È ormai dal lontano mese di marzo 2018 che i fan di Akira Toriyama attendono che Toei Animation annunci l’inevitabile Dragon Ball Super 2. Sebbene l’anime trasmesso sul circuito televisivo nipponico a partire dal 2015 sia terminato con la sorprendente conclusione del Torneo del Potere, salvo proseguire nelle pellicole d’animazione intitolate Dragon Ball Super: Broly e Super Hero, l’omonimo manga realizzato da Toyotaro sotto la supervisione dello stesso Toriyama non si è mai fermato, narrando ai fan la “Saga del Prigioniero della Pattuglia Galattica” e la “Saga di Granolah, il sopravvissuto”, che almeno per quel che concerne il versante animato risultano tuttora inedite.
Grazie ai tanti rumor che si sono susseguiti negli ultimi mesi (per non dire anni), sapevamo da tempo che una nuova serie fosse ormai in dirittura d’arrivo, tuttavia il progetto che Toei Animation ha recentemente tirato fuori dal proprio cilindro magico non è esattamente quello che ci saremmo aspettati di vedere. In occasione del New York Comic-Con 2023, infatti, il colosso nipponico ha annunciato Dragon Ball Daima, una serie – probabilmente breve – realizzata per commemorare il 40° anniversario dalla nascita del franchise e che proprio per questa ragione andrà in onda nell’autunno 2024.
Il ruolo di Akira Toriyama e la sinossi della nuova serie
Benché Toei Animation abbia preferito centellinare le informazioni riguardanti l’opera in uscita il prossimo anno, un messaggio del sensei Toriyama ha rivelato dettagli parecchio interessanti sulla trama di Dragon Ball Daima e soprattutto sul suo coinvolgimento nel progetto. Il mangaka ha raccontato di aver ideato personalmente la storia e l’ambientazione della nuova serie televisiva, aggiungendo di essersi impegnato persino nella realizzazione di parecchi bozzetti.
Non a caso, osservando il primissimo trailer di Dragon Ball Daima non abbiamo potuto fare a meno di notare e apprezzare un character design estremamente dettagliato e fedele all’inconfondibile stile del mangaka: un tratto preciso e caratterizzato da contorni decisamente più morbidi di quelli di Dragon Ball Super, che a giudicare da quanto visto finora sarà per giunta supportato da animazioni di altissimo livello. Dimenticate, insomma, gli orrori riscontrati nella prima parte di Dragon Ball Super e in particolare nel famigerato episodio 5 (a proposito, avete già dato uno sguardo ai contenuti dei primi due cofanetti blu-ray di Dragon Ball Super?), poiché questa volta si direbbe che Toei Animation non stia affatto badando a spese.
Spiegando che “DAIMA” sia un termine inventato e che in inglese possa essere adattato con “malvagio”, sempre Toriyama ha fornito ai partecipanti della kermesse newyorkese una prima sinossi ufficiale di Dragon Ball Daima. Stando alle sue parole, Goku, Vegeta, Piccolo e svariati altri personaggi del franchise torneranno bambini (o comunque si rimpiccioliranno) a causa di una cospirazione non meglio specificata, e per rimettere le cose a posto dovranno partire per quello che il sensei ha dipinto come un mondo finora sconosciuto e misterioso.
Promettendo che i combattimenti di Dragon Ball Daima saranno diversi da quelli cui siamo ormai abituati, il mangaka ha inoltre aggiunto che, al fine di compensare le sue minuscole dimensioni, il nostro Goku tornerà a servirsi del bastone magico Nyoibo che appunto utilizzava in battaglia quando era soltanto un ragazzino. Essendo un progetto celebrativo, la sensazione è che Dragon Ball Daima voglia inscenare un vero e proprio ritorno alle origini del brand, ripescando lo spirito di avventura, i temi scanzonati e magari anche la comicità che contraddistinguevano gli archi narrativi ambientati durante l’adolescenza dell’eroe con la coda.
