La recente selezione da parte della NASA di quattro persone, per un soggiorno di un anno in un habitat marziano appositamente progettato, rappresenta un passo molto significativo nell’ambito dell’esplorazione spaziale. La missione, annunciata su Twitter dal Johnson Space Center della NASA, è stata descritta come una straordinaria avventura spaziale sulla Terra.  Il lancio della missione iniziale all’interno dell’habitat CHAPEA (Crew Health and Performance Exploration Analog) segna l’inizio di una serie di simulazioni in tre parti meticolosamente progettate per replicare le potenziali condizioni marziane.

Ambienti e compiti simulati per gli astronauti in missione

La NASA ha delineato una vasta gamma di compiti di missione per l’equipaggio, tra cui la simulazione di passeggiate spaziali, operazioni robotiche, manutenzione dell’habitat, igiene personale, esercizio fisico e coltivazione. Raina MacLeod, viceresponsabile del progetto CHAPEA alla Johnson, ha spiegato che l’obiettivo è studiare l’impatto di restrizioni realistiche su Marte e dello stile di vita dei membri dell’equipaggio sulle loro prestazioni e sulla loro salute. A tal fine, l’obiettivo è quello di creare uno stile di vita simulato, creando un ambiente e un carico di lavoro che assomiglino molto alle condizioni sperimentate dall’equipaggio CHAPEA. L’obiettivo è ottenere informazioni preziose sull’adattamento e il benessere dell’equipaggio in un ambiente realistico simile a Marte.

La dottoressa Suzanne Bell, responsabile del Behavior Health and Performance Laboratory della NASA, ha sottolineato l’accurato processo di selezione dei partecipanti all’habitat marziano simulato. Gli individui scelti sono stati accuratamente selezionati per garantire la loro capacità di lavorare efficacemente in gruppo, con l’aspettativa di ottenere un successo collettivo. I nomi dei quattro coraggiosi scienziati selezionati per questa storica missione sono stati resi noti dalla NASA tempo fa e ne avevam già parlato in questo articolo:

Wyche ha sottolineato l’impegno a titolo totalmente volontario dei membri dell’equipaggio e ha espresso il suo entusiasmo per le conoscenze scientifiche che si otterranno da questa missione, preparando ulteriormente i futuri viaggi su Marte che almeno concettualmente, promettono grandi cose.