Un’azienda di Tokyo si propone come obiettivo quello di bruciare quanta più spazzatura possibile, ma a una condizione: la spazzatura deve trovarsi nello spazio. L’azienda si chiama Astroscale e tra i suoi obiettivi c’è quello di bruciare tutti i satelliti inutilizzati che fluttuano nell’orbita terrestre. L’orbita terrestre bassa, la regione dello spazio situata fino a 2.000 chilometri al di sopra della superficie terrestre, è diventata un vero e proprio caos. Con un numero sempre maggiore di satelliti in disuso che fluttuano senza scopo, il problema della congestione spaziale sta raggiungendo livelli critici. Attualmente, Astroscale sta creando un satellite in grado di inseguire e catturare questi satelliti “morti”. Il concetto è che il cacciatore di satelliti, dopo aver catturato uno di questi oggetti inutili, lo scaraventi verso la Terra, dove brucerà in una fiammata ardente nel momento dell’entrata nell’atmosfera terrestre, ponendo fine alla sua ormai inutile esistenza.
La missione ELSA-M di Astroscale per ridurre la spazzatura spaziale
L’iniziativa di Astroscale, nota come missione End of Life Services by Astroscale- Multiple (ELSA-M), mira a catturare e deorbitare i satelliti dismessi, riducendo di fatto la congestione dello spazio. Attualmente, la United States Space Surveillance Network (SSN) del Dipartimento della Difesa sta tracciando più di 27.000 pezzi di detriti orbitali, e ci sono molti frammenti più piccoli che fluttuano in giro senza essere individuati. Se continuiamo a lanciare altri veicoli spaziali nell’orbita terrestre, il problema della spazzatura spaziale non potrà che peggiorare nel tempo.
In un video recentemente pubblicato, l’Astroscale mostra il suo satellite all’avanguardia e il modo in cui sventra i satelliti in disuso. Dopo un’accurata ispezione, il satellite si adegua alla velocità di caduta dell’oggetto mirato per allinearsi e agganciarsi ad esso. Una volta agganciato con successo, il satellite Astroscale dispiega i suoi propulsori per abbassare l’orbita del veicolo spaziale, rilasciandolo infine su una traiettoria che lo porterà a rientrare nell’atmosfera terrestre, dove brucerà e non contribuirà più al disordine spaziale.
Nel 2021, Astroscale ha raggiunto un importante traguardo dimostrando la capacità del proprio satellite di agganciarsi a una piastra di attracco attraverso un test di cattura e rilascio in orbita terrestre bassa. Il successo del test ha ulteriormente rafforzato la fiducia dell’azienda nella fattibilità della missione. Astroscale ha programmato il lancio del suo primo satellite in orbita terrestre bassa nel 2025. Questo lancio iniziale servirà come banco di prova, in quanto il satellite sarà dotato di una piastra di aggancio magnetica e avrà come obiettivo un satellite di proprietà della compagnia di comunicazioni OneWeb. Le implicazioni della missione di Astroscale vanno ben oltre la semplice eliminazione del disordine spaziale. Affrontando attivamente il problema della spazzatura spaziale, possiamo salvaguardare gli altri beni spaziali, come i satelliti attivi, da potenziali collisioni e danni. Inoltre, la rimozione dei satelliti in disuso aprirà opportunità per l’esplorazione spaziale e l’impiego di satelliti in futuro, garantendo la sostenibilità e la longevità della nostra presenza nello spazio.