Uno studio condotto dal Julius Center for Life Sciences and Primary Care dell’Università di Utrecht in Olanda ha dimostrato che l’influenza può aumentare di sei volte il rischio di infarto nei primi sette giorni dall’infezione. Secondo i risultati della ricerca, le persone che hanno contratto l’influenza hanno una probabilità sei volte maggiori di avere un attacco cardiaco nella settimana successiva all’infezione rispetto all’anno precedente o successivo all’infezione. L’influenza può aumentare l’infiammazione e la velocità del battito cardiaco, contribuendo alla formazione di coaguli.

Il nuovo studio olandese, che ha esaminato i dati dei test per l’influenza di 16 laboratori in tutta l’Olanda e quelli dei registri dei decessi e degli ospedali, ha fornito prove più solide e una panoramica più accurata sulla correlazione tra l’influenza e l’infarto. Il virus influenzale può provocare un danno diretto al miocardio e scatenare problematiche che culminano con l’infarto.

Secondo gli autori dello studio, questi risultati dimostrano l’importanza di proteggere le persone dalle infezioni influenzali, in particolare quelle che sono a maggior rischio di complicanze, come gli anziani e le persone con patologie cardiache preesistenti. La vaccinazione antinfluenzale può essere un modo efficace per ridurre il rischio di infarto, proteggendo le persone dalla contrazione dell’influenza e dai suoi effetti sul sistema cardiovascolare.

Gli autori hanno sottolineato l’importanza di comprendere meglio i meccanismi biologici che stanno alla base della correlazione tra influenza e infarto. Ciò potrebbe portare a nuove terapie e interventi che riducono il rischio di complicanze cardiovascolari nelle persone che contraggono l’influenza.