Dal 25 gennaio è nelle sale cinematografiche il film di Yorgos Lanthimos dal titolo Povere Creature, mentre lo scorso luglio è uscito Barbie. Di base potrebbero sembrare due progetti completamente differenti, ma Povere Creature! e Barbie raccontano la stessa storia. Entrambi i titoli hanno colto lo zeitgeist del tempo, con sfumature e obiettivi diversi. Ma si tratta di due opere preziose.

Frankenstein, Pinocchio e Barbie

Povere creature

Povere Creature! è un mix tra Frankenstein e Pinocchio. La storia di Bella Baxter, che viene rigenerata dal dottor Godwin Baxter, ricalca in piena regola lo stile di Frankenstein. Ma il percorso di crescita, la curiosità e la voglia di conoscere di Bella, sono assimilabili alla storia di Collodi. Bella è un personaggio che è rimasto chiuso all’interno di un mondo limitato, e che deve rieducarsi. Il suo percorso di nascita e scoperta, nonostante stiamo parlando di un essere in carne e ossa, non sembra molto diverso da quello di un ciocco di legno che prende vita.

Godwin Baxter è il dottor Frankenstein che ha prodotto la sua creatura, ma, a dirla tutta, appare più come un Geppetto, che si sente premuroso e paternamente legato al suo Pinocchio. La trama ricalca perfettamente la storia di Collodi. E questo è l’unico elemento che non rende assimilabile Barbie a Povere Creature.

Povere Creature! è un mix tra Frankenstein e Pinocchio.

Nel film di Greta Gerwig, con protagonista Margot Robbie, non esiste un figura paterna o materna che attende Barbie (se non nel finale, quando la bambola incontra la sua creatrice). Non c’è un filone narrativo che mette al centro il rapporto affettivo, la nostalgia, il distacco da una figura genitoriale. Barbie è figlia di sé stessa (e questa è, per certi versi, un’analogia con Povere Creature, anche se non ci addentriamo troppo nella trama per evitare spoiler).

Ma, così come Bella Baxter, anche il personaggio interpretato da Margot Robbie sente il bisogno di uscire fuori dal suo mondo e di scoprire ciò che sta al di fuori. Si tratta di un percorso che le darà una nuova consapevolezza, e capacità di relazionarsi con sé stessa e con l’ambiente più stretto che ha intorno. Barbie è la storia di Povere creature, ma resa in chiave pop.

Così come Bella Baxter, anche il personaggio interpretato da Margot Robbie sente il bisogno di uscire fuori dal suo mondo.

Le figure misogine in Barbie sono rappresentate dagli uomini della Mattel, e da tutto ciò che circonda il mondo reale, intriso di patriarcato. E, mentre in Povere Creature! di figure patriarcali minacciose ce ne sono diverse (su tutte il  Duncan Wedderburn di Mark Ruffalo), in Barbie il personaggio di Ken rappresenta l’ingenuità del contro-patriarcato.

Ken è una vittima del sistema del mondo di Barbie, che mette al centro la bambola protagonista, rendendo la figura maschile un comprimario. Ed è questo che porta Ken a rivoltarsi una volta venuto a conoscenza del sistema patriarcale. Manca il dialogo tra sessi ed il punto di equilibrio. In Povere Creature! il personaggio interpretato da Ramy Youssef, lo studente Max McCandles, è la figura che sta a metà tra l’emancipazione di Bella, ed  il patriarcato. I suoi errori sono frutto di ingenuità o paure, la sua mentalità è di un secolo avanti rispetto alla Londra Vittoriana del film.

Due mondi caricaturali riflesso del reale

Barbie

Ma, nonostante Povere Creature! sia un lungometraggio dichiaratamente autoriale, anche Barbie ha una sua personalità. Ed entrambi i film vivono di caricature, sia nei personaggi che negli ambienti. Il mondo pink di Barbie corrisponde in antitesi alla Londra grottesca di Lanthimos. I personaggi protagonisti si muovono all’interno di paesaggi esagerati, caricaturali, ma capaci di far riflettere dei colori carichi di realtà.

Greta Gerwig e Yorgos Lanthimos hanno entrambi messo al centro delle storie di emancipazione in mondi distopici, ma che non sono altro che il riflesso distorto di ciò che viviamo nella nostra quotidianità. Ecco perché Povere Creature! e Barbie raccontano la stessa storia. Sono due film che hanno raccolto lo zeitgeist del tempo, rendendo protagoniste due personalità femminili capaci d’incarnare la presa di coscienza, la consapevolezza, e l’emancipazione.

Nonostante Povere Creature! sia un lungometraggio dichiaratamente autoriale, anche Barbie ha una sua personalità.

Ma in queste due opere cinematografiche ci sta anche qualcosa in più. In questo caso l’attenzione è da rivolgere soprattutto su Povere Creature, che, rispetto a Barbie, racconta anche del potenziale presente all’interno di ognuno di noi. L’esperienza e la curiosità sono i nostri veicoli verso il possibile, per aiutarci a realizzare il potenziale. Dobbiamo, però, desiderare di arrivare fino in fondo alle nostre esperienze. Ed il tema che affronta la creazione, e che prende spunto da Frankenstein, chiama in causa il nostro potenziale da creatore. Noi siamo potenziali Dio, lo spirito divino e creatore ci abita dentro, ed il riuscire a dargli spazio può elevare ciò che abbiamo intorno, riplasmandolo.

Bella Baxter e Barbie sono lo stesso personaggio. Soprattutto nella prima parte di Povere Creature! il character interpretato da Emma Stone si muove in maniera sbilenca, come fosse una bambola che sta prendendo vita. E Barbie non è altro che una bambina, tenuta per tutto il tempo dentro casa, lontana dal mondo reale, e capace di prendere consapevolezza solo dopo essere emersa fuori dalla propria campana di vetro. Sarebbe stato suggestivo vedere duellare Emma Stone e Margot Robbie alla cerimonia degli Oscar 2024 per la statuetta alla migliore interprete protagonista. Ma così non sarà.

Bella Baxter e Barbie sono lo stesso personaggio.

Sotto questo punto di vista Povere Creature ha ottenuto un maggiore numero di nomination per gli attori del lungometraggio, e probabilmente si tratta di un qualcosa di meritato. Le performance dei singoli interpreti hanno esaltato il film di Yorgos Lanthimos, che risulta essere impeccabile in ogni character comparso sullo schermo. Su tutti c’è, chiaramente, una Emma Stone che ha offerto una performance più che generosa, e di ampio respiro. Anche se il personaggio che ha avuto più sfaccettature è il dottor Godwin Baxter di Willem Dafoe, un character capace di passare dal ruolo di cinico scienziato, a quello di padre sofferente e amorevole.

Il periodo post-Covid sta offrendo alle sale cinematografiche progetti capaci di riaccendere l’interesse del pubblico, e la voglia di andare in sala. Molti film stanno cogliendo lo spirito del tempo, e lo stanno raccontano in maniera efficace. Barbie e Povere Creature! sono due sfaccettature delle stessa medaglia: due storie che colgono lo zeitgeist e lo vestono in maniera stilosa e intrigante. Grazie a produzioni del genere il cinema è ancora capace di elevarsi a racconto di grande livello, e ad arte.