Con l’uscita di Pistol su Disney+ (disponibile dall’8 settembre), e con il prossimo arrivo di Elvis in Home Video (dal 22 settembre) ne approfittiamo per affrontare nuovamente il discorso dei biopic musicali, ed indichiamo 10 biopic musicali che vorremmo vedere trasposti su schermo e che ancora non sono arrivati. Dopo il successo di Bohemian Rapsody sono prosperate le trasposizioni che raccontano le vite di grandi artisti musicali ma, nonostante tutta quest’attenzione, ancora mancano all’appello diversi personaggi e band che non hanno avuto dedicato nemmeno un adattamento. Andiamo a parlarne nel dettaglio.
Led Zeppelin
Una delle band che ha maggiormente rivoluzionato la storia del rock non è stata ancora messa al centro di un biopic musicale. Il punto di riferimento ideale per raccontare la storia dei Led Zeppelin potrebbe essere la biografia realizzata da Stephen Davis e intitolata Il Martello degli Dei. Il percorso di Robert Plant, Jimmy Page, John Paul Jones, e John Bonham, partì dall’Inghilterra per conquistare tutto il Mondo. Ma non fu tutto così semplice, ci vollero anni perché la band venisse apprezzata dalla critica, nel frattempo i tour degli Zeppelin furono scanditi da scandali vari, tra cui la relazione di Jimmy Page con una minorenne. La morte prematura di John Bonham portò alla fine dei Led Zeppelin, ma sancì la nascita della leggenda.
Keith Moon
Il nome di questo artista è fortemente legato ad una storica band rock, stiamo parlando dei The Who. Il gruppo formato da Pete Townshend, Roger Daltrey, John Entwistle e dallo stesso Keith Moon esplose negli anni Sessanta, producendo brani leggendari come My Generation e Baba O’Riley. In tutto ciò Keith Moon rappresentò forse la figura più talentuosa, nonché lo spirito più selvaggio degli Who. Inserito da Rolling Stone al secondo posto nella classifica dei batteristi più grandi di sempre, Moon sul palco, oltre che per il talento, si fece notare per la sua tendenza a distruggere le batterie. Ma non si limitò solo a questo: devastò camere d’hotel, e persino casa sua. L’abuso di droghe, alcol e cibo lo portò all’autodistruzione, provocandone la morte a soli 32 anni.
Chuck Berry
Considerato il padre del rock’n’roll, Chuck Berry è una delle personalità più intriganti della musica pop del Ventesimo secolo. La sua Johnny B. Good suonata da Marty McFly in Ritorno al Futuro è diventata un simbolo musicale e cinematografico, così come la “Duck Walk”, il passo dell’anatra. La sua vita fu piuttosto turbolenta, considerando che fu in prigione per due volte, in una prima occasione dopo una rapina, e successivamente, quando era già affermato, per avere avuto rapporti con una minorenne. Da sempre è stato considerato un punto di riferimento per le band rock emergenti, e ciò gli ha permesso di diventare una leggenda vivente già dagli anni Sessanta.
Bill Evans
Uno dei jazzisti più grandi e tormentati di sempre è certamente Bill Evans. La sua vita fu segnata da un padre alcolizzato, dai suicidi del fratello e della fidanzata, e dall’abuso di droga. La sua capacità di mescolare gli studi di classica con la musica jazz crearono brani e suoni irripetibili nel panorama jazzistico, capaci di rendere Bill Evans una leggenda musicale, nonché una figura poetica.
ABBA
Il gruppo pop svedese è divenuto leggendario grazie a brani entrati nella storia della musica come Dancing Queen e The Winner Takes It All. Considerando il successo della pellicola Mamma Mia!, basata proprio sulle musiche degli ABBA, un film biografico sulla band potrebbe creare un effetto karaoke simile a quello prodotto da Bohemian Rapsody. Inoltre, la storia della nascita del gruppo, con l’unione e la disgregazione delle due coppie componenti della band, aggiungerebbe quel tocco di malinconia e romanticismo ideale per un adattamento di successo.
Luigi Tenco
Un personaggio italiano degno di una storia raccontata in un film o serie TV è Luigi Tenco. Tutti gli appassionati di musica del nostro Paese conoscono la tragica fine di Tenco dopo il Festival di Sanremo 1967, ma il vissuto tragico e poetico al tempo stesso del cantautore, con i suoi trascorsi nella scuola genovese, e con la composizione di brani come Mi sono innamorato di Te e Ciao Amore, Ciao, sarebbero ideali per una trasposizione.
Ezio Bosso
Continuando ad elencare i 10 biopic musicali che vorremmo vedere, e restando ancora sugli artisti italiani, uno dei personaggi capaci di colpire maggiormente il pubblico negli ultimi anni è stato Ezio Bosso. La sua apparizione a Sanremo 2016 portò il pubblico di massa a rimanere profondamente colpito dal suo modo di suonare e comunicare. Da quel momento e fino alla morte, sopraggiunta nel 2020, Bosso divenne un punto di riferimento ed un’ispirazione per tanti appassionati, non solo di musica classica. La capacità di affrontare una malattia neurodegenerativa, mantenendo una passione totale e voglia di comunicare molto forti, lo rendono tutt’ora una presenza capace di oltrepassare i confini della morte per affermarsi come leggenda.
Michael Jackson
Soffermandoci nuovamente su grandi interpreti della musica d’oltreoceano non possiamo non citare Michael Jackson, la più grande popstar del Ventesimo secolo non ha ancora avuto un film o serie TV biopic dedicati(anche se Lionsgate ci starebbe lavorando). La sua vita è di quelle capaci di lasciare il segno, una traccia memorabile nella storia della cultura popolare, segnata da brani indimenticabili come Thriller e Billie Jean, da uno stile dii ballo e presenza sul palco unici, ma anche segnata da tante controversie e da un’accusa di pedofilia.
Bruce Springsteen
Dopo la pubblicazione della sua autobiografia, intitolata Born to Run, la storia di vita di Bruce Springsteen è diventata uno spettacolo teatrale di Broadway, e sarebbe ideale anche per una trasposizione sullo schermo. Quella di Springsteen è una sorta di vita alla On the Road declinata in salsa rock, ma anche il racconto di un’anima tormentata, capace di mettersi totalmente a nudo, pure riguardo alle situazioni più delicate ed al rapporto con il padre, figura simbolo sia nel bene che nel male della vita del Boss.
Syd Barrett
Concludiamo questa lista dei 10 biopic musicali che vorremmo vedere prendendo in considerazione il profilo di Syd Barrett, il fondatore dei Pink Floyd, che abbandonò la band anzitempo per dei gravi problemi mentali. Non è mai stato chiarito il problema che fece degenerare la saluta di Barrett, di certo c’è che dall’inizio degli anni Settanta i Pink Floyd decisero di fare a meno di lui, sentendone comunque per sempre la mancanza. A Barrett sono stati dedicati i brani Shine on Your Crazy Diamond e Wish You Were Here. Il diamante pazzo capace di portare la band al primo grande successo, non fu in grado di proseguire la sua corsa sul palco, ma si ricavò comunque un posto nella leggenda.