Elon Musk è pronto a mettere la mano sul fuoco sulla sicurezza del suo impianto neurale, il chip che darà vita ad una nuova interfaccia uomo-macchina e, in altre parole, alla possibilità di collegarsi e controllare i dispositivi utilizzando la propria mente.
Dopo aver dichiarato di essere disposto a testare il chip in prima persona, ora il miliardario sostiene di essere pronto a farlo impiantare anche sui suoi figli. «Se ne avessero bisogno», ha raccontato nelle ore successive all’ultimo evento di Neuralink. «non avrei problemi a dare l’autorizzazione a farlo installare su uno dei miei figli, abbiamo raggiunto una fase in cui credo non ci siano più rischi di alcun tipo».
La versione finale del chip sarà grande come un Apple Watch e verrà installato al posto della calotta cranica. È completamente wireless e Musk sostiene che la sua installazione non comporterà inestetismi o cicatrici: «potrei averlo installato in questo momento e voi non ve ne potreste accorgere», aveva detto solamente pochi giorni fa.
Tra la notte di mercoledì 30 novembre e giovedì 1 dicembre, Neuralink ha mostrato i progressi fatti con le sue neurotecnologie, anticipando che i primi test del suo impianto neurale sugli umani potrebbero iniziare prima di quanto si immaginasse, ossia entro i prossimi sei mesi (a patto che la FDA dia l’autorizzazione, e su questo ci sono numerosi dubbi).
Durante l’evento è stato condiviso un nuovo video illustrativo dei progressi raggiunti dalla startup. Nella breve clip vediamo una scimmia digitare alcune parole su una tastiera virtuale usando sempre un impianto neurale connesso al suo cervello. Nelle ambizioni del miliardario, un domani l’interfaccia uomo-macchina consentirà di connettersi ai dispositivi intelligenti in modi oggi inimmaginabili, aprendo le porte a nuove possibilità: ad esempio sarà possibile far recuperare la vista alle persone che l’hanno persa.