La compagnia aerea irlandese Ryanair ha annunciato la cancellazione di sei rotte e la riduzione dei voli su ulteriori sei rotte dall’aeroporto Marco Polo di Venezia per l’inverno 2023. Questa decisione è stata presa a causa dell’aumento “illogico” delle tasse di imbarco deciso dal Comune di Venezia. Secondo Ryanair, l’aumento del 38% (pari a 2,50 euro) per ogni passeggero in partenza dall’aeroporto Marco Polo si aggiunge alla tassa di 6,50 euro già in vigore, rendendo l’aeroporto meno competitivo.

La compagnia aerea afferma che questa decisione del Comune di Venezia sta soffocando la connettività e la crescita e sta avendo un impatto negativo sia sui veneziani che sull’industria turistica locale. A causa di questo aumento eccessivo delle tasse, Ryanair si è vista costretta a spostare la capacità dall’aeroporto Marco Polo di Venezia verso città concorrenti in Spagna e Portogallo, dove le tasse di accesso sono inferiori e mirano a stimolare la ripresa e la crescita del turismo.

Ryanair ha richiesto con urgenza al Comune di Venezia di fermare questo aumento eccessivo delle tasse per evitare ulteriori riduzioni della capacità, che avrebbero un impatto negativo non solo sull’aeroporto Marco Polo ma anche sulla città di Venezia, dove la connettività è fondamentale per l’industria turistica locale.

Jason McGuinness, chief commercial officer di Ryanair, si è detto rammaricato per la decisione “illogica” del Comune di Venezia di aumentare l’addizionale comunale del 38%, portandola da 6,50 a 9 euro per passeggero. Questo aumento ha costretto Ryanair a rimuovere un aeromobile e a cancellare sei rotte, tra cui Alghero, Colonia, Bournemouth, Helsinki, Norimberga e Fuerteventura, dall’aeroporto Marco Polo di Venezia per l’inverno 2023.

Secondo Ryanair, non esiste una giustificazione per questo aumento eccessivo delle tasse che rende Venezia una delle città più costose e non competitive d’Europa. La compagnia aerea sostiene che il Comune di Venezia dovrebbe ridurre, anziché aumentare, i costi di accesso per contribuire a stimolare il traffico e sostenere l’industria turistica locale, che sta ancora cercando di riprendersi dalla pandemia.