Collocazione temporale e personaggi coinvolti
Analizzando in trailer, che tra le altre cose ha anticipato “una storia mai raccontata prima in Dragon Ball”, abbiamo potuto dare una prima occhiatina a quelli che dovrebbero essere gli antagonisti principali di Dragon Ball Daima. A giudicare dagli abiti, dalle orecchie a punta e dalle buffe corna sfoggiate dal meno alto tra i due individui, che conoscendo Toriyama sospettiamo sia in realtà il capo, è praticamente certo che i due loschi figuri siano due abitanti del Mondo Demoniaco del Settimo Universo, ossia la realtà da cui provenivano anche Darbula della serie Z, Mira e Towa di Dragon Ball Xenoverse, nonché Demigra, Megicabula, Fu e tutti gli altri demoni introdotti nelle varie saghe di Dragon Ball Heroes.
Al momento non ci sono del tutto chiare le intenzioni dei nuovi villain, anche perché l’unica sequenza in cui compaiono li vede esaminare attentamente i fatti accaduti sulla Terra durante la Saga di Majin Bu, quasi come se stessero cercando qualcosa. In pochi istanti, infatti, sullo schermo sono comparsi Darbula e gli altri seguaci del mago Babidi, Kaioshin, i vari Saiyan che a turni si sono battuti contro Majin Bu e persino Gotenks. Giacché la serie dovrebbe collocarsi poco tempo dopo la sconfitta di Kid Bu, non possiamo escludere che l’arrivo dei due nuovi antagonisti sia in qualche modo legato al già menzionato Darbula, che prima di diventare un subordinato di Babidy era appunto il re del Mondo Demoniaco. È possibile che il duo stia studiando i terribili guerrieri che nemmeno il loro signore e lo stesso Majin Bu sono stati in grado di annientare?
La scena si è dunque spostata su Goku e Vegeta, ancora adulti e intenti come al solito a darsi battaglia, che a causa di un desiderio espresso al drago Shenron torneranno improvvisamente piccoli assieme alle rispettive mogli, Mr. Satan, Piccolo, Yamcha, Crilin, N. 18, il maestro Muten, lo Stregone del Toro e tanti altri personaggi chiave del franchise. Tuttavia, poiché nel trailer compaiono anche degli adulti apparentemente non ringiovaniti dal desiderio, sembrerebbe che questo rimpicciolirà soltanto i protagonisti dell’opera, che a giudicare dal clima di festa del trailer potrebbero essersi riuniti per celebrare una qualche ricorrenza speciale. Armato del bastone magico in grado di allungarsi a dismisura, il piccolo Goku dovrà quindi partire per far luce sul mistero che si è abbattuto sulla sua combriccola e con tutta probabilità riunire ancora una volta le Sette Sfere del Drago.
Dal momento che il trailer immortala più volte una navicella spaziale mai vista prima, vi è la concreta possibilità che questa sia stata costruita da Bulma e che appunto diventi il principale mezzo di trasporto di Goku e dei personaggi che lo accompagneranno in questa nuova avventura. A proposito di Bulma, una brevissima scena del filmato la vede esaminare una misteriosa navicella aliena, suggerendo che i due demoni descritti poc’anzi potrebbero non essere le uniche minacce da tenere in conto.
È canonico oppure no?
Mettendo da parte le evidenti somiglianze con Dragon Ball GT, sequel non più canonico di Dragon Ball Z che vedeva Goku tornare bambino a causa di un desiderio di Pilaf e successivamente partire per cercare un pericoloso set di Sfere di Drago disperse nello spazio, la domanda che tutti ci siamo posti immediatamente dopo l’annuncio di Dragon Ball Daima è una soltanto: è un progetto canonico o si tratta invece dell’ennesima produzione non legata alla continuity principale di Dragon Ball?
