Superata la pandemia anche il Natale 2022 assume connotati più simili a quella che è la tradizione delle festività che ricordiamo. Da appassionati di cinema non possiamo non associare le feste natalizie ad i film che caratterizzano maggiormente questo periodo, e, del resto, è Natale anche se ci sono certi tipi di lungometraggi che incarnano in pieno lo spirito di questo periodo. Per questo motivo abbiamo voluto proporre un approfondimento sui film di Natale che hanno più influenzato e contaminato questa festività, proprio perché ne sono una diretta emanazione e definizione. Senza questi lungometraggi sarebbe un po’ meno Natale.
Ecco la nostra lista, e se vi va, provate anche voi a fare la vostra.
Una Poltrona Per Due
Chiaramente non può non essere menzionato Una Poltrona per Due, il film di John Landis con Dan Aykroyd ed Eddie Murphy che è diventato un appuntamento tipico delle nostre reti televisive. Italia 1 trasmette questo cult ormai dal 1997 (con un anno di pausa nel 2005). Ma, c’è da considerare che non in tutto il Mondo Una Poltrona per Due ha lo stesso status che detiene qui in Italia. Il filmmaker John Landis ha dichiarato che negli Stati Uniti Una Poltrona per Due non è considerato prettamente un film natalizio, e perciò la nostra programmazione televisiva ha contribuito in maniera decisiva a rendere questa versione modernizzata de Il Principe e il Povero un classico del Natale.
Il film è disponibile anche su Prime Video premium.
Qui sotto trovate il report dell’incontro con John Landis al Magna Graecia Film Festival:
Lo Schiaccianoci
Il balletto con le musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij venne per la prima volta portato in scena il 18 dicembre 1892 in Russia, a San Pietroburgo. La fortuna di quest’opera sta nella sua importazione negli Stati Uniti negli anni Quaranta, ad opera di Willam Christensen, che la rese un classico invernale. Ma, il mondo del cinema ha attinto a piene mani dallo Schiaccianoci, grazie a trasposizioni di tutti i tipi. In particolare ne ricordiamo una del 1993 con protagonista Macaulay Culkin, e quella del 2001 che venne riadattata per il franchise di Barbie. Ma nel 2018 anche la Disney realizzò una trasposizione de Lo Schiaccianoci (anche se le musiche vennero prima utilizzate in Fantasia), per una storia che è diventata simbolo della nostra stessa tradizione natalizia.
Il Grinch
Non può non essere Natale se non viene menzionato il Grinch. Questo personaggio è stato creato nel 1957 dallo scrittore e fumettista statunitense Dr. Seuss. La sua antipatia per il Natale lo rende, per antitesi, una perfetta incarnazione di ciò che può rappresentare questa festa nei suoi valori e nel suo spirito. A dare vita al personaggio nel 2000 è stato l’iconico Jim Carrey, per un lungometraggio che ha dato spazio all’estro funambolico dell’attore. Da menzionare anche il film d’animazione del 2018 con la voce di Benedict Cumberbatch.
Il Grinch è disponibile su Netflix e su Prime Video.
Ecco il trailer della versione del 2000.
La Vita è Meravigliosa
Il film di Frank Capra del 1946 con James Stewart e Donna Reed rappresenta una delle incarnazioni migliori dello spirito natalizio portate sullo schermo. La storia di George Bailey che alla vigilia di Natale decide di farla finita, e viene salvato da un angelo che gli mostra il valore di tutte le azioni che ha compiuto in passato, coglie in pieno i sentimenti del Natale. E per un cortocircuito cinematografico, a ridare iconicità a questo film c’è la sua presenza in Mamma, ho perso l’aereo, in due scene in cui vediamo la famiglia di Kevin raccolta attorno al televisore a vederlo in due estratti che lo omaggiano.
Ecco uno dei filmati.
https://www.youtube.com/watch?v=y5AXAu72o24
La Vita è Meravigliosa è disponibile su Prime Video.
Mamma, ho perso l’aereo
Citando proprio il cult con Macaulay Culkin, Mamma, ho perso l’aereo è uno di quei film che hanno definito il Natale. Non si può non associare questa festa ai due lungometraggi che hanno fatto partire la saga. Nella docuserie Netflix sui film della Nostra Infanzia viene raccontata la tribolata produzione del film, che ad un certo punto si ritrovò senza casa di produzione. Quella che doveva essere una commedia americana senza grosse pretese finì per restare prima in classifica al box-office per dodici settimane, rimanendo nella top ten addirittura fino a Pasqua del 1991.
Macaulay Culkin divenne un’icona cinematografica, ed il sequel Mamma, ho riperso l’Aereo: mi sono smarrito a New York esordì incassando 100 milioni in 24 giorni, anche se non riuscì a battere i guadagni dell’originale, fermandosi a 359 milioni, rispetto ai 476 di Mamma, ho perso l’Aereo. Entrambi però formano un dittico di storie imperdibili, capaci di calare subito nell’atmosfera natalizia.
Mamma, ho perso l’aereo è disponibile su Disney+.
Nigthmare Before Christmas
Ci sono tanti appassionati che giocano questo film come jolly, utilizzandolo sia come visione di Halloween che nel periodo di Natale. Tim Burton ha ideato questa storia affidandola alla regia Henry Selick. Il tutto nacque da una poesia scritta dallo stesso Tim Burton, che avrebbe voluto già realizzare questa produzione negli anni Ottanta, quando lavorava per la Disney. Il progetto fu rifiutato perché considerato troppo cupo per essere una storia indirizzata ai bambini. Sappiamo tutti com’è andata a finire, e cosa Nightmare Before Christmas ha dato al mondo del cinema, della stop-motion, ed anche al periodo natalizio.
