Un innovativo studio condotto dal Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale del Politecnico di Milano ha dimostrato che l’utilizzo di sensori in fibra ottica offre un efficace metodo per monitorare le reti idriche al fine di contrastare gli sprechi e individuare anche le più piccole perdite d’acqua. I risultati di questa sperimentazione sono stati pubblicati sulla rivista scientifica “Sensors”.
I sensori in fibra ottica, noti come Dfos (Distributed Fiber Optic Sensors), si rivelano una soluzione promettente per il monitoraggio a lunga distanza delle reti di condotte idriche. Utilizzando la stessa tecnologia economica e ampiamente diffusa delle fibre ottiche utilizzate per le telecomunicazioni e Internet, questi sensori sono in grado di rilevare deformazioni al centesimo di millimetro.
Nello specifico, l’esperimento si è concentrato sull’applicazione dei sensori in fibra ottica a tubazioni in polietilene ad alta densità, le quali costituiscono il materiale più comunemente utilizzato per la realizzazione di impianti di distribuzione idrica. I cavi sensori in fibra ottica sono stati avvolti e fissati sulla superficie esterna dei tubi, e hanno dimostrato di essere in grado di rilevare le deformazioni associate a variazioni di pressione lungo una condotta, inclusi i segnali indicativi di perdite d’acqua.
Un dato preoccupante riguarda l’entità degli sprechi idrici in Italia, dove più di un terzo dell’acqua immessa nella rete di distribuzione nazionale viene dispersa. La scoperta dei ricercatori del Politecnico di Milano potrebbe aprire nuove prospettive, introducendo la realizzazione di condutture “intelligenti” con sensori in fibra ottica integrati. Questa innovativa soluzione potrebbe rappresentare un efficace metodo per contrastare la dispersione idrica e aumentare l’efficienza della gestione delle risorse idriche.
I prossimi sviluppi di questa tecnologia mirano a rendere possibile la produzione su larga scala di tubi “nativamente intelligenti”, in cui i sensori in fibra ottica sarebbero integrati direttamente nella superficie delle condotte idriche. Questo consentirebbe un monitoraggio costante e accurato della rete idrica, facilitando la tempestiva individuazione e risoluzione di eventuali perdite, riducendo significativamente gli sprechi e promuovendo un utilizzo più sostenibile delle risorse idriche.