Il coinvolgimento diretto di Akira Toriyama, che negli ultimi anni aveva personalmente contribuito a Dragon Ball Super: Broly e Super Hero, dovrebbe in teoria confermare in automatico la canonicità di Dragon Ball Daima, ma poiché Toei Animation non si è ancora pronunciata sull’argomento, è difficile stabilire se la nuova serie sarà effettivamente in continuity o meno. Quello che sappiamo per certo è che Dragon Ball Daima sarà ambientato nei dieci anni intercorsi tra la sconfitta di Kid Bu e il Torneo Tenkaichi in cui i nostri beniamini si sono imbattuti per la prima volta nel piccolo Ub (la reincarnazione del lato malvagio di Majin Bu), ossia la medesima finestra temporale in cui il sensei aveva già collocato Dragon Ball Super e le quattro più recenti pellicole cinematografiche del brand (La Battaglia degli Dei, La Resurrezione di F, Broly e Super Hero).
Considerando che il trailer vede gli antagonisti esaminare soltanto i dati risalenti allo scontro con Majin Bu e tenendo presente che in Dragon Ball Daima non troveremo le trasformazioni “divine” introdotte in Dragon Ball Super, né power-up come l’Ultra Istinto di Goku o l’Ultra Ego di Vegeta, è lecito presupporre che la storia inedita avrà inizio tra la disfatta di Kid Bu (anno 774 del calendario di DB) e il risveglio di Lord Beerus, Dio della Distruzione del Settimo Universo. A dimostrazione di ciò, nel trailer compaiono Trunks e Goten di nuovo neonati, ma non vi è invece traccia di Pan, figlia di Gohan e finora unica nipotina di Goku venuta alla luce poco dopo lo scontro con Beerus (anno 779), né di Bulla, secondogenita di Vegeta e Bulma nata diversi mesi dopo la sconfitta di Goku Black (anno 780).
Non sarebbe Dragon Ball senza qualche incongruenza
Nonostante tutti gli indizi sembrino puntare in quella direzione, vi sono comunque delle incongruenze che ci impediscono di stabilire con assoluta certezza la corretta collocazione temporale di Dragon Ball Daima. Nello sfavillante trailer della nuova serie abbiamo individuato almeno due dettagli più o meno “problematici”. Il primo è rappresentato dal Maestro Muten, che dopo essere ringiovanito sarà completamente pelato, quando invece l’episodio 68 della prima serie di Dragon Ball rivelava che in gioventù il futuro maestro di Goku e Crilin fosse contraddistinto da una folta chioma nera. Nulla che lo staff non possa giustificare con un momentaneo taglio di capelli (in fondo anche Crilin ha continuato a radersi a zero per decenni, prima di sposarsi e cambiare look!) ma è comunque curioso che il team di Toei Animation abbia dimenticato un dettaglio così importante circa il passato del vecchio maestro.
Meno giustificabile è invece la presenza di Kibith e Kaiohshin dell’Est, che attraverso gli orecchini potara erano erroneamente diventati un unico essere nel mezzo della Saga di Majin Bu. Come sapranno gli esperti conoscitori di Dragon Ball, la fusione è stata spezzata soltanto in Dragon Ball Super, quando i Kaiohshin raccolsero le Sfere del Diago del pianeta Namecc per tenerle lontane da Lord Champa, Dio della Distruzione del Sesto Universo e fratello minore di Beerus (che a quel tempo era giunto sulla Terra per sfidare il Super Saiyan God). Dopo aver appurato che Champa non fosse interessato alle suddette, l’essere anche noto come “Kibitoshin” le riportò al loro posto, ma non prima di aver chiesto al drago Polunga di separare Kibith e Kaiohshin dell’Est.
Se Dragon Ball Daima fosse davvero ambientato dopo la morte di Kid Bu e prima ancora dello scontro tra Goku e Beerus, al posto di Kibith e Kaiohshin dell’Est dovrebbe insomma esserci la divinità nata dalla loro fusione. Certo, è possibile che il ringiovanimento temporaneo annulli temporaneamente la fusione ottenuta attraverso i potara, ma questa sarebbe una soluzione abbastanza forzata e poco credibile. In definitiva, per poter stabilire se Dragon Ball Daima sia o meno canonico dovremo probabilmente attendere il Dragon Ball Battle Hour che si terrà a gennaio 2024 e sperare che lo staff faccia un po’ di chiarezza sulla corretta collocazione temporale del neo annunciato progetto animato.