Ci risintonizziamo ad un mese (più o meno, perché il via ufficiale c’è stato alla mezzanotte del 14 luglio) dall’inizio dello sciopero indetto dai vertici dello Screen Actors Guild – American Federation of Television and Radio Artists o SAG-AFTRA, il sindacato americano che rappresenta soprattutto attori di cinema e televisione, il secondo dopo quello del 1960 coincidente con uno indetto dal Writer Guild of America o WGA, il sindacato degli scrittori, iniziato il due maggio scorso (vi abbiamo parlato di tutto e in modo ampio qua, con tanto di ipotesi su implicazione future), per qualche aggiornamento importante e, soprattutto, per una possibile svolta nelle trattative che pare ci sia stata qualche giorno fa.
Per approfondire ulteriormente:
Venezia80, gli Emmy e i titoli rinviati
Gli occhi del mondo si sono spostati subito verso l’80esima edizione della Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, l’evento più importante e il quello immediatamente successivo l’annuncio di questo evento a suo modo comunque epocale e, di conseguenza, anche quello più sensibile alle conseguenze. Di fatti non è passato molto tempo prima dell’annuncio del ritiro di Challengers, il nuovo film di Luca Guadagnino, e ad oggi si sa che non parteciperanno neanche diverse star di Hollywood, come Bradley Cooper, Mark Ruffalo, Emma Stone e Michael Fassbender, mentre è stata confermata la presenza di Adam Driver.
Chissà quanto lo sciopero in corso abbia influenzato le scelte di Alberto Barbera nel selezionare i titoli dell’intera kermesse, non lo sapremo forse mai, anche se a sentire l’intervento del direttore artistico durante l’ultima conferenza stampa sembra non troppo.
Qui potere recuperare il programma completo del festival del Lido:
La seconda vittima è stata la cerimonia della 75esima cerimonia degli Emmy Awards, rinviata addirittura al 15 gennaio 2024 (originariamente era prevista per il 18 settembre 2023) e lo spostamento potrebbe anche subire ulteriori ritardi.
Se vi interessano però le nomine sono tutte uscite e potete recuperarle qua:
Last but not list la questione listini. Ovviamente tantissimi film sono stati rinviati, alcuni attesissimi, alcuni terminati, altri in fase di produzione, altri che già era stati rinviati, comunque senza nessuno tipo di discriminazione in termini di grandezza di studios dietro.
Tra i titoli più importanti troviamo Spider-Man: Beyond the Spider-Verse, da aprile 2024 a data da destinarsi, Kraven il cacciatore, da ottobre 2023 ad agosto 2024, Povere creature, da ottobre a dicembre 2023, Ghostbusters, dal 20 dicembre 2023 al 29 marzo 2024 e il reboot Karate Kid, dal 7 giugno al 13 dicembre 2024.
Diverse produzioni sono state sospese, come quella di Deadpool 3 e quella del nuovo film di Brad Pitt sulla Formula Uno. Ovviamente anche diverse produzioni televisive saranno rinviate, come l’attesissima seconda stagione di Scissione. Discorso Avatar è a parte, con il terzo capitolo spostato di un anno e gli atri due ritardati di tre anni l’uno.
C’è infine da ribadire come diversi titoli, anche Marvel, quindi piuttosto importanti, erano stati rinviati a causa dello sciopero WGA, ma gli studios erano comunque coperti da una serie di uscite che potevano garantire loro di sopperire all’inconveniente. Cosa sulla quale ormai non possono più contare.
Gli attori in piazza
Bisogna fare innanzitutto un distinguo tra le manifestazioni lato SAG-AFTRA e quello lato WGA. Non tanto in termini di motivazioni, perché parliamo più o meno delle medesime criticità, ma in termini di peso specifico sull’industria cinematografica e gli studios, organizzati nell’AMPTP (che ne rappresenta più o meno 300, tra grandi major, comprese Paramount, Disney, Universal, Sony e Warner e streamer tra i quali Netflix, Apple e Amazon) nello specifico.
