter creare questi atlanti è però necessario che i dati ottenuti siano elaborati e annotati. Un lavoro molto duro per i ricercatori, ed ecco che proprio NeuroTrALE ha invece l’obiettivo di facilitare questo lavoro. Tale software è in grado di garantire facilità d’uso, apprendimento automatico, supercalcolo e per finire anche maggiore accessibilità alla mappatura del cervello.

Ciò che contraddistingue tale software è la tecnica di apprendimento attivo impiegata. Ciò significa che gli algoritmi lavorano etichettando i dati in maniera automatica in base a quelli che sono i dati di imaging cerebrale già esistenti. I dati non conosciuti però potrebbero generare degli errori. Ma gli utenti, grazie all’apprendimento attivo, potranno correggere gli errori manualmente. Grazie al lavoro svolto da NeuroTrALE ai ricercatori è quindi offerta la possibilità di elaborare i dati in modo più veloce.