Nightmare Before Christmas è disponibile su Disney+.
The Family Man
Proprio sfruttando l’idea di base di La Vita è Meravigliosa di Frank Capra, nasce il progetto su The Family Man, il film del 2000 diretto da Brett Ratner e interpretato da Nicolas Cage e Téa Leoni. Sotto un certo punto di vista la storia ricorda anche un estratto di Canto di Natale, considerando che il protagonista ha la possibilità di vivere il percorso che avrebbe preso la sua vita se avesse fatto scelte diverse 13 anni prima. Un po’ ciò che accadrebbe in maniera ipotetica a Ebenizeer Scrooge se il fantasma dei Natali Passati concedesse un’altra opportunità alla sua relazione conclusa in maniera negativa. L’idea di base al centro di tutti questi concept è quella della seconda possibilità, un qualcosa che in particolare a Natale sembra avere un senso ed un significato particolare.
Grazie alla sua performance Téa Leoni ottenne un Saturn Award, mentre Nicolas Cage nei panni del protagonista Jack Campbell è riuscito a tirare fuori una performance che ha contribuito a rendere The Family Man un cult.
Il film è disponibile su Netflix.
Miracolo nella 34esima strada
L’idea che un uomo qualsiasi che cammina per strada possa essere Babbo Natale è nata grazie a Miracolo nella 34esima strada, un film che ha avuto due trasposizioni: la prima nel 1947, e la seconda, che oggi risulta essere più popolare, è del1994. La prima versione ottenne ben tre premi Oscar: rispettivamente per miglior attore non protagonista, miglior soggetto, e migliore sceneggiatura. Del resto l’idea di creare una storia in cui si gioca sul fatto che un uomo di una certa età venuto dalla strada affermi di essere Babbo Natale, sconvolgendo la vita della famiglia di protagonisti, ha a che fare con la sensazione di magico e di “tutto è possibile” che accompagna questa festività, e che alimenta certe suggestioni tipiche del Natale.
Inoltre Miracolo nella 34esima strada mette al centro l’ide di ricostruire uno spirito di famiglia perduto, e di rafforzare alcuni legami affettivi. Insomma, la storia natalizia perfetta.
Entrambe le versioni sono disponibili su Disney+.
Una Promessa è una Promessa
Uno dei simboli principali del Natale sono i regali, e soprattutto i regali da fare ai più piccoli. Per questo motivo Una Promessa è una Promessa rappresenta uno di quei cult che incarnano al meglio l’idea dell’inseguimento dell’oggetto ludico prezioso da non farsi sfuggire a Natale. La ricerca del personaggio interpretato da Arnold Schwarzenegger del giocattolo introvabile da portare al figlio appassiona ed allo stesso tempo cerca di trasmettere il valore della cosa più preziosa: il sapere essere presenti per le persone che contano su di noi.
Curiosità: nonostante si tratti di un film per famiglie la censura lo ha vietato ai minori di 6 anni in Germania e in Portogallo, ed ai minori di 7 anni in Svezia.
Una Promessa è una Promessa è disponibile su Disney+.
Vacanze di Natale
Che piacciano o meno i film della serie Vacanze di Natale hanno influenzato la cultura del nostro Paese degli ultimi quarant’anni. Il primo lungometraggio del 1983 è quello che ha dettato le basi e le regole della serie, con tutti i cliché di situazioni ambigue, coppie che scoppiano e che si ricompongono, conquiste romantiche, gag slapstick varie. Col passare degli anni sono aumentate le battute e le scene volgari, la sboccataggine, ed anche una certa artificialità. Con i Vacanze di Natale si è girato il mondo sul grande schermo, ascoltando le hit musicali del momento, e definendo, a secondo del film, il periodo storico contemporaneo che stavamo vivendo. Oggi le produzioni su Vacanze di Natale ed i cinepanettone in generale sono un ricordo quasi lontano, considerando che la ricetta non funziona più. E proprio questo essere un ricordo datato li storicizza, e li rende comunque un punto d’influenza culturale dei nostri Natali.
Curiosità: Vacanze di Natale nasce con l’obiettivo di replicare il successo ottenuto da Sapore di Mare, altro cult di Carlo Vanzina, che divenne un classico estivo. Il successo e la combinazione di più fattori contribuirono però a rendere Vacanze di Natale il generatore di un sottogenere cinematografico.
Canto di Natale di Topolino
Non potevamo non citare tra i film di Natale che non possono mancare durante le feste e che hanno influenzato la nostra cultura natalizia qualcosa che prendesse spunto da A Christmas Carol, il racconto di Charles Dickens da cui sono state tratte decine di trasposizioni. Tra tutte abbiamo scelto una delle più iconiche, ovvero Canto di Natale di Topolino, una produzione animata in cui gli iconici personaggi Disney, da Topolino a Paperino, impersonano i protagonisti di A Christmas Carol. Chiaramente il ruolo di Scrooge è occupato da Zio Paperone, il cui nome ed origine deriva proprio dal protagonista del racconto di Dickens. Nei cortocircuiti del citazionismo e dei multiversi narrativi succede anche questo.
Canto di Natale è un’icona delle feste natalizie, ed una di quelle storie senza cui questo periodo, per certi versi, non si vivrebbe alla stessa maniera. In un elenco che cita lungometraggi l’idea di chiamare in causa un cortometraggio sembrerebbe essere poco corretta, ma dovendo scegliere una trasposizione di Canto di Natale da non fare mancare sui nostri schermi in questo periodo, la versione topoliniana è il must.
Canto di Natale di Topolino è disponibile su Disney+.