Dopo anni di speculazioni, rumor, congetture, abbiamo infine un Assassin’s Creed ambientato in Giappone, qualcosa che ci si aspettava da ormai fin troppo tempo: Assassin’s Creed Shadows. Sebbene nata da una costola di Prince of Persia (e quindi con un’ambientazione mediorientale come meta ideale), la saga Ubisoft ha da subito mostrato di poter dare il meglio rinnovandosi, narrando storie diverse non solo nel tempo ma anche nello spazio: dall’Italia del Rinascimento alla Francia rivoluzionaria, ha esplorato setting esotici in cui, spesso, il personaggio dell’Assassino suonava singolare o alieno (basti pensare al terzo e al quarto capitolo) e anche in virtù di questo accattivante.
Un capitolo ambientato nell’antico Giappone suonava invece come un “ti piace vincere facile”, un qualcosa di quasi banale, perché non poteva che essere uno stealth con i ninja nel Cipangu feudale. Dai e dai, però, Ubisoft si è convinta e, dopo un giro lunghissimo intorno al mondo, una rivoluzione delle meccaniche di gioco, degli spin-off 2.5D e un ritorno alle origini con Mirage, ecco arrivare il tanto anticipato capitolo nipponico, inizialmente intitolato Codename Red e infine rinominato Assassin’s Creed Shadows, nome che nasconde in bella vista tutte le intenzioni della produzione.
Naoe e Yasuke, tra mito e realtà
La prima presentazione è avvenuta tramite uno story trailer di quasi quattro minuti interamente in CGI e senza neanche un accenno di gameplay, sebbene a detta degli sviluppatori quanto accade nel filmato riflette in gran parte anche le meccaniche di gioco. Di certo si tratta di un ottimo trailer, in cui nulla è lasciato al caso. Vediamolo nel dettaglio.
Il video si apre con un uomo, probabilmente un signorotto locale con un qualche titolo nobiliare, inseguito da qualcuno che non ha buone intenzioni nei suoi confronti. “Chi sei? Chi servi?” urla la preda, resasi conto che la fuga è inutile, mentre sguaina la sua spada. Una figura incappucciata si fa strada nell’oscurità e nella bruma, lasciando spazio a un ricordo non troppo lontano: quello dei campi montani di Iga, con una voce femminile che racconta di quando la sua routine e i suoi affetti sono stati sconvolti dalla guerra, con l’invasione delle sue terre natie per volere di Oda Nobunaga, in nome dell’unificazione dell’arcipelago voluta dal signore della guerra.
È il 1579, il Giappone è in subbuglio per le guerre intestine che infiammano le lande nipponiche da ormai un secolo nel cosiddetto periodo Sengoku, che in quegli anni è particolarmente infervorato a causa della disfida tra le forze di Oda Nobunaga, Toyotomi Hideyoshi, Tokugawa Ieyasu e tutti i vari feudatari in cerca di un posto nella scacchiera del potere. Iga è un luogo remoto, relativamente pacifico, ma è anche l’origine dei più leggendari shinobi della storia, tra cui Fujibayashi Nagato, personaggio storico realmente esistito nonché padre della protagonista Naoe, eroina inventata dagli specialisti dello scenario Ubisoft e perfetta incarnazione dello spirito del ninja intraprendente. La vita nei campi è sconvolta dall’invasione, Naoe tenta di difendere la sua gente ma le forze sono soverchianti. Tra queste, un samurai si erge con possanza in mezzo al tumulto e alle fiamme: Yasuke, un gaijin dalla pelle nera che reca lo stemma di Nobunaga.
“Sei ancora come una rana in un pozzo, che non conosce nulla del mare”: antico proverbio nipponico che il samurai rivolge alla ragazza, in un dialogo ambientato più avanti nella storia. Gli scambi temporali sono alla base del trailer, quindi vediamo i due personaggi in diversi momenti, da soli o in coppia, mentre sono dalle parti opposte della barricata o quando, invece, collaborano. C’è molto simbolismo all’interno del video, e i passaggi sembrano studiati ad arte per sottolineare come i due dovranno affrontare situazioni e scelte difficili, fin da quel primo, fatale incontro in cui la preghiera di buon auspicio di padre e figlia viene interrotta bruscamente dall’arrivo delle truppe di Nobunaga.
L’ambizione che guida le scelte più scellerate è probabilmente il primo nemico di entrambi, come possiamo intuire dalle immagini che seguono e dal discorso tra i due, piuttosto profondo e foriero di una nuova consapevolezza, che li porterà ad abbracciare il Credo degli Assassini. E se i motivi e l’obiettivo della vendetta di Naoe sono piuttosto chiari, non altrettanto lo è per Yasuke. Si tratta di un personaggio storico, e in quanto tale le argomentazioni di chi ha urlato al woke e all’inclusività forzata suonano come strepiti puerili che si scontrano con la forza di una leggenda, proferiti da chi ha scordato le origini volutamente multiculturali e (fanta)storiche della saga.
Da sempre infatti negli AC ritroviamo personaggi mitici della storia i cui aspetti più misteriosi vengono piegati alle necessità di trama del videogioco di riferimento e riempiti con interessanti retroscena e congetture: in questo caso in Ubisoft hanno rievocato il mito del “primo samurai occidentale”, un avventuriero giunto dal cuore dell’Africa insieme ai gesuiti e che, sia per la strepitosa prestanza fisica (per i giapponesi dell’epoca era letteralmente un colosso) che per il suo acume e rispettosa voglia di conoscenza riuscì a divenire una sorta di figlioccio per Nobunaga, che lo volle al suo seguito. Nella realtà storica non divenne effettivamente un samurai (con tutto quello che ne conseguiva) quanto più un paggio/assistente/guardia del corpo, ma fu con lui fino alla fine, e quasi sicuramente vedremo il famigerato complotto ai danni di Oda dai suoi occhi… sempre che in questa versione non vi abbia effettivamente preso parte! Staremo a vedere.
