Spotify ha acquistato Kinzen, una società europea specializzata nella produzione di soluzioni software per individuare automaticamente contenuti problematici o pericolosi. In altre parole, algoritmi in grado di facilitare il lavoro di moderazione nelle grandi piattaforme tech.
Verosimilmente gli algoritmi della Kinzen verranno utilizzati per moderare il sempre più grande catalogo di podcast pubblicati ogni giorni – e in più lingue – su Spotify.
Questo investimento sottolinea la serietà con cui Spotify si sta impegnando per rendere l’esperienza d’uso dei suoi prodotti più sicura per tutti gli utenti
si legge in un comunicato dell’azienda. Il machine learning verrà utilizzato per controllare i contenuti in più lingue pubblicati su Spotify, identificando eventuali contenuti contrari alle linee guida della piattaforma.
Negli anni recenti, Spotify ha investito sempre di più nei podcast e in un gran numero di altri prodotti originali – come gli audiolibri. Con lo scoppio della pandemia del Covid-19, Spotify è stata costretta a fare i conti con le difficoltà che dipendono dalla distribuzione di contenuti di natura editoriale e che, pertanto, a differenza di quelli prettamente artistici, possono talvolta includere opinioni controverse o addirittura informazioni false e potenzialmente pericolose.
L’anno scorso Joe Rogan è stato accusato da diversi artisti, medici e giornalisti di aver più volte usato il suo podcast – di gran lunga il più ascoltato su Spotify – per divulgare informazioni controverse e talvolta cospirazioniste sulla pandemia. Ne era nato un forte movimento di boicotaggio, che aveva coinvolto alcuni artisti tra cui Neil Young.