La Terra, con la sua miriade di paesaggi, climi e ecosistemi, è un pianeta in costante evoluzione. E, secondo una nuova ricerca, tra 250 milioni di anni, potremmo assistere a un cambiamento epocale che renderebbe gran parte del nostro pianeta inabitabile per i mammiferi.
Il ciclo dei supercontinenti
Gli scienziati prevedono che la maggior parte delle masse terrestri della Terra si unirà per formare un supercontinente chiamato Pangea Ultima. Questo evento, noto come ciclo dei supercontinenti, è un fenomeno geologico che si verifica su scala temporale geologica, con cicli di separazione e riunione dei continenti. Il supercontinente Pangea Ultima dovrebbe formarsi tra 250 milioni di anni, quando l’Oceano Atlantico si restringerà, e un vasto continente, risultante dall’unione dell’area Afro-Eurasiatica, si schianterà contro le Americhe.
L’impatto sul clima
Ciò che rende questa prospettiva interessante, e preoccupante allo stesso tempo, è il suo impatto sul clima e sulla vita sulla Terra. I ricercatori hanno previsto che gran parte di Pangea Ultima sperimenterà temperature estremamente elevate, con picchi sopra i 40°C. Questo aumento delle temperature sarà causato da un’attività vulcanica associata alla fusione e separazione dei continenti. Tale attività vulcanica rilascerà enormi quantità di anidride carbonica (CO2) nell’atmosfera, innescando un effetto serra estremamente potente. Le regioni centrali di Pangea Ultima, lontane dagli oceani, si trasformeranno in deserti inabitabili per la maggior parte dei mammiferi a causa della mancanza di umidità. Questo avrà un effetto negativo sulla rimozione di CO2 dall’atmosfera, poiché la silice, che normalmente viene lavata negli oceani e contribuisce a rimuovere la CO2, sarà scarsa. Inoltre, si prevede che l’aumento della radiazione solare, dovuto all’espansione del Sole, renderà l’ambiente ancora più caldo.
Solo l’8% della Terra sarà abitabile
Nel peggiore degli scenari, in cui i livelli di CO2 raggiungono 1.120 parti per milione (più del doppio dei livelli attuali), solo l’8% della superficie terrestre, principalmente le regioni costiere e polari, sarà abitabile per la maggior parte dei mammiferi, rispetto al 66% attuale. Ciò potrebbe portare a un’estinzione di massa non solo per i mammiferi ma anche per altre forme di vita.
Gli scienziati sottolineano che ci sono variabili e incognite non ancora calcolabili
Ci sono diverse variabili che sfuggono ancora ai calcoli dei ricercatori. Non è ancora certo dove si formerà Pangea Ultima. Inoltre, le specie potrebbero evolversi e adattarsi a questi nuovi ambienti, se l’umanità o altre forme di vita fossero ancora presenti tra 250 milioni di anni. È importante notare che questa proiezione non tiene conto delle emissioni di carbonio causate dall’attività umana, che potrebbero accelerare il riscaldamento globale in modo significativo. Pertanto, l’azione umana per mitigare i cambiamenti climatici rimane fondamentale per il futuro del nostro pianeta.