Nel caso di prolasso, la valvola mitrale si inceppa con problematiche serie. La valvola mitrale regola il flusso sanguigno tra l’atrio e il ventricolo sinistro del cuore. Il prolasso valvolare mitralico è quindi un’alterazione o un malfunzionamento della valvola mitrale.
La causa principale di questa patologia è la degenerazione mixomatosa, ovvero, un tumore benigno della valvola. Un assottigliamento delle fibre, una perdita di forza dei lembi e l’espansione del buco. Ecco a quali malattie può essere associato il prolasso mitralico:
- malattie che danneggiano il tessuto connettivo
- sindrome di Marfan
- sindrome di Ehlers-Danlos
- malattia del rene policistico dell’adulto
- osteogenesi imperfetta
- pseudoxantoma elastico
- lupus eritematoso sistemico
- poliarterite nodosa
- distrofie muscolari
Esistono i sintomi, campanello d’allarme, per capire se soffriamo di prolasso valvolare mitralico. Sempre meglio prestare attenzione a questi segnali, se ci sono, visto che di solito è una patologia asintomatica. Ecco quali sintomi si possono manifestare: dolore retrosternale, palpitazioni, svenimenti. La diagnosi avviene, nella maggior parte dei casi, in modo accidentale. Il medico però può richiedere ulteriori esami. Possono essere ECG per eventuali aritmie, ecocardiogramma per struttura e lavoro del cuore ed ECG dinamico secondo Holter per un monitoraggio prolungato di 24 ore. Infine, anche un test da sforzo per registrare l’attività cardiaca sotto pressione durante uno sforzo fisico del paziente.
La cura per la patologia del prolasso è personalizzata e cambia a seconda dei numerosi fattori che influenzano la salute del paziente. Da considerare quindi gravità della malattia, età e familiarità. Se è una malattia lieve i farmaci non servono, mentre se è grave servono betabloccanti. Talvolta se il caso è davvero serio, allora si ricorre alla chirurgia, in particolare per la fibrillazione atriale. Per la maggioranza dei casi, la valvola è riparabile senza protesi artificiale.