Un’altra causa legale contro Airbnb ha evidenziato ancora una volta come il problema delle telecamere nascoste negli appartamenti in affitto sulla piattaforma sia lungi dall’essere stato risolto. Una donna è stata registrata di nascosto mentre si spogliava in una proprietà in affitto, e le sue immagini sono state trovate sul computer di un uomo indagato per altri reati a sfondo sessuale.

L’indagine della CNN: gli host guardoni e i rischi per la privacy

Durante una deposizione ordinata dal tribunale all’inizio dello scorso anno, un rappresentante di Airbnb ha rivelato che la compagnia ha gestito decine di migliaia di segnalazioni relative a dispositivi di sorveglianza non segnalati o addirittura nascosti all’interno delle abitazioni in affitto.

Un numero impressionante, che tuttavia fino ad oggi non era pubblico. In questi casi, l’azienda tende a chiedere alle vittime di risolvere in via extragiudiziale, con un arbitrato. Il vantaggio per la vittima è che così facendo ottiene soddisfazione economica in tempi più rapidi di quelli richiesti da un processo, in compenso, l’azienda riesce a nascondere questi episodi all’opinione pubblica.

La CNN sostiene che le segnalazioni dei dispositivi di sorveglianza trovati dagli ospiti non vengono praticamente mai inoltrate alle forze dell’ordine, nemmeno quando l’incidente coinvolge un minore.

Di norma, continua l’emittente televisiva statunitense, AirBnB si limita a svolgere una breve indagine interna, contattando le parti coinvolte, e quindi procede a sospendere l’account del trasgressore in caso di gravi violazioni delle linee guida della piattaforma.

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Telecamere di sorveglianza: stop anche a quelle visibili e segnalate

Un’ex dipendente di Airbnb ha affermato che le telecamere nascoste erano tra le preoccupazioni principali del suo team. Nonostante l’azienda fosse a conoscenza dei rischi presentati dalla videosorveglianza, per molti anni la piattaforma ha consentito agli host di installare telecamere non solo all’ingresso, in modo da monitorare gli accessi alla proprietà, ma anche all’interno delle aree comuni delle case.

Dal 30 aprile, AirBnB non consente più nessun tipo di telecamera interna, a prescindere che queste vengano segnalate o meno. Non è chiaro come l’azienda intenda far rispettare questa nuova regola. Gli esperti contattati da AirBnB sostengono che senza controlli a tappeto – difficili e altrettanto costosi da attuare – difficilmente il problema degli host vouyeur troverà mai una vera soluzione definitiva.

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