In un eccezionale display di tecnologia dirompente, il Cnaf dell’Infn (Centro Nazionale di Calcolo dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) e il Centro di Calcolo del Cern a Ginevra hanno stabilito un collegamento ultraveloce tra due data center distanti oltre mille chilometri, completando l’impresa in soli 9,5 millisecondi. Questo risultato straordinario è stato reso possibile grazie alla collaborazione tra la rete italiana dell’istruzione e della ricerca GARR (Gruppo per l’Armonizzazione delle Reti della Ricerca) e la rete europea Géant.
Questo collegamento ad alta velocità è stato un passo epocale, consentendo ai due centri dati, situati in Italia e in Svizzera, di lavorare insieme in modo sinergico nonostante la notevole distanza geografica e le diverse amministrazioni coinvolte. Questa realizzazione è stata possibile grazie all’uso innovativo dello spettro ottico della fibra, consentendo una capacità di trasmissione di 1,6 Terabit al secondo e una latenza estremamente bassa di soli 9,5 millisecondi.
Gli esperti sottolineano che questa soluzione offre una connessione più veloce e scalabile rispetto alle tradizionali connessioni a pacchetto, ma a una frazione del costo. La condivisione dello spettro ottico della fibra tra Géant e GARR è stata resa possibile grazie a un design di rete ottica innovativo, che ha contribuito a superare i limiti tecnologici precedentemente considerati insormontabili.
Massimo Carboni, Chief Technology Officer di GARR, ha dichiarato che questa condivisione multidominio dello spettro ha aperto nuove opportunità e ha creato un modello replicabile che potrebbe essere adottato anche in altre città e da altre organizzazioni.
Questo progetto pilota di interconnessione tra data center è nato in vista dell’enorme quantità di dati prevista nel prossimo progetto High Luminosity LHC del CERN, che rafforzerà il Large Hadron Collider. Oltre a fornire una connessione più veloce per l’elaborazione dei dati offline, tali collegamenti Dci hanno il potenziale per coinvolgere direttamente data center come il Cnaf nella selezione degli eventi, un’operazione precedentemente possibile solo in strutture specializzate.
Stefano Zani, network manager dell’Infn-Cnaf, ha sottolineato l’innovatività di questa tecnologia, non solo per la sua capacità di trasmissione eccezionale ma anche per le opportunità aperte nell’interconnessione tra data center e nelle estensioni di data center.
Questo progetto pilota è uno dei risultati del progetto Géant GN4-3, che mira a creare un modello comune di interconnessione mediante la condivisione dello spettro tra le diverse reti nazionali della ricerca e dell’istruzione europee. Questa iniziativa è finanziata dalla Commissione europea e dalle reti nazionali della ricerca e dell’istruzione europee.
Per estendere ulteriormente questa rete su scala nazionale, sono in corso due progetti, TeRabit e Ics-Centro Nazionale di Supercalcolo, High Performance Computing e Big Data, finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – Next Generation Eu. Questi progetti permetteranno di replicare questo innovativo modello di interconnessione in tutto il territorio italiano.