Se, infatti, la prima vanta un gran potere economico e un grande visibilità, oltre che un peso fattuale consistente per quanto riguarda lavoro in fase di produzione e promozione, la seconda invece pecca da entrambi i punti di vista.
Bisogna fare innanzitutto un distinguo tra le manifestazioni lato SAG-AFTRA e quello lato WGA.
Per una dimostrazione basti guardare al profilo Instagram del sindacato degli attori, che ha dalla sua tantissime voci riconoscibili (è divenuto virale il discorso di Brian Cranston) che possono ampliare il bacino di attenzione verso i movimenti, ma che possono anche, a livello pratico, sostenere economicamente il proseguo della protesta anche per chi ha una fascia di reddito evidentemente più bassa. Non bisogna fare l’errore di cadere nell’errore di pensare che i soli iscritti alla SAG-AFTRA siano attori ricchi e famosi.
È notizia datata 2 agosto che diversi nomi importanti come George Clooney, Matt Damon, Leonardo DiCaprio, Hugh Jackman, Nicole Kidman, Jennifer Lopez, Ben Affleck, Ryan Reynolds, Blake Lively, Julia Roberts, Arnold Schwarzenegger, Dwayne Johnson, Meryl Streep abbiamo donato un milione di dollari a testa per permettere a chi non se lo può permettere (scusate il gioco di parole) di continuare a stare in piazza invece che sui set.
Ad ogni modo e nonostante tutto queste frecce, diverse fonti interne parlano di uno stallo che si prolungherà per un tempo ancora non precisato. La svolta potrebbe invece arrivare, incredibilmente, sul fronte più “sfigato”.
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La possibile svolta nelle trattative lato WGA
La strategia dell’AMPTP, trapelata in modo più o meno chiaro, in relazione alla risposta da fornire allo sciopero degli sceneggiatori del WGA era quella di prenderli per sfinimento, con la consapevolezza che prima o poi sarebbero stati costretti a cedere.
A differenza degli attori infatti il peso delle penne hollywoodiane è sensibilmente inferiore, così com’è inferiore la loro capacità di sostentarsi senza lavorare. Pensate che una buona fetta di loro è già allo stato normale delle cose poco sopra la soglia di povertà. Ironia della sorte la svolta potrebbe essere arrivata invece proprio sul loro fronte, sicuramente anche per merito dell’intervento della SAG-AFTRA.
Il 4 agosto, la WGA ha annunciato di avere un incontro co l’AMPTP per riprendere i negoziati e concludere le proteste. Un dialogo atteso che però ha portato ad un nulla di fatto, anzi, forse ha anche peggiorato apparentemente la situazione, tanto che neanche 24 ore dopo è stato annunciato dal sindacato una continuazione a tempo indeterminato perché la controparte doveva consultarsi con i propri membri.
La strategia dell’AMPTP, trapelata in modo più o meno chiaro, in relazione alla risposta da fornire allo sciopero degli sceneggiatori del WGA era quella di prenderli per sfinimento, con la consapevolezza che prima o poi sarebbero stati costretti a cedere.
Sette giorni dopo c’è stato però un riavvicinamento improvviso voluto proprio dagli studios tramite la portavoce Carol Lombardini. La speranza era quella di una controproposta all’attuale contratto motivo dei disagi e per fortuna si trattava un sentimento ben riposto, quest’ultima infatti settimana gli incontri sono stati ben tre (fonte: https://strikegeist.substack.com/p/wga-to-chicago-teachers-pension-fund) e, se pensate che erano praticamente 100 giorni che le parti non si parlavano, è veramente un ottimo risultato.
Probabilmente c’è la volontà di trovare la quadra definitiva entro il 2023 a dispetto delle voci che parlavano dell’impossibilità di trovare una soluzione prima dell’anno prossimo, anche perché sulle condizioni dell’accordo tra WGA e AMPTP si potrebbe delineare anche quello con la SAG-AFTRA.