Il 2022 è stato l’anno in cui tutti gli esseri viventi di tante specie diverse del Pianeta sono diventati parte integrante della nostra democrazia. La legge sui modi e le forme di tutela degli animali è entrata in vigore il 1 gennaio 1948. Il 9 marzo 2022 l’Italia, però, ha scelto di cambiare il suo volto per il bene degli animali e dell’ambiente. Non bastano però solo le promesse, il 2023 deve essere l’anno dei fatti. I pronostici di alcuni partiti politici, inoltre, avevano già ribadito che la loro posizione non sarebbe cambiata. Ovvero, non avrebbero agito per una tutela degli animali domestici, a prescindere dalla vicinanza affettiva degli esseri umani agli animali. 

Il futuro prossimo non sembra così colorato per quanto riguarda la difesa della vita del Pianeta. Non è questione di racchiudere tutto nel termine “animalista”, ma soprattutto di esaudire il concetto di un’unica salute. Una salute relativa a ogni singolo essere vivente. Come sarebbe bello un mondo senza più uccisioni indiscriminate, allevamenti intensivi, vite in gabbia, deforestazioni e continue invasioni dell’uomo. Questo 2023 dovrebbe essere un anno in cui regalare al pianeta e a noi stessi solo serenità e pace. La strada invece è lastricata di pericoli e imminente distruzione. Dobbiamo capire che noi non possiamo stare bene, se non stanno bene gli altri esseri viventi.