Un nuovo studio ha svelato la presenza di dieci specie di serpenti velenosi nell’antico Egitto, utilizzando un’inedita combinazione di antiche fonti e moderne tecniche di analisi statistica. I ricercatori della Bangor University, Regno Unito, hanno condotto questa ricerca interdisciplinare, che ha portato alla scoperta di serpenti potenzialmente coesistenti con i faraoni dell’antichità.
L’analisi si è basata sul celebre papiro di Brooklyn, datato tra il 660 e il 330 a.C., ma presumibilmente una copia di documenti molto più antichi. Questo papiro elenca diverse specie di serpenti conosciute all’epoca, descrivendo gli effetti dei loro morsi e suggerendo trattamenti. Complessivamente, sono descritte 37 specie di serpenti. Per cercare di identificare queste specie, i ricercatori hanno adottato un innovativo strumento statistico noto come “modellazione della nicchia climatica”. Questo metodo è comunemente utilizzato dagli ecologi per individuare le aree geografiche con condizioni climatiche adatte a ospitare determinate specie, consentendo così la pianificazione di misure di protezione per le specie a rischio di estinzione.
Nello specifico, la ricerca ha preso in esame dieci specie di serpenti notoriamente velenosi o aggressivi che attualmente popolano l’Africa e il Medio Oriente. Queste specie potrebbero coincidere con alcune delle descrizioni presenti nel papiro di Brooklyn. Per ogni specie, i ricercatori hanno identificato l’attuale area geografica di distribuzione e hanno considerato ben 19 variabili climatiche, tra cui la quantità di precipitazioni e la temperatura media.
Questi dati climatici relativi agli ultimi 6.000 anni sono stati inseriti in un modello statistico che ha cercato di individuare quali specie di serpenti potessero effettivamente esistere nell’antico Egitto. Il risultato è stato la scoperta di nove specie che attualmente non sono più presenti in Egitto, tra cui il mamba nero, la vipera soffiante e il serpente boomslang. La decima specie, identificata come Causus rhombeatus, avrebbe avuto una distribuzione leggermente al di fuori dei confini egiziani, ma è probabile che fosse conosciuta dai sacerdoti di Serket che hanno redatto il papiro.
Questa ricerca offre un affascinante scorcio sul mondo della zoologia antica, rivelando la presenza di serpenti velenosi nell’antico Egitto attraverso un’innovativa fusione di conoscenze archeologiche e strumenti scientifici contemporanei.