Nel frattempo, possiamo notare come i due siano caratterizzati in modo estremamente complementare: lei è agilissima, letale quando agisce in furtività, piena di risorse, caparbia, tradizionalista, irruenta, mentre lui è una roccia capace di abbattere qualunque cosa, con una certa tristezza di fondo nascosta dietro un sorriso benevolo e un’aria caparbia e progressista. Questo dualismo si mostra anche nell’azione: ci è stato assicurato che durante il gioco si potrà switchare tra un personaggio e l’altro (probabilmente in maniera simile a Marvel’s Spider-Man 2, o meglio ancora, come in AC Syndicate, realizzato dallo stesso team di sviluppo) dando adito a soluzioni di gameplay assai diverse a seconda del personaggio in uso: con Yasuke l’approccio sarà più diretto, con la possibilità di affrontare numerosi avversari in una volta sola, mentre con Naoe ci si districherà tra le ombre, cercando i punti di appoggio più utili e i percorsi più defilati per non farsi scoprire. Con l’uno si potranno anche distruggere elementi di scenario, con l’altra affidarsi a un utile rampino per sfruttare i verticalismi delle strutture.
Abbracciare un nuovo Credo
Un interessante elemento di ritorno nella saga, dopo molti capitoli, è la rete delle spie – accennato nel trailer – tramite cui recuperare informazioni, preparare gli scenari d’azione e le “battute di caccia” alle proprie prede. Gli scenari saranno in divenire, con rotazioni giorno/notte e situazioni climatiche dinamiche, nonché tramite la creazione e personalizzazione della propria base operativa. Sembra, dunque, che si tratterà del capitolo della saga dalla più grande rigiocabilità, potendo prendere decisioni diverse a livello di modus operandi nelle missioni, anche se probabilmente il tono story-driven avrà un singolo epilogo. A quanto sembra, ad ogni modo, non ci sarà traccia di personaggi nel tempo presente, dell’Abstergo, di utilizzi vari ed eventuali dell’Animus, ma riguardo a questo non potremo esprimerci con certezza fino all’ultimo…
Un altro elemento molto interessante, che contribuisce ad aumentare la varietà d’azione, è la quantità di armi a nostra disposizione, che probabilmente sarà la più ampia mai vista: dal trailer e dalle informazioni trapelate (nonché dalla statua presente nella Collector’s Edition) sappiamo che saranno presenti diversi tipi di spade, dalla immancabile katana a wakizashi e tsurugi; Naoe vanterà anche armi tipicamente ninja come shuriken, kunai e la kusarigama, che siamo molto curiosi di vedere in azione. Oltre, naturalmente, al rampino, che però presumiamo avrà utilità solo negli spostamenti. Non contiamo di ritrovare tecniche mistiche troppo “fantasiose” ma è invece molto bella la versione della Lama celata che utilizza, a doppio uso, sia classico che di pugnale laterale, a mò di tanto. Yasuke, come già detto, prediligerà il corpo a corpo e la corta distanza (anche se non ci stupirebbe se avesse un archibugio portoghese con sé, in determinate situazioni) e oltre alla spada porterà distruzione con il suo kanabo, la mazza ferrata tradizionale dell’epoca.
In sostanza, cosa aspettarci da questo gioco? Tenendo a mente che gli autori sono gli stessi di AC Syndicate e Odyssey, e venendo dall’esperienza di “ritorno alle origini” di Mirage, verrebbe da pensare a qualcosa di sicuramente esteso, un open world decisamente più vasto del precedente capitolo, ma comunque con meccaniche meno complesse, che vadano a ricordare più la saga originale, potenziata in modo esponenziale e con l’aggiunta di molta più verticalità, approcci differenziati, scenari distruttibili. Possiamo quasi ipotizzare una serie di scenari alla Hitman, con sempre più possibilità di risoluzione delle situazioni e dei “contratti”? Un equilibrio tra vecchio e nuovo che potrebbe rivelarsi vincente.
È scontato che, in un certo qual modo, con questo titolo, Ubisoft “va sul sicuro” sia a livello di meccaniche che di ambientazione: avrebbe potuto osare di più (ma il gameplay effettivo è ancora da vedere e c’è margine per rimanere stupiti), anche a livello storico, scegliendo un altro periodo meno abusato. Anche la scelta di Yasuke è tutt’altro che rivoluzionaria, a ben pensarci e checché se ne dica. Tuttavia, è anche vero che il culmine del bakufu shogunale con Nobunaga Oda e tutto quel che gli ruota attorno è una tavolozza ideale per lo scontro tra Assassini e Templari, nei quali naturalmente possiamo inserire con semplicità ed efficacia i primi tra gli shinobi e i secondi nei gesuiti europei in combutta con lo shogunato.
“Siamo le ombre che servono la luce” è la versione nipponica del Credo, e calza a pennello anche per il titolo del gioco.
Assassin’s Creed Shadows uscirà in tutto il mondo il 15 novembre. Il gioco sarà disponibile su Ubisoft+, PlayStation 5, Xbox Series X|S, Amazon Luna, Mac Apple silicon (tramite il Mac App Store) e PC Windows (tramite Ubisoft Store ed Epic Games Store). I giocatori che si abbonano a Ubisoft+ o acquistano la Ultimate Edition possono ricevere il gioco con tre giorni di anticipo, il 12 novembre.
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