L’area del capoluogo barese e della provincia custodisce un patrimonio straordinario legato ai dinosauri, che richiede preservazione e valorizzazione. Tra i ritrovamenti più significativi, si annovera la scoperta delle impronte di dinosauri a Santo Spirito, lungo la costa barese. Questa scoperta, avvenuta diversi anni fa, è stata ripresa di recente grazie ad un articolo che racconta l’esperienza del geologo in pensione Vincenzo Colonna, esperto della zona del Municipio V di Bari.

Circa cento milioni di anni fa, durante il periodo del Cretaceo inferiore, questa regione era abitata da diverse specie di dinosauri, tra cui gli erbivori anchilosauri. Le tracce delle loro presenze sono state conservate sulle rocce che attualmente si trovano a breve distanza dalla linea di costa, anche se l’aspetto del territorio è notevolmente cambiato nel corso dei milioni di anni a causa di fenomeni geologici e climatici.

Oltre a Santo Spirito, sono stati effettuati numerosi altri ritrovamenti nella zona barese, tra cui Lama Balice, Molfetta e Palese. Tuttavia, uno dei luoghi più importanti da menzionare è Altamura, dove nella Cava Pontrelli sono state scoperte oltre ventimila impronte di questi giganteschi animali. Questo sito rappresenta un vero e proprio tesoro che merita di essere preservato e valorizzato, sia dal punto di vista della conoscenza scientifica che del turismo.

È fondamentale adottare misure di protezione per garantire la conservazione delle impronte di dinosauri e delle aree in cui sono situate. Questo può comportare l’implementazione di strategie di gestione sostenibile, la promozione della ricerca scientifica, l’educazione ambientale e la creazione di opportunità turistiche legate a questi importanti reperti. La valorizzazione di questo patrimonio potrebbe contribuire a stimolare l’interesse del pubblico e a promuovere il turismo culturale e naturalistico nella regione.