Il futuro delle diagnosi di positività al Covid risiede nello smartphone. Si potrà così quasi dire addio ai tamponi rapidi e ai molecolari. Al Congresso Internazionale della European Respiratory Society è stata presentata un’applicazione che, servendosi di un’intelligenza artificiale, è in grado di dire se si è positivi o meno al Covid analizzando la voce. Ciò renderebbe le diagnosi più rapide ed economiche.
I ricercatori hanno preso come punto di partenza 893 campioni audio di 4352 partecipanti, di cui 308 positivi al Covid, raccolti dall’Università di Cambridge con l’app Covid-19 Sounds. Dopo essersi registrati e aver fornito alcune informazioni, gli utenti dovevano registrare alcune tracce audio: tossire tre volte, respirare profondamente con la bocca da tre a cinque volte, e leggere una breve frase tre volte.
Gli scienziati hanno testato diverse intelligenze artificiali da cui è emerso che il modello LSTM (Long-Short Term Memory) è in grado di scovare l’89% circa dei positivi e l’83% dei negativi. Secondo i dati l’Intelligenza artificiale sbaglia meno spesso dei tamponi rapidi in quanto quest’ultimo può dare un falso negativo nel 44% dei casi contro l’11% dell’IA. Allo stesso tempo questa rivela più casi positivi del dovuto (il 17% contro lo 0,5% dei tamponi rapidi).
Questi test possono essere forniti gratuitamente e i risultati sono di facile interpretazione. Data la velocità della diagnosi, inferiore a un minuto, potrebbero essere utilizzati per controllare le persone che assistono a eventi di grandi dimensioni.
Wafaa Aljbawi, una degli autori